venerdì 26 ottobre 2018

#melascialloalpescegallo


Domenica 21 ottobre, con una decina di MULI più o meno storici, ci siamo trovati alle 8.18 al “solito ritrovo”.  La meta scelta e proposta da Paolo per la giornata era il Lago Pescegallo, in Val Gerola.

Paolo è riuscito a far abboccare tutti all’amo pubblicando una splendida foto del Lago, gonfio d’acqua cristallina e catturando la nostra curiosità con il favoloso foliage (parola d’oltralpe per dire in maniera molto più chic e accattivante FOGLIAME) che avremmo dovuto trovare in valle.

Il ritrovo comodo, come si usa dire, è proseguito con due tappe a due bar differenti per le seconde e terze colazioni. Arrivati poi anche gli ultimi due partecipanti all’attacco del sentiero, abbiamo iniziato la salita.


Abbiamo raggiunto il lago abbastanza agilmente in meno di 1.30; lo spettacolo che si è palesato di fronte ai nostri occhi non è stato purtroppo lo stesso della foto pubblicata giorni prima.

il lago-pozza
Non ci siamo però fatti abbattere e abbiamo deciso di risalire al rifugio Salmurano. Abbiamo raggiunto la nuova meta in 30 minuti, l’orologio segnava le 12.30: le pance iniziavano a brontolare, il sole ad invitare ad un bel pic nic in allegria ma….un cartello dava 30 minuti per il Passo Salmurano (2017m.) e noi non potevamo tirarci indietro!

La vista dal Passo ha fatto dimenticare il lago-pozza, regalandoci uno scorcio magnifico sulle valli bergamasche da un lato e una vista fino alle Alpi svizzere dall’altro.
Loris, grande conoscitore di monti e valli, ci ha indicato una ad una le cime.
La fame si è assopita e ci siamo presi il tempo per goderci  la bellezza delle montagne di fronte a noi.


Dopo la foto di rito di gruppo, siamo ridiscesi al rifugio per il pranzo MULA style con salame, vino, castagne e condivisione.


Veronica ha animato il pranzo proseguendo un argomento che aveva monopolizzato alcune discussioni durante l’ascesa: la situazione economico-finanziaria di noi giovani e la necessità di pensare alla PENSIONE, aprendo ovviamente un fondo pensione nella banca in cui lavora….per digerire la consapevolezza che molto probabilmente da anziani potremmo essere salvati solo dalle migliaia di euro versati preventivamente ad una banca, siamo entrati al rifugio per un digestivo.

Qui, alcune magliette del Salmurano appese ai muri hanno regalato il titolo a questo articolo.

Il sole caldo ci ha accompagnati anche durante la discesa e anche durante il gelato che qualcuno di noi si è poi fermato a prendere a Lecco.

 
E il foliage?Beh, possiamo dire che il foliage c’era, alberi rossi e gialli sui fianchi delle montagne che hanno incorniciato gli splendidi paesaggi della giornata!















W il LAGOPESCEGALLO
W il foliage
W i fondi pensioni (meno le banche)
W la MULA

lunedì 15 ottobre 2018

E adesso spogliati! Storia di una luna timida e del piccolo uomo delle grandi pianure.

Mi trovo in cima ad un affollotissmo Monte Barro.
Mai vista così tanta gente!!
Si è stretti seduti, culo a terra, su fastidiose roccette.
La salita è stata sfiancante per la via della cresta.
Un caldo e un'afa insopportabile!
Io ero il più vecchio, circondato da giovini Caranesi con molte più energie di me.


 





Siamo in cima da un pò.
Altri amici ci raggiungono.
Condividiamo cibo e birra...




I più tirano fuori dai loro zaini macchine fotografiche con obiettivi enormi.
Io ho solo il mio cellulare.....
Tutti aspettano il momento della magia.
Si fa notte.
E il "piccolo uomo" è li seduto.
Ha creato l'evento, ha portato tanti amici...
Il piccolo uomo guarda la piccola luna.
Emozionato, concitato, frastornato... La fissa attento, limitando i suoi respiri e cercando di carpirne i segreti.



