martedì 28 febbraio 2017

LA MULA TI ALLUNGA....... LE FESTE!!!

[Premessa: state leggendo un articolo scritto a più mani]

LEGENDA: tutto ciò che è scritto in NERO è Paolo-pensiero
Tutto ciò che è scritto in GRIGIO è Anna-pensiero
Ciò che è scritto a COLORI è ispirato dall'alto, quindi è alto-pensiero

se siete daltonici, ca**i vostri!

Tutto il mondo sa che la sera del 23 dicembre c'è la fiaccolata al Cornizzolo!!!
Si dice che venga organizzata proprio in occasione del Natale. 

Per i muli però il Natale quest'anno, a causa del moto millenario della precessione degli equinozi e della buca di potenziale nell'effetto tunnel, il Natale cadrà il 22 gennaio; 

 per i muli ogni scusa è buona per trovarsi in compagnia!

e quindi... tutti alla fiaccolata!

Rispondono all'appello:
Il Gervasoni
Ana
Bodino
IL Castagna
La Di Nota degna Alessia
La Trabattoni
Ernesto Hemingway
Il Sommo a 180 km/h
Luchino
La sciura Brambilla in vacanza
La Gilo Navoni
Danielo, nei nostri cuori! (e nel mio zaino in formato fotografia)
Lo spirito dello Zurgi che prega per noi
Troviamo nel rifugio il Dudine con un suo amico

Ci raggiungerà più tardi 
[SPECIAL GUEST]
Il PaolinoMottazzaMottadelli, 
alla sua seconda uscita mula e già scrittore di codesto articolo!
(e anche già spogliarellista nel video di cui si parlerà più avanti.)


Per me già dai giorni prima spunta un problema: ho promesso ad alcuni amici di andare con loro; non riusciamo a far corrispondere il nostro orario di partenza con quello dei muli e ritrovarsi in mezzo alla folla vicino al rifugio non sarà facile... 
[...mumble mumble...]

IDEA!!!

l'estremo oriente mi viene in aiuto! 



Con una spesa di 2,90 € al cinese ho trovato la soluzione (vedremo dopo quale); 

ATTENZIONE: MOMENTO "PILLOLE DI ALTISSIMA FILOSOFIA"

inzio- proprio vero che i cinesi ci danno un grosso aiuto...anche con i massaggi e l'arte della manina aiutano molte persone... -fine 


Prima della partenza preparo due bottiglie di vino, una per gli amici e una per i muli e un po' di cibo: questo renderà lo zaino degno di una spedizione patagonica, non solo per dimensione, ma anche per il peso.



Arriivoo a Gajum Terz'alpe COOLMA DI RAVELLA e sasso Malascarpa; ecco giunto il momento per montare l'acquisto di 2,90 € per essere riconosciuti: 

Luci di Natale colorate! 


i rami degli alberi saranno miei nemici per via dell'altezza, non sono abituato ad avere cose così lunghe e soprattutto sopra la testa!

Avvicinandoci al rifugio ecco i primi segni di apprezzamento per l'archibugio segnalatorio e qualche critica da alcuni amici molto seri. [ si legga N O I O S I ]

Appena arrivato becco la Mula Chiara che mi porta dai nostri simili, iniziano subito i festeggiamenti e vengo riempito di cibo: raggiungo gli altri amici con le mani appesantite da dolciumi per un totale almeno di 3 kg, troppo generosi i Muli!


Ci raggiungono anche i Muli e conosco persone più o meno famose (sicuramente la signorina DiNota è la più nota).

A un certo punto della serata, dopo svariati brindisi e una serie di cori, scoppia la scemenza generale e decidiamo di girare un video sulle note del famosissimo inno di Lombardia dei "The Pax Side Of The Moon" (chi non li conosce vada immediatamente a farsi una cultura, ignorante!!!), video di cui il nostro Danielo sarà davvero orgoglioso, video che ora si trova sulla pagina FB del gruppo musicale (segue link).

La serata passa in allegria e la regista dei video Anna mi fa una proposta imbarazzante: noi cantiamo e te fai lo spogliarello, se lo dice una donna come si fa a rifiutare? 

