mercoledì 14 giugno 2023

CICLOMULATA 2023: IN BICI CI SAPPIAMO ANDARE TUTTI… MA IN ALTALENA?

Alle ore 8:10 del 12 giugno 2023, il giorno dopo l’avventura della Ciclomulata, mi ritrovo a chiacchierare nella Sala Grande della mia scuola insieme ad un capannello di colleghi: in quel di Lazzate sta per avere luogo la “Plenaria”, la riunione che dà inizio agli esami di terza media e a cui sono invitati a partecipare tutti i docenti impegnati nelle Commissioni d’esame. In due parole: siamo tanti. E siamo tutti in attesa della Preside.

Coinvolta nella conversazione, non noto che si è avvicinata alla nostra comitiva la Vicepreside. Mi volto e me la trovo di fianco: donna di una certa età, bassa e robusta, cipiglio severo, è intenta a fissare la sbucciatura che mi segna l’avambraccio appena sopra il gomito. Nella notte si è formata una leggera crosticina, ma i 10 cm di abrasione non possono passare inosservati. Stacca gli occhi dalla ferita e li pianta nei miei: “Pulici, cosa ti sei fatta?!”. Ricambio lo sguardo, sorrido. O cara la mia Vicepreside, lei no, lei non potrà saperlo mai!


Per colazione: cappuccino, brioche e crema 50

L’11 giugno 2023, alle ore 8:27, sto girando come una trottola per Colico in cerca di un parcheggio: tutti a pagamento, che ladrata. Il ritrovo è alle 8:29, sono in ritardo. Luca Cambiaghi mi avrebbe rivelato solo in seguito che in quei casi va invocato san Pancrazio: a saperlo prima!! Sul gruppo Mula leggo però che anche il Rizzi è in ritardo e mi consolo.

Alla fine, dopo aver ficcato la macchina in un posteggio non del tutto regolare, inforco la bici e pedalo come una matta verso il luogo del ritrovo, facendo la gincana tra le bancarelle del mercato: che siano già partiti? Li ritrovo seduti al bar a sorseggiare cappuccino con la brioche in mano! Mi fanno spazio intorno al tavolino, chiacchieriamo e aspettiamo gli altri. 

La comitiva si raduna a goccia: c’è chi arriva con la bici da corsa ultra-performante, chi con una bicicletta presa in prestito, qualcuno con un mezzo di fortuna senza cambi, la Fede e Paolo in tandem! Tutti però hanno un bel sorriso e sono di buon umore. Io, per la cronaca, guido una Shimano da uomo prestatami da un amico. Il mezzo apparteneva al suo papà: è datato ed è anche un po’ troppo alto per me, ma restava comunque la mia opzione migliore…

Alle 9:15, tutti e venti incremati, iniziamo a pedalare. Il sole splende, in cielo non c’è una nuvola e il Presidente mi degna della sua simpatica compagnia. Siamo sul “Sentiero Valtellina” e costeggiamo l’Adda. A tratti il paesaggio si fa più boschivo, in altri punti pedaliamo fiancheggiando campi sterminati. Tutt’attorno, ci abbracciano le cime dei monti. Nel nostro sguardo si fondono l’azzurro del cielo, il verde delle distese erbose e il luccichio del fiume che ci accompagna placido. Che pace! Si pedala, si chiacchiera, si beve la bellezza con gli occhi.


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“Non è forte chi non cade, ma chi, cadendo, ha la forza di rialzarsi”, cit. saggio anonimo

I seri del gruppo, oltre la tutina, hanno la borraccia infilata nell’apposito sostegno attaccato alla bici: ogni tanto l’afferrano e bevono. Io l’acqua ce l’ho nello zaino e approfitto delle rare soste per tirare fuori la mercanzia e idratarmi. Una di queste soste la facciamo accanto a… avete presente quelle piste per bici, skateboard e pattini, costruite tutte con sali-scendi imperiosi, curve che sembrano angoli acuti e passaggi stretti mezzo metro? Ecco. Noi ci fermiamo accanto ad una pista del genere. La guardiamo. 