Il cielo non è limpido.
Come spesso capita in Brianza, un impenetrabile strato di foschia copre tutto quello che ci sta sopra, davanti o sotto.
Qualcuno urla:"Eccola" e punta lontano il dito verso l'orizzonte.
Io mica vedo niente!!
Guardo attentamente, mi concentro...
Forse forse...No...Non vedo nulla.
Altri guardano nella stessa direzione e dicono:"Si, eccola"....
Mi sembra di vivere un momento di "suggestione di gruppo".
Poi la vedo anche io.
Lontana, piccola, slavata, quasi impercettibile...
Una luna un pò rossiccia.
Cosa è sta merda?!?!

Sarebbe dovuta essere così, invece era una vera merda!



La luna compie il suo viaggio nel cielo apparendo sempre anemica, patetica e inutile.
Siamo stanchi, siamo delusi.
Partiamo per ridiscendere.
La magia avviene quando siamo sul sentiero in mezzo al bosco.
Una luna più vicina e ingombrante si sveste del sole che l'ha nascosta.
Si mostra piano, dolce e sensuale.
E' ammaliante, ipnotica.
La guardo per brevi tratti e poi riparto a camminare.
Mi fermo a guardarla nuovamente.
Saliamo sulla terrazza dell'eremo con una birra in mano e scommettiamo tra noi quanto tempo avrebbe impiegato per spogliarsi del tutto.
...La luna ha bisogno dei suoi tempi!!
Fin che si mostra totale a noi, nella sua pienezza, nella sua perfetta imperfezione, nella sua fragilità.
Senza orpelli e artifizi, senza reflex o binocoli.
Si mostra nuda ai nostri occhi nudi.
Davvero bello!!
Il miracolo si è compiuto!!
Ma è stato un miracolo inaspettato.
Quanto, ormai delusi, scendevamo dal monte, abbiamo apprezzato a pieno ciò che non ci aspettavamo.

La normalità!

Ci salutiamo alla spiacciolata all'eremo.
Qualcuno parte in macchina, qualcuno scende a piedi.

Più volte mi son perso per scendere a Galbiate e anche questa volta le cose sono andate così.
Camminando, in cuor mio già sapevo, già ero consapevole...
Arrivati ad un balcone panoramico vedo alcuni giovani tamarri che guardano la luna e bevono birra mentre ascoltano musica ad alto volume. Chiedo loro di indicarmi il sentiero per Galbiate.
I tali mi dicono di scendere dalla scalinata.
Effettivamente vedo un segnavia cai che indica la destinazione dove dobbiamo andare.
La cosa mi fa ben sperare.
Scendiamo e arriviamo nella zona del museo archeologico del monte Barro.
Nell'erba un rospo saltella lieto.
E' buio e perdiamo il sentiero.
Sento un vociare e mi appare, affianco ad una casa, un giovine.
Gli chiedo informazioni sulla direzione da prendere, mi dice di scendere verso il basso, verso una griglia....
Proseguiamo...
Neanche 10 metri e ci imbattiamo in una tenda.
Mi avvicino e dall'apertura saltano fuori 4 teste.
Son dei ragazzini.

Non so cosa stessero prendendo, ma era decisamente roba buona.

Uno di loro prende coraggio e di dice: "Salve"... Tra me e me penso...Salve lo dirai poi a tua nonna!!
Il tale voleva essere educato, non sapeva che mal tollero chi mi da del lei.
Ma quello è un problema mio, mio e del mio dover fare i conti con la mia età anagrafica...

...Ciao rispondo io in modo sgargiante...
:"Scusate, per Galbiate devo scendere?!?

La scena è esilarante!!

Una testa dice :"No, no",
la testa dietro questa afferma:" no! Non per di qua perlomeno",
la testa dietro esclama :"No..beh...non ora"!!

Son confuso, seriamente confuso e dico un pò scocciato:

"Ma un tizio poco fa mi ha detto che il sentiero era di qua".

Uno dei 4 prende coraggio e dice: "no, si è sbagliato!! Se ci fosse un sentiero per Galbiate noi lo sapremmo".

Son disarmato!!

Mi arrendo al buio, alla stanchezza e all'evidente stato di semincoscienza dei 4.
Riprendiamo la strada dell'andata, risaliamo sino alla terrazza panoramica e rincontriamo gli stessi giovani tamarri a cui mezz'ora prima avevamo chiesto indicazioni.