Quali migliori auguri per quello che la società chiama natale?! 


LOMBARDIAAA, LOMBARDIAAA
dicon tutti che sei mia
ogni tanto tu mi manchi anche se non vado via
Lombardia Lombardia
ogni dè vergùn che ria
canten tucch luntan de Amsterdam se mor
ma poi vegnen in Lumbardia 
(Per la traduzione contattare Claudiano)
[...]
Tu per me sei la bambina 
che giocava nel pollaio
ora che sei cittadina
tirar su la merda del chihuaua
è un guaio... [continua]

(Meno male che non usiamo il telefono del Luchino con Chiara se no avremmo dovuto rifarlo tre volte, vista la grandissima abilità della Brambilla con le riprese video da telefono!)


Muli vuol dire generosità e allegria, tanto che le persone attorno a noi ci considerano ubriachi anche se nessuno lo è. 

Grazie Muli, insostituibili con nessun altro, grazie per il battesimo dell'8 dicembre.

[...lettori, è il momento di versare lacrime di commozione...]

PS: Come avrete notato non so scrivere in itagliano ma una persona che merita di essere Presidente ha detto che l'italiano fa schifo. 
[e un'altra persona che si chiama Anna ha cercato di tradurre in italiano il Paolo-pensiero]



Ed ecco la soluzione per il riconoscimento tra la folla!!!

Paolino

e Anna (solo per le parti scritte in grigio e responsabile del ritardo con cui l'articolo viene postato!)


W LA M.U.L.A.
W IL PRESIDENTE
W LA CINA
VIVA VIVA VIVA
LA CINA è VICINA
W L'INNO DI LOMBARDIA 
W I THE PAX SIDE OF THE MOON







lunedì 27 febbraio 2017

LA PRIMA VOLTA…NON SI DIMENTICA MAI!!





Venerdì pomeriggio, la Mula è in fermento come al solito, siamo tanti, la montagna è bella e ce n’è un po’ per tutti i gusti, quindi i botta e risposta di chi c’è quando per andare dove e come non si risparmiano. Sabato dovrei riposare, dopotutto sarò in montagna anche domenica…ma ho comprato ramponi e piccozza per non dover più dire di no alla montagna vestita di bianco, sono lì da una settimana in camera che mi guardano e chiamano a gran voce, quindi colgo la palla al balzo quando il Fralò lodolo lodolo lodolo lodolo lodi dodo ldodldoddodoodleodlooddio (semicit.) dice di voler andare a fare il Canalone Porta in Grignetta di sabato, non potendo aggregarsi al gruppo del Grignone via Cresta Piancaformia della domenica. Ovviamente, due parole dell’esperto arrampicamulo Brusa mi spengono: il Canalone Porta per una principiante che ancora manco è arrivata al principio vero e proprio non s’ha da fare. Memore del racconto interessante di Claudiano dell’anno scorso, arriva l’illuminazione – possiamo salire in Grignetta dalla direttissima! Un po’ ingenuamente, penso che il fatto che lui l’abbia fatta nella stagione calda sia irrilevante, ormai l’idea è nata, la proposta viene accettata dal Fra e dopo aver definito gli ultimi dettagli (sveglia non all’alba, dice lui – partenza ore 7.30 da casa mia e il sole ancora non si vede! / porta delle fettuccine per sicurezza, mi fa – faccia totalmente priva di espressione anticipa la mia risposta “cosa sono le fettuccine?”), l’uscita è organizzata.
Sabato mattina, partiamo in orario, il Fra ha dimenticato portafogli con soldi e documenti e occhiali da sole (gentilmente prestatigli dal Mario in versione comatosa delle sette di mattina), ma scarponi, ramponi, imbraghi, fettucce e moschettoni ci sono: possiamo andare. Iniziamo puntuali anche la camminata vera e propria dai Piani dei Resinelli, a parte qualche incertezza sul sentiero segnato non benissimo in un bivio, proseguiamo disinvolti, un po’ ci spiace perché nonostante le previsioni (solesolesolesolosolenientaltrochesole) più che positive, ci ritroviamo quasi da subito in mezzo a una foschia bassa che ci libera la visuale per farci godere del panorama solo in alcuni punti ben selezionati (clic!).



