venerdì 11 gennaio 2019

2 Mani (10 diti)



Non sono una Mula doc, in realtà ho appena conosciuto il gruppo. Sostengo però che le gite organizzate la sera precedente siano sempre le più belle, soprattutto se non si conoscono bene (o affatto) i compagni di merenda.
Io con la merenda
Ore 20 di venerdì sera, io e quel serioso di Filippo ci sentiamo per telefono. La chiamata non è delle migliori, non tocco una sigaretta da quattro ore e sembro una protagonista del film "mujer al borde de un ataque de nervios". Filippo rimane alquanto scandalizzato ma finge bene. Senza nemmeno conoscerci organizziamo una gita. Siamo entrambi di Milano, è già un'ottima ragione. Propone di andare sul Monte Due Mani, non so dove sia ma accetto entusiasta. Leggo su fb che un altro mula, Daniele, propone gite nel fine settimana. Lo contatto e lo invito ad unirsi a noi.
Sabato mattina h 8.05, ritrovo in uno sperduto parcheggio milanese. Io puntuale come una svizzera, gli uomini in ritardo come i loro neuroni. Arrivano Filippo, Daniele e un suo amico, Stefano. Fatti i saluti e le presentazioni, decidiamo con quale macchina andare. Mi offro volontaria e loro ignari della mia totale incapacità nella guida, accettano. Inizio la prima delle tante richieste delle giornata: necessito di un caffè. Mi assecondano e iniziamo la ricerca. Imbocchiamo la strada per Monterone (che poi, 'ndo sta Monterone?) tra canzoni quindicenni-disagio (Lele Marlin rimarrai sempre nei ns cuori! e su richiesta di Filippo: Lene Marlin) e mie crisi isteriche perché la strada è troppo stretta e i tornanti sono "troppo tornanti", arriviamo a destinazione.
Strada per Morterone
La giornata si prefigura meravigliosa. C'è un sole caldo che pare marzo. Iniziamo a camminare. I primi minuti li passiamo in mezzo a una distesa di foglie. Il suono creatosi con i nostri passi è meraviglioso, ma cerco di non pensare troppo agli unicorni e ai pony per non ammazzarmi. Superato il bosco di faggi, le foglie lasciano il posto a tratti con lastre di ghiaccio. Ora bisogna usare il cervello, fino ad allora rimasto in modalità stand-by.
Filippo pare un mix tra Macgyver e un Rambo contemporaneo, sul suo cellulare infatti ha il percorso del sentiero. Noi altri svampiti lo seguiamo con degna ammirazione. Inizia la salita e le sue continue maledette discese ( ammetto che questo ultimo commento è dovuto alla sigarette che avevo appena fumato, in realtà il percorso è leggero e relativamente morbido). Io mi lamento dicendo che sono abituata "a salire in salita e scendere in discesa", ma loro fanno finta di non comprendere. Arriviamo a un bivio. Due strade davanti a noi, una sala, l'altra scende. E indovinate?? Stranamente prendiamo quella che scende, e con gioia immensa penso che dovremmo risalire ulteriormente.
La discesa lascia ben presto il posto alla salita. In realtà quest'ultima è leggera, ma io trovo qualche scusa per continuare a lamentarmi (in realtà non sono così lagna! giuro!). Senza nemmeno accorgercene arriviamo all'ultimo tratto. Venti minuti " che tirano ma portano su velocemente". Non posso più lagnarmi, il sole non scalda più a causa del vento che malauguratamente è subentrato. Ho freddo e devo camminare velocemente. Vedo la croce, penso alla mia prossima sigaretta e arrivo, oops arriviamo, in cima. La croce con dietro il bivacco occupano quasi l'intero spazio. Il panorama è davvero d'incanto, ai nostri lati abbiamo l'imponenza del Monte Rosa e, dall'altro, le cime del lecchese. Noi nuovi, veri o presunti Muli ci guardiamo con sottile compiacimento, il percorso è stato semplice ma la montagna offre sempre grande emozioni e una buona dose di endorfine naturali.


Il Bivacco con la croce (foto di Claudia)

Le Grigne
Nemmeno il tempo di mangiare qualcosa e fumarsi la meritata sigaretta che Filippo inizia a fare il Corona delle montagne. Arrivano così foto su foto...e in seguito scopriremo che non ha nemmeno usato photoshop...maledetto!!
Il Monte Rosa palesemente non ritoccato con Photoshop...
Pascoliamo per qualche minuto e decidiamo di scendere velocemente, siamo tutti di Milano e non possiamo perdere tempo. La discesa pare cortissima. Tra la possibilità di fumare e le crisi isteriche perché Filippo fa il sessista con battute inette (non che Claudia non avesse passato la salita a insultare ciclisti e fisici...), tra Daniele che racconta esperienze di vita al limite della legalità e Stefano che ci sopporta da brava persona matura, ci troviamo alla macchina senza nemmeno accorgercene.
Cos'altro dire? La relazione forse non c'è stata e con estremo dono della sintesi vi dico che il sentiero è soft e con + o - 500/600 m di dislivello, il percorso non prevede alcuna difficoltà così come non richiede attrezzature particolari... quindi... vi consiglio di legger una veritiera relazione in ogni altro blog di montagna!
Dove: Monte 2Mani ( Lombardia, provincia di Lecco)
Quota max: 1666 m (by wikipedia)
Data escursione: 4 gennaio 2019
Difficoltà: 2 scarponi su 5 (:D)
Dislivello in salita: + o - 500/600 m
Attrezzatura: Scarponcini e sigarette
Periodo consigliato: Credo tutto l'anno

Altimetria percorso

Personaggi: Filippo, Daniele, Stefano e Claudia
 Cari Muli, ora che avete ben compreso che non so scrivere relazioni, ci vediamo alla prossima!

W La M.U.L.A
W il Presidente
W bla bla bla bla
Claudia (e Filippo per le foto)

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