Ci guardano e scoppiano a ridere.
Uno di loro urla all'amico affianco:"Oh..ma sono i tizi di prima"!!

Come se fossimo sordi....

Comincia la nostra discesa dalla strada asfaltata.
Una lunga, eterna e divertente discesa.
Ogni tanto passano delle macchine.
Sono i giovani tamarri di prima.
Provo a chiedere un passaggio: infine basterebbe che portassero uno di noi alla macchina affichè possa risalire e recuperare tutti.
Mi pianto in mezzo a strada, mi sbraccio, urlo...

Macchè!! Neanche uno si è fermato.
Ci han deriso e schernito...

Sti drogati di merda!!!

Arriviamo alle macchine che siamo in uno stato di semitrance.
E' stata una discesa folle!!
Completamente bizzarra!!
Prendo la macchina e parto verso casa contento.
Non ricordo a che ora mi son riuscito a mettere a letto.

La sopresa sta nell'inaspettato!!!
La sopresa sta nei miracoli!!!



W LA LUNA!!!
W I MIRACOLI!!!
W I CARANESI!!!
W IL PICCOLO UOMO DELLE GRANDI PIANURE!!!
W IL PRESIDENTE!!!

ABBASSO LE DROGHE!!

Danielo

lunedì 8 ottobre 2018

sGRIGNETTAta
Il weekend del 22-23 settembre c'era la Sgrignettata ai Resinelli, bell'evento incentrato sull'outdoor organizzato da amici...non si poteva non andare! Il programma partiva dal pomeriggio (street boulder seguito da premiazioni e yoga) e l'evento si sarebbe prolungato alla domenica (notte in tenda, trail la mattina), MA...e c'è chi dice che tutto ciò che viene prima del MA è irrilevante...MA la Grignetta era lì anche il sabato mattina, Matt ha proposto di salirci, Piter durante il CDA mulesco ha detto dai quasi quasi ci vengo e Paolino che mi aveva scritto di aver voglia di montagna non ha esitato ad unirsi al trio, quindi...

...la mattina del 22-09 ha visto quattro amici incamminarsi per la cresta Cermenati (alzataccia post CDA cosa memorabile!). Il bardo che quest'estate se possibile è riuscito a paccare la montagna più di me (però lui per la bici...quindi le gambette avrebbero dovuto andare...no?! :-P) si è presto sentito nel bisogno di riposare le stanche membra, m a così facendo ci ha dato la possibilità finalmente di girarci ed ammirare quanto finora stava alle nostre spalle...


...un fantastico effetto vedo-non vedo (ma soprattutto non vedo!) molto scenografico, che creava l'atmosfera ideale per una salita in Grigna! Le previsioni davano bello, quindi c'era solo da fidarsi dei santi per essere sicuri di arrivare in vetta con un bel sole!






Abbiamo continuato a salire prendendocela con comodo, ridendo e scherzando, e facendo incontri interessanti...come questo (credo futura mamma?!) becco, bellissimo e pacificamente appollaiato a fissare chi saliva! Che poi...lo sappiamo tutti che se si fosse messo a zampettare sulle rocce...ci avrebbe lasciati tutti alle spalle comunque...ma vabbè!













La nebbia in Grignetta è la cosa più bella che ci sia, perché ogni due secondi il panorama cambia completamente, quando si nasconde una guglia o un pinnacolo e se ne svelano altri...mi lascia sempre a bocca aperta!




Dopo molto faticare in ambiente mistico-nebbioso, finalmente si è iniziato ad intravedere anche il cielo...che come da previsioni era azzurroooo!













Ed infine...VETTA! Sono molto contenta perché Piter non era mai stato in Grignetta prima (...ooops, non dovevo dirlo?! :-D HAHAHA) e gli avevo strappato la promessa di "dire di sì la prossima volta" che avessi detto "dai andiamo in Grignetta" e così è stato, senza farsi troppi scrupoli si è lanciato per arrivare insieme sulla mia montagna preferita! Meglio non pensare a cosa mi tocca fare ora per tener fede alla promessa che lui mi ha strappato...!

Davanti a noi, il Grignone spunta maestoso tra le nuvole...e alla sua destra, appena finito dietro alla nuvola più grande, abbiamo intravisto il gigante che altri amici impavidi hanno conquistato un paio di settimane dopo...già, allora stavamo valutando...ma non era cosa per noi ancora! 