A un certo punto, capisco che FORSE in realtà questo è un vantaggio! Infatti, ci troviamo durante la salita (già camminavamo da un bel pezzo, con qualche catena sparsa qua e là e neve zero) di fronte a non una bensì DUE SCALETTE che a vederle sembrano la roba più instabile del mondo (“vai vai non ti preoccupare, sulle scalette puoi andar sicura, sono la cosa più stabile che ci sia!” – rifletto ora sulla conseguente conclusione logica del ragionamento QUINDI LE CATENE NON LO SONO?!?!?!?!?!?!?!?! Meglio abbandonare la logica ogni tanto, va :-P). Mi imbrago velocemente, faccio uso come già nelle catene precedenti dell’appena appreso (prima ferrata) meccanismo di sicura dato dalle due fettucce con moschettoni e mi lancio. Non mi volto, e non lo farò neanche arrivata in cima alle scalette: l’adrenalina mi scorre a manetta nelle vene, per qualche momento mi sento la testa leggera, però il peggio è passato e si può proseguire. La direttissima tutto è meno che diretta, secondo me, perché camminiamo ore e ore (credo circa 4 fino all’ultimo cartello pre neve, ma non sono sicura) prima di arrivare finalmente al bivio Rosalba a sinistra – vetta della Grignetta su sentiero Cecilia a destra. Ci passano due uomini e una donna imbragati, incordati, incaschettati, ramponati e piccozzati provenienti da un sentiero dove ci dicono essere sprofondati fin oltre il ginocchio nella neve. Una vocina dentro di me inizia a fare suoni preoccupati, ma mentre facciamo uno spuntino (non mangio nulla dalla colazione fatta prima delle sette di stamattina, ma stranamente è più la testa che vuole mangiare qualcosa, perché credo di essere talmente su di giri da non sentire la fame – ancora) la ignoro bellamente! Seguiamo i tre, che sono andati dritti proprio sul sentiero per la vetta dove dobbiamo passare anche noi…e appena qualche passo dopo, li vediamo ribattere indietro. Chiediamo spiegazioni, e la donna ci spiega che è tutta da battere (ok che non sono mai salita su neve…però perfino io intendo il significato – sarà dura) e che lei non si fida, quindi scenderanno passando dal sentiero da dove siamo saliti io e Fra. COSAAAAAA?!?!?! Capisco ora forse per la prima volta davvero che o andiamo avanti di qui, arriviamo alla tanto agognata vetta e poi scendiamo comodamente per la Cresta Cermenati, o MI TOCCHERÀ RIFARE QUELLE SCALETTE DEL CAVOLO IN DISCESA!!!!!!! Il solo pensiero mi fa venire male dentro, cerco di nascondere l’ansia che sale (chiaramente senza riuscirci), mentre Fra mi aiuta ad indossare i miei ramponi per la primissima volta (nella vita mia e dei ramponi), dicendomi che proviamo a vedere com’è e poi “semmai torniamo indietro” (porca miseria, sta storia del tornare indietro in montagna inizia a sembrarmi proprio una vaccata hahaha). Visto che la donna si lamenta che le dispiace che per colpa sua Andrea (“la prossima volta che mi dai del lei ti inculo” cit.), il più esperto del gruppetto a quanto pare, debba abbandonare l’impresa per causa sua, e visto che a lei e al compagno non serve la corda per scendere da dove siamo saliti noi… troviamo un accordo: Andrea ci accompagnerà in vetta, così noi (leggi: IO) saremo più sicuri, e lui non dovrà rinunciare una volta giunto così vicino alla meta. Per un attimo mi sento sull’orlo del baratro: MA CHE CAVOLO STO FACENDO?!?!?!?! Penso con sconforto alla mia piccozza (anch’essa da battezzare…ma rimasta nel bagagliaio dell’auto dopo un rassicurante “tanto non ci servirà, lasciala pure qui che è peso inutile in più” da parte di Fra), ma il problema del sostegno/appiglio di sicurezza si risolve facilmente con una racchetta telescopica delle mie a testa per me e Fra. Fra mi legge le emozioni nello sguardo (c’è scritto a caratteri cubitali VOGLIO TORNARE INDIETRO) e mi incoraggia – la sua spintarella mi fa superare lo stallo e salto nel buio. Da questo momento in poi, è tutto nuovo, tutto esilarante, tutto preoccupante, sono eccitata, agitata, me la sto facendo sotto, la fredda sensazione di bagnato ai piedi dopo i primi passi immersi nella neve (non abbiamo neanche le ghette – si è capito che non ci aspettavamo di trovare così tanta neve?!?!?!?) svanisce con il nuovo picco di adrenalina che mi scalda dentro. Si inizia, non siamo ancora legati quindi la paura è alle stelle, ma Andrea mi è davanti e dirige la spedizione con passo sicuro, indicandomi la via, e Fra mi è dietro, a chiudere la fila e darmi suggerimenti quando non so cosa fare (la lista è lunga…non capisco in che mano tenere la racchetta per puntellarmi, devo sforzarmi per spingere bene i ramponi a fondo nella neve, un po’ tremo perché se lo sguardo per un attimo va giù…meglio non pensarci). Il punto peggiore del percorso viene raggiunto quasi subito, ci sono un paio di catene che però sono sommerse dalla neve, e bisogna superare una piccola goletta…è giunto il momento di mettersi in cordata (prima cordata), perché in qualche modo bisogna assicurarsi a vicenda per il passaggio. Io sono nel mezzo, mi sto già cagando sotto, però da quando ho iniziato ad arrampicare qualche mese fa nella mia testa corda = sicurezza, quindi già essere attaccata agli altri mi dà quel pizzico in più di fiducia in me stessa. Superiamo la goletta senza grossi problemi, e si prosegue, sempre su neve, sempre su sentiero che o sai per dove passa, o cavoli tuoi, perché i segnali ogni tanto si vedono su massi che sbucano dalla neve…ma ogni tanto anche no.