C’è un ragazzino che la sta percorrendo, sembra una cavalletta dai salti che fa. Dev’essere uno col sangue freddo. Poi qualcuno, forse il Dani, forse Carpinelli, dice la cazzata: “Ragazzi, proviamo?”. In quel momento io mi trovo invasa da un’attitudine molto positiva, il sole mi scalda il viso, la scuola è finita e mi viene da pensare che sì, in fondo potrebbe essere una buona idea, un intermezzo divertente…

Quando raggiungo la pista, due imput: sento Dani che dice che “Non si può fare”, ma vedo Marco Iannelli affrontare la pista. Testa o croce? Salgo, mi posiziono: la canna della bici mi fa male, la cresta da percorrere è stretta 40 cm ma, santi numi, sono 25 anni che vado in bicicletta! Faccio forza sul pedale e mi sollevo, la bici oscilla, mi sbilancio e crollo come una polla dietro la curva. Abrasione al gomito, livido sul ginocchio, la catena è a terra. Mi scuso e nell’imbarazzo totale raggiungo gli altri, aiutata da alcuni compari generosi. Cara Vicepreside, ecco com’è andata! 


Il bivio

Riprendiamo il sentiero, pedaliamo senza fermarci, le 20 biciclette si diluiscono lungo il percorso; Medio va in avanscoperta e non torna più, e, ad un certo punto, succede che ci dividiamo. Noi, poche anime rimaste unite, ci apprestiamo a capire quale strada prendere per riuscire a ricongiungerci con gli altri. Un vecchio col cappello di paglia ci rivela che il sentiero che stavamo per imboccare è bloccato, salvandoci le gambe letteralmente. Ma quindi, da che parte andare? Giuseppe, il compagno di Elisa, si ritrova a fare avanti e indietro fino alla strada provinciale all’altezza di Talamone per ben 3 volte, tornando indietro a prendere noi altri e cercando di convincerci della bontà della sua intuizione (costeggiare lo stradone), che effettivamente era vincente. Io e il Dani aspettiamo gli altri per dieci minuti sul bordo della provinciale: osservando le macchine sfrecciare, inizio a considerare l’ipotesi di fare l’autostop fino a Sondrio, ma noto che Cambiaghi non fa una piega e sembra a suo agio anche sul bivio stradale, e questo mi trasmette serenità. I Muli si riuniscono proprio prima di intraprendere la traversata: in fila indiana, pedalando come Fausto Coppi, sfrecciamo sulla provinciale. Poi ponte e sterrato: tutti salvi. 


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Il battesimo dell’altalena

Ora, per evitare che quest’articolo diventi un tema, rischio di ogni prof. di Italiano, farei un taglio, zac zac, riprendendo le fila dal momento in cui è apparsa a noi ciclisti, sulla destra, un’oasi: due tavoloni con panche, due altalene, una fontanella (scarsissima!). Mancava solo l’ombra. 

Appoggiamo le bici. Qualcuno inizia subito a preparare il banchetto degli dei: salami, formaggi, ciliegie, la torta alle carote della Elena… 


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Alcuni uomini si privano della maglietta, beati loro! Qualcuno incomincia ad incremarsi di nuovo. Davide Rizzi non fa in tempo a sedersi sulla panca che ne viene su immediatamente, dichiarando che “dopo 35 km si sta meglio in piedi”. Come dargli torto! Le mamme e i papà videochiamano i loro bimbi, e noi ragazze iniziamo a parlare di abiti da matrimonio. E poi il papa, i prossimi eventi Mula, l’arrampicata… e così ci si diletta in chiacchiere e cibo finché non giunge il fatidico momento… del battesimo! Vengono nominati:

  • Cristina, essendo neofita viene accolta con un rito di iniziazione

  • Il Bolla: essere Presidente ha i suoi vantaggi insomma

  • Ste Valsecchi, tirato in mezzo dal Bolla per quello che sembra essere un regolamento dei conti

  • La sottoscritta: a quanto pare, la malcapitata che scrive l’articolo viene sottoposto a tutte le prove, così da poter essere testimone verace…


Io non so come facciano ad inventarne una diversa ogni volta, fatto sta che ci riescono davvero! 

La scena: Andrea Parenza inforca i guantini da ciclista, si posiziona davanti alle altalene e alza le mani: 3 metri d’uomo! I concorrenti avrebbero dovuto posizionarsi sulle due altalene, dondolare forte, sempre più in alto, fino a toccare la mano di Andrea con il piede. Poteva andarci peggio.


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Primo round, Bolla vs Valsecchi! Partita combattuta: Valsecchi ha gambe lunghissime, ma il Bolla ci mette l’anima e 1, 2, 3… vince!





Gareggiamo io e Cristina: avendo passato l’infanzia tra altalena e Polly Pocket, vinco io!

A questo punto assistiamo ad una scena dolcissima. Dopo le sfide a coppie (sposi, fidanzati, compagni, fratelli gemelli, amici…) vengono chiamati a fronteggiarsi Andrea Parenza e Medio.