Questa foto ci rimane a memento per l'anno prossimo! Basta non smettere di sognare...




Contenti ma stanchini (forse ancora un po' rinco dalla sera prima...!), condividiamo focacce e barrette e osserviamo un elicottero arrivare a soccorrere qualcuno poco sotto la vetta lato Segantini...i pensieri vanno agli arrampicatori in giro oggi con la sgrignettata, che non sapevamo se fossero sulla Segantini o sui Magnaghi...

Poco dopo, foto di gruppo, poi il Paolino scende di corsa per impegni lavorativi, noi ci godiamo ancora un attimo la vista, ma purtroppo dopo aver constatato che da una certa ora in poi la vetta della Grignetta diventa più affollata di piazza Duomo...ci rimettiamo gli zaini in spalla e scendiamo anche noi...

Arriviamo ai Resinelli e anche Piter si mette in viaggio verso casa (lago o city? non abbiamo capito bene e forse non lo sapeva ancora neanche lui!)...bellissima gita disorganizzata, pochi ma buoni e soprattutto Piter alla sua primissima Grignetta!!!

W la MULA!
W le decisioni prese a caso la sera prima e le adesioni spontanee!
W la Grignetta!
W il bardo sulla Grignetta!
e W i santi per non averci fatto schiattare salendo ma averci regalato un panorama spettacolo in cima!

Fede

martedì 2 ottobre 2018

Corni di Canzo nella nebbia





Cari lettori,
rieccomi di nuovo su questo blog per raccontarvi l'ultima uscita di uno sparuto gruppetto di MULI sui Corni di Canzo.

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Una meta quasi scontata, nella qualche però ci siamo inconsapevolmente trovati coinvolti nella "maratona ambientalista" di Legambiente che ha coinvolto migliaia di persone in tutta Italia (http://www.puliamoilmondo.it/index.php/comunicazione-media/news/459-grazie-a-tutte-e-a-tutti).

Infatti, all'inizio del percorso abbiamo incontrato un ragazzo che ci ha fornito di sacchetto e guanti invitandoci a raccogliere i rifiuti che avremmo trovato lungo la via. Ci ha salutato dicendo: "Tanto non ne troverete molti, di solito è pulito il sentiero".

Peccato che più siamo saliti verso i Corni, più il nostro sacchetto ha iniziato a riempirsi: lattine, bottiglie di plastica, molti pezzi di bottiglie di vetro e qualche altro oggetto come una specie di collare, una stringa e innumerevoli fazzoletti.
A un certo punto abbiamo smesso di raccogliere, altrimenti ahimé il nostro sacchetto non si sarebbe nemmeno chiuso!
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Mi sono tornare allora in mente le parole di Andrea Toniolo, un ragazzo che ha iniziato per vicende personali a fare gare di trail running, in particolare ultra trail (spero di non sbagliare i nomi, perchè non sono un'esperta della disciplina!), ed è poi andato fino a Capo Nord di corsa dal Veneto.
Così diceva, riferendosi alle gare che prevedevano decine di chilometri immersi nella natura:

"Riflettere, lontano dall'entusiasmo delle aspettative che io stesso mi ero creato a riguardo di quello che lo sport doveva offrirmi, portò alla luce anche gli aspetti negativi. Non mancavano infatti insulti di ogni genere, cartacce lasciate lungo il percorso, nessun rispetto per la zona che ospitava l'evento, gente che non si fermava per aiutare qualcuno in difficoltà." (Andrea Toniolo, 2016, "Il limite che non c'è", Alpine Studio). 

Anch'io come lui non capisco il perchè di questi aspetti negativi.
Non dovrebbe essere dato per scontato che amore per la montagna, per lo sport e per la natura in generale vadano a braccetto con il rispetto dell'ambiente, il rispetto degli altri e di se stessi?
A quanto pare non è evidente.

Per fortuna che c'era la nebbia a farci venire il raffreddore.
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Che c'erano le capre che ci lanciavano i sassi mentre salivamo.
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Che c'era qualcuno che sul Corno occidentale ci ha fatto una foto.
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W la Mula
W la nebbia e il sole solo al ritorno
W chi è andato sul Badile
W chi è stato a casa al calduccio

Silvia