1 Poco dopo il passaggino tosto, ci si gode un bel traverso


3 Il Fra chiudifila, la mia assicurazione personale


Meno male che Andrea ha fatto la direttissima almeno un centinaio di volte in tutte le stagioni, quindi non ho mai il dubbio che ci troviamo sulla strada giusta. Che fatica camminare con i ramponi, il grande Andrea si deve smazzare tutta la “battitura” del percorso, perché purtroppo è quello che pesa di più e quindi sprofonderebbe se fosse Fra a stare davanti. A me onestamente va anche bene, perché Andrea va bello spedito, ma Fra si assicura spesso che io stia procedendo bene, continua a darmi consigli utili e riesce a trasmettermi tranquillità così non vado troppo su di giri. Dopo un primo pezzo completamente su neve sul versante nord, iniziamo a trovarci su crestine, è più un su e giù su misto roccia-neve, e qui per la prima volta da quando ho capito che i ramponi mi avrebbero tenuto su ovunque sulla neve rimpiango di averli ai piedi (anzi, in alcuni punti rimpiango di non avere le scarpette da arrampicata, anche se il Fra ovviamente sottolinea che non avrei più i piedi da un pezzo con quelle nella neve…vabbè, dettagli ;-) ). 

2 Che fatica sulla roccia con i ramponi!

Faccio molta fatica su misto, queste appendici dei miei scarponi mi fanno un po’ inciampare, ho paura che non tengano sulla roccia (ma poi che rumore fanno, come quello delle unghie sulla lavagna, AIUTO!), mi incastro tra i sassi… questa prima volta (prima salita su misto) mi lascia un po’ perplessa nell’insieme, ma nonostante la fatica – ed i primi crampi allo stomaco, ho una fame boia ormai! – si prosegue ancora!  Arriviamo infine ad un canale verticale tutto bello innevato, ormai si vede il ricongiungimento alla Cresta Cermenati, il mio cervello già si sta pregustando i panini a giudicare dai 
rumori provenienti dalla pancia, quindi ULTIMA TIRATA