L’unica cosa che so di Medio è che è un ciclista professionista o qualcosa del genere: bici da corsa, tutina, caschetto e occhiali tecnici da highlander. Inoltre, stando a quanto dicono gli altri, è un ragazzo molto competitivo e un fenomeno in tutto ciò che fa. Credo che sia questa la ragione per cui la scena a cui assistiamo scatena l’ilarità generale: seduto sull’altalena, le braccia rigide attaccate troppo in alto, Medio sposta il busto avanti e indietro, come la lancetta di un metronomo… ma non va!! Tra le risa, qualcuno si presta per offrirgli in diretta un tutorial; Medio insiste, riprova, ma niente. Ad un certo punto ammette la verità: è la sua prima volta in altalena… insomma, un vero battesimo! Per consolarlo, Parenza gli regala un chupa chupa dichiarando quanto la sua prestazione l’abbia emozionato.


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E guerra fu 

Vi prego di seguirmi in un’ultima breve descrizione di scena concitata, perché è proprio a questo punto, dopo i battesimi e le risate, che parte l’ignoranza: i gemelli Cambiaghi, dimostrando grande complicità fraterna, pensano bene di iniziare a battezzare in acqua (non santa) tutti quanti, attaccandoci con le borracce con tappo a spruzzo. Gli animi si scaldano e per qualche minuto infuria la guerra: spruzzi in faccia, acqua nella schiena, capelli bagnati, Clara che, fatto sollevare da terra il marito da alcuni goliardici scagnozzi, lo innaffia completamente!

Alla fine, fradici e felici, ci raduniamo attorno alle altalene per la foto di gruppo: click.


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“Perdersi è solo un altro modo per ritrovarsi”

Giunge il momento della ripartenza e il gruppo si divide: i temerari scelgono di raggiungere Colico tornando indietro (70km totali), gli altri pedalando fino a Sondrio (ancora 10km in bici) + treno. Ci salutiamo. Ripartire mi costa un po’ di fatica: sentendomi completamente rilassata, sarei rimasta volentieri accoccolata al sole un altro po’. Per la stanchezza, ho come la percezione che il ritmo rallenti, e trovo il tragitto fino a Sondrio e il viaggio in treno molto rilassanti. 

Dalla stazione di Colico pedaliamo fino alla piazza dell’Imbarcadero, che si affaccia sul lago di Como: barche di pescatori sono arenate nel porticciolo, in lontananza si scorgono vele colorate da kitesurf sbattute dal vento. E, sopra di esse, troneggiano nere e minacciose nubi cariche di acqua e vento. Ma, dal momento che sono ancora lontane, decidiamo di concederci una merenda: ci voleva! 

L’ultimo incontro inaspettato lo faccio nella fila per il bagno: è bellissimo e si chiama Makar. È ucraino, ma parla l’italiano perfettamente; vive in Val Chiavenna e conosce ben tre lingue. Non male per un bambino di 6 anni, che, tutto orgoglioso, mi rivela di aver appena concluso la prima elementare. 

Come orologi svizzeri, è proprio quando stiamo per alzarci e fuggire per evitare la pioggia che arrivano: i coraggiosi dei 70km ce l’hanno fatta, che grandi! Il gruppo si riunisce di nuovo: foto di gruppo, saluti, “Buona estate” e, soprattutto, “Grazie!”.

Personalmente mi fermo per il secondo aperitivo, ma questa volta decido di provare a smaltire lo Spritz Campari bevuto al primo giro con un caffè macchiato. Elena Aondio beve una Coca-Cola e dichiara di non vedere l’ora di dormire, Andrea Parenza mangia di nascosto pane e prosciutto, il Bolla si prodiga in “lodi” sperticate per i fornitori della sua azienda e da come parla si capisce proprio che non vede l’ora di tornare al lavoro il giorno dopo…

Il momento dei saluti arriva quando “plic” in testa, “plic” sulla gamba… storm is coming! 


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“…È un giorno lieto. Sono destinati a conoscersi tutti coloro che cammineranno per strade simili”, Tagore

Raggiungo la mia Panda pedalando in piedi sotto la pioggia. Con qualche manovra riesco a caricare la bici in auto e parto. Il navigatore mi segnala 1 ora e 15 di strada “rossa”, ed effettivamente finisco imbottigliata nel traffico. 

La cosa curiosa è che, questa volta, stare in coda non mi pesa: ripenso ai volti, alle parole, alle risate, ai colori e all’altalena. In una parola, alla bellezza che ho respirato e che rifiorisce come gioia nel mio cuore. Ringrazio per il fatto che esistono a questo mondo persone che non solo ricercano la bellezza, ma hanno la generosità e la lungimiranza di condividerla con altri, conosciuti e sconosciuti. 