4 Da quassù si vede fin quasi al lago di Lugano


che spacca letteralmente i muscoli già belli provati da tutte le avventure delle ore precedenti, e siamo arrivati…alla cresta :-P Togliamo i ramponi SODDISFATTISSIMI del successo della nostra impresa e ci inerpichiamo veloci fino alla vetta, quando arrivo abbraccio la croce 




6 Abbraccio la croce a metà tra l'esaltato e l'esausto

perché NON STO PIÙ IN PIEDI dall’emozione, dalle forze che mi hanno disertato di botto, dalla felicità di AVERCELA FATTA!!!! Ringrazio il nostro accompagnatore Andrea, e mentre io e Fra ci facciamo i panini (ovviamente i miei ripieni di Thomy, l’ho sognata ad occhi aperti per sei ore in fin dei conti!),


7 Il Fra si gode i panini
8 Andrea scrive, forse ai suoi amici ribattuti indietro?



gli offro un pezzo della mia torta cacao e pere, che sembra apprezzare seppur mezza congelata. Lui e Fra si scambiano i numeri di telefono: potranno così mandarsi le foto fatte stasera…già perché mentre io cercavo di stare appigliata a qualsiasi cosa capitasse sotto mano o sotto rampone, loro si mettevano pure a fare le foto hahahahaha fa niente, sarà l’arrampicata o sarà che sono una mula (o una capra… opinabile), ma a me piace stare a contatto con la montagna con tutte e quattro le zampe :-P Io e Fra mangiamo (ormai i rumori che vengono dal mio ventre si sono fatti imbarazzanti…mentre mangio penso di aver raggiunto il nirvana), poi entriamo brevemente nella fantastica astronave che adorna la vetta della Grignetta a mangiarci la torta restante e scaldarci un po’
9 Nel bivacco troviamo l'adesivo Mula! Ci chiediamo quale amico l'abbia apposto e quando!

 (bivacco Ferrario sul distrutto andante all’interno, ci viene in mente che si potrebbe proporre di portarne a valle un pezzo per uno nei prossimi tempi per sostituirli man mano), poi all’alba delle tre ci rimettiamo in cammino verso valle, un po’ perché è ora, un po’ perché purtroppo c’è arietta fresca in cima e il poco che si era aperto e schiarito quando ci eravamo ricongiunti alla Cermenati si è richiuso in nebbiotto – peccato! La discesa è lunga e dolorosa per gli arti sovrasollecitati (i miei, il Fra sembra in perfetta forma…non ho capito dove ho sbagliato), ma la ricompensa ci aspetta sottoforma di torta homemade (buonissima!) del baretto ai Resinelli dove facciamo pit stop prima della macchina. 

               
 Finalmente alla macchina, finalmente via gli scarponi…aaaah, che sensazione…che soddisfazione…vale tutta la stanchezza, vale tutta la paura. Vale! Sono stanca morta, ma oggi ho sfondato un portone e mosso i primi passi in una dimensione della montagna a me finora sconosciuta (e preclusa, perché finché non vai, non impari, ma se non sai, è un problema andare! È un cane che si morde la coda, mannaggia), che spero di esplorare sempre di più…e che dire, mi sono sentita un po’ Bonatti, perché alla fine quante “prime cose” ho fatto oggi?!?!?! Prima direttissima, prima invernale, prima ferrata, primi ramponi, prima cordata, e perché no, concludiamo in bellezza con il mio primo articolo per il blog della MULA!!!

Grazie mille ad Andrea senza il quale non ce l’avremmo fatta (per mancanza di attrezzatura/traccia/esperienza)!!!!!!!!!
Grazie mille al Fra Lodolo per…l’elenco è troppo lungo, diciamo per questa splendida avventura che riassume tutto!!!!!!!!!
Grazie mille alla mula, perché con voi la vita è avventura, è                                                                     scoperta, è condivisione, è BELLA!




#vivalamula !!!
#vivailpresidente !!!
#vivailFraLodolo !!!
#vivaAndreaverouomodelleGrigne !!!

#vivalaProvvidenza perché l’imbrago e i ramponi “dubito servano” ma pesano poco!

Fede Corti



domenica 26 febbraio 2017

PRELUDIO & PORCO TIMOGNO !!!

PRELUDIO

E' già due domeniche che L' AVAdD (Associazione volontari amici di Danielo) porta a spasso il malconcio e azzoppato Danielo per i monti,cercando di rinvigorire il suo spirito, il suo corpo e, cercando di rieducarlo alla montagna dopo mesi di astinenza forzata.

L'AVAdD, capitanata dal buon Bodini, si è recata la scorsa settimana ai Piani di Bobbio.
Cabinovia per limitare la fatica e su.... Su fino in alto per noleggiare i Bob e dare un pò di biada ai poveri bimbi minchia (minorenni e adulti) che provavano anche solo a mettersi sulle nostre strade.
3 Bob per sei ragazzoni grandi e grossi!! 
Nessuna regola... per cui le sportellate si sprecavano!!
Una ragazza cinese è stata anche investita da un nostro bob!!
La tale si è messa a piangere e ha affermato:" Io volevo solo andare a casa"....
Tra di noi anche il buon Brusa che invece è salito a piedi e si è sparato il canalone dei camosci prima di raggiungerci e fare il peggiotamarro sui bob.
Sempre il Brusa, vista la coda per la cabinovia e l'assenza di conio, è sceso a piotti dai piani...
Tipo un 2600 mt di dislivello per lui...
Una bella giornata!!
Grandi sfide a 2 e anche singole....Tutti maschi i concorrenti.
A vincere... Neanche a dirlo...
Il Danielo!!!
Il banchetto con vino e leccornie, sole, discorsi da maschietti... Si scende verso la pista da bob e s'invade la pista di sci per essere vistosamente richiamati da un tale che pareva essere contrario al nostro procedere ostinato con dei bob su una pista da sci...




cit Bod



 

 




 


 




Sportellate che neanche i sudamericani........




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Finisco rapido il preludio e, rapido, racconto un pò l'accaduto di oggi.
E' un week end pieno per la M.U.L.A. o per frazioni di questa....
C'è chi si fa la Piancaformia, chi va su per la direttissima in Grignetta, chi va a sciare a Chiesa, chi va a sciare a Gressoney, chi va al Cabianca, chi va ad Artavaggio, chi va al Sodadura....
Insomma.. week end abbbomba!!

Un paio di giorni fa il Bod mi propone di andare domenica da qualche parte...Lui sa che ho un pò esigenze particolari...Che, insomma... Non sono del tutto abile...

Mò niente paura dice lui!!Obiettivo dichiarato : Monte Timogno... E io nemmeno guardo...Nemmeno mi informo, piena fiducia nel Giraffone nazionale...

Mi aspetto di salire in seggiovia e di fare due passi sulla neve.
Una roba easy easy....

Sabato sera preparo tutto il necessario.
E preparare lo zaino mi strapiace!! Metterci dentro le cose che servono....Sa di cura!!
La mattina la sveglia suona.
In poco son pronto. Ari mi passa a recuperare.
Recuperiamo il Bod e becchiamo Anna e Gerva fuori dall'uscita dell'autostrada di Bergamo.
Facciamo una sola macchina e, compatti, arriviamo a Gromo Spiazzi.
Non c'è tanta gente e, infilati gli scarponi ci infiliamo in un bar a bere un caffè.
C'è un calcetto e scatta ignorante la prima sfida della giornata!!
Ma non siamo li per cazzeggiare!!
Recuperiamo 4 sottoculi vecchi di millemila anni da un noleggio, facciamo la tessera per la seggiovia e saliamo sino a quota 1700 metri.
C'è poca neve, le piste che vediamo sotto di noi fanno cagare.
Il Timogno è un panettoncino che arriva a 2100 mt molto battuto dagli scialpinisti.