La Mula è uno di quei rari luoghi che sa di famiglia, di risate, e sono le sue braccia accoglienti che la rendono un possibile spazio di incontro per tutti i “Cercatori di Bellezza”.


    

                                                            VIVA LA MULA!!!                                                         VIVA LA BICICLETTA!!!                                                         VIVALAVALTELLINA!!!                                                            VIVALALTALENA!!!                                                     VIVAGLIORGANIZZATORI!!!


                                                                        Grazie!

                                                                          Sara 


domenica 4 giugno 2023

Ciclomulata 2022

 

1° Ottobre 2022, un’ennesima gloriosa edizione della Ciclomulata.

Ma facciamo un passo indietro... il backstage!

Ad inizio settembre si parte con l'organizzazione, quest'anno composta da Medio, il Bolla e me medesimo.

Iniziamo a pensare un po' di itinerari, il Bolla spinge per provincia di Varese, e grazie al suo carisma da futuro presidente, ci convince a puntare all’anello Lago di Varese + Lago di Comabbio.

Il tempo per provare il percorso è poco, così Medio decide di testare la nostra idea una mattina, fortunatamente con esito positivo: un bellissimo percorso, con un dolce saliscendi nella fase di partenza ed una leggera salita all’arrivo.

Manco a dirlo, si rivelerà una delle ciclomulate più sfidanti fisicamente a memoria, così da rimanere impressa nella mia mente l’impresa della Di Nota, nell’affrontare una salita al 10% su di una, pur sempre elegantissima, city bike.


Nonostante la data ormai autunnale, dopo giorni di pioggia, i santi Mula ci hanno regalato una giornata ottima per pedalare, con fresco la mattina e un sole pimpante a mezzogiorno.

Ritrovo alla stazione di Gazzada, per mettere insieme chi sarebbe arrivato in treno e chi in macchina.

Dopo la partenza primo tratto di statale, e poi ciclabile nel bosco.


Il giro prosegue di buon passo, nonostante alcuni interventi meccanici.


Il panorama sui laghi è davvero fantastico:


A metà percorso, nel tratto che unisce il lago di Varese al lago di Comabbio, il tanto atteso banchetto degli dei



 

Vengo a farci compagnia alcuni ghiotti abitanti del posto…aggiungo con una certa arroganza


E dopo alcuni interventi meccanici si riparte per chiudere il giro.


La fatica inizia a farsi sentire, e i più tecnici fanno del carboloading per recuperare le energie in attesa del finale:


Per i meno tecnici una bella pausa caffè in riva al lago:


Il giro dei laghi finisce, ma per arrivare alla stazione manca l’ardita salita finale, che prosciuga le ultime energie mulesche e mette alla prova i partecipanti…


Percorso bellissimo, sicuramente consigliato agli amanti delle passeggiate su due ruote.

Per onorare al meglio la ciclomulata ho chiesto anche a ChatGPT di scrivere un articolo sull’evento:

“La ciclomulata 2022 è stata un evento ciclistico di grande successo che si è svolto lo scorso anno. Con partecipanti provenienti da tutto il mondo, questa gara di ciclismo su strada ha attirato l'attenzione di appassionati e appassionate di tutte le età.

La ciclomulata è stata caratterizzata da un percorso impegnativo che ha messo alla prova la resistenza e la capacità tecnica dei ciclisti. Il tracciato, lungo circa 200 km, ha attraversato paesaggi mozzafiato e villaggi incantevoli, offrendo ai partecipanti un'esperienza unica e indimenticabile.

Nonostante la sfida, i ciclisti hanno mostrato una grande determinazione e spirito di squadra, collaborando tra loro per raggiungere il traguardo finale. La competizione è stata caratterizzata da un'atmosfera amichevole e accogliente, che ha reso la ciclomulata un evento per tutta la famiglia.

La ciclomulata 2022 è stata anche un successo dal punto di vista organizzativo, con un'efficace gestione del traffico e un'attenta pianificazione del percorso per garantire la sicurezza dei ciclisti. La presenza di numerosi volontari ha reso possibile l'ottima riuscita della manifestazione, che è stata accolta con entusiasmo dalla comunità locale.

In conclusione, la ciclomulata 2022 è stata un evento indimenticabile che ha offerto ai ciclisti la possibilità di mettersi alla prova in un contesto unico e affascinante. Grazie alla sua organizzazione impeccabile e all'atmosfera amichevole, la ciclomulata è stata un successo sia per i partecipanti che per la comunità locale, e si è guadagnata un posto di rilievo nella storia del ciclismo su strada.”

 


W la mula, W la bici, W gli amici!

 

Filippo e ChatGPT