Fa caldo e tutti ci alleggeriamo un pò dei vestiti che idossiamo.
Arianna finisce per deambulare con una calzamaglia che poco lascia all'immaginazione....
Copre il suo "becco" e le sue grazie mettendo una fascia attaccata allo zaino in modo che le dondoli dolcemente avanti e indietro davanti alla passera.
Movimento ipnotico per molti escursionisti incontrati sulla via di salita...
Io son gasato!!
E' la prima volta dopo molto che deambulo un pochino seriamente....Abbandono le idee iniziali di cosa easy easy e comincio a salire.
Non bado tanto alla meta o alla fatica e comincio a salire aiutato dai bastoncini del Bod.
Salgo bene, gajardo....
Gli altri stanno un pò indietro... Ma si sa che l'AVAdD deve fare vincere Danielo per rinforzargli l'autostima.
Salgo tosto guardandomi in giro ogni tanto!







Intanto il cielo si fa più azzurro. 
Si vedono i monti!
La presolana e la conca dove si trova il Rifugio Olmo, meta della scorsa Ouvertoure di Primavera.







Giungo in vetta e vedo altre persone.
C'è chi è salito a piedi, chi con le ciaspole e chi con gli sci d'alpinismo...
Il gruppetto sotto di me arranca un pò.
Mi affaccio e li guardo.
Anna urla:" Si può scendere da un'altra parte"?
La fanciulla è in crisi.
Mi guardo attorno ma non vedo altre vie utili di discesa e comunico in basso la notizia...
Anna va in crisi e il Gerva gli fa compagnia.

A salvare capra, cavoli e merenda ci pensa il buon Bod che prende per mano la Carbonelli portandola in vetta.
I ragazzi tengono duro e giungono in vetta!!



Il tempo di apporre l'adesivo e di fare una foto tutti assieme che partiamo per scendere per la stessa via della salita.







Per oggi niente giro ad anello!!




Anna è un pochino tesa...Teme di scivolare.
Il Bod la sostiene.
Anche il Gerva inizialmente arranca un pò ma, dopo poco, prende confidenza e si mette a correre nella neve.





Le preoccupazioni svaniscono man mano che si scende e l'ignoranza prende il sopravvento.
Tiriamo fuori dallo zaino del Bod i "sottoculi" e cominciamo a scivolare riempiendoci di neve e bagnandoci copiosamente i glutei.
Ad un tratto siamo tutti vicini. A Gerva scappa la pipì, ma non vi sono alberi ne zone riparate, così si siede, tira fuori l'arnese e si mette a urinare....
Insomma... L'ignoranza si è diffusa tra noi...
Da qua sino al rifugio è un susseguirsi di scivoloni nella neve.










Giungiamo al rifugio, qualcuno si cambia...



Ci spianiamo su un tavolo e banchettiamo!!
Siamo sazi e il tempo stringe...
Riprendiamo la seggiovia per scendere a valle.
La temperatura si è abbassata e  siamo tutti bagnati masarati!!
Ci infiliamo nel bar del mattino e ci spariamo del thè caldo.
Scattano una serie di sfide a calcetto.




Il bar è semivuoto, salvo qualche cliente.
Una partita non la gioco e osservo da fuori quanto accade...
Il livello di competizione è altissimo!
Il livello del vociare dei muli anche...
Ogni tanto qualcuno si gira a guardare cosa sta accadendo al calcetto vista la concitazione dei giocatori che urlano e muovono veementemente le manopole.
Fuori dal bar, in un parcheggio deserto c'è un tale che sta preparando panini e un altro che mette su musica tamarra.
Non abbiamo capito se si trattasse di una festa di carnevale o di cos'altro....
Solo sappiamo che non vi era alcuno.
La musica pompa e i muli si improvvisano in un balletto ricolmo di ignoranza.




Dall'altra parte del parcheggio esce il tizio del noleggio urlando contro all'inutile Dj di abbassare sta cazzo di musica...
Il resto è il viaggio in macchina verso un tramonto degno di nota.
Passiamo affianco al fiume Serio che fu meta della scorsa Ciclomulata.
Molliamo a Bergamo un infoiato Gerva e una povera Anna.
Ari ci riporta a Cernusco.

E' stata una gran bella giornata!!
Deisamente degna!!


Grazie all' AVAdD che mi porta in giro!!!




W il presidente
W i Muli che si organizzano autonomi per fare quello che più gli aggrada
W la montagna che da sempre la carica
W la neve
W la M.U.L.A.
W AVAdD 


Danielo