mercoledì 30 settembre 2020

Fuori Stagione

 

T: Glo, sabato hai da fare? Gitarella??🌄🌄🌄
G: mm, si dai si può fare! Dove andiamo?
T: boh! Ci aggreghiamo alla MULA!
G: alla che?!
T: e..una roba organizzata da un po’ di gente..
G: sarà! Vaa beenee! Basta che non sia troppo affollato o una delle tue robe strane di paolotti, giochi e giochini...
T: ma va..si cammina e stop! Passo a prenderti alle 6 che 6.15 abbiamo appuntamento con la ClaraDidoni e i fratelli Cambiaghi
G: e chi sono questi?😰
T: va beh vedrai..


E cosi con poche informazioni ed un po’ vaghe partiamo in direzione di questa Ouverture-SummerEdition con il mitico bolide della Clara...che con pazienza da vera mamma chioccia mi racconta le leggende sulla nascita della MULA e su i suoi seguaci.

All’inseguimento della macchina di Luca e Dani che scalpitano per arrivare puntuali, si arriva anche noi al parcheggio superaffollato e ci facciamo spazio per trovare un posticino.

All'imboccatura del sentiero in attesa di tutto il gruppo, si crea il primo assembramento..assolutamente certificato CovidFree!

Ed ecco finalmente, dopo un ULULATO appello, si parte!

Auuuuuuuuu!!!




La camminata è semplice e noi come bravi lupacchiotti alla loro prima caccia (scusate i retaggi scout!) arriviamo alla meta tutti insieme.

Qualcuno assaggia subito la freschezza del lago, qualcuno preferisce immortalarlo da lontano in un stupendo quadretto, qualcun altro più coraggioso si spinge ancora un po’ più , ci sono dei pazzi che lo fanno di corsa!

Fortunatamente arriva in fretta il momento del banchetto..e che banchetto!

Carrellate di salumi, taralli, pane casalingo, fiumi di vino e liquori fatti in casa.  Auuuuuuuu!

E come ogni banchetto che si rispetti partono i cantastorie con racconti di esperimenti ad alta quota, testacoda autostradali, disavventure innevate, viaggi cubani saltati...da vite al limite!





Ma il pomeriggio è solo all'inizio, partono le sfide: ci si “scalpa” con i palloncini alle caviglie che essendo un po’ tarocchi continuano a scoppiarsi da soli, ci si lancia come formiche su caramelle e si salta la corda..chi più chi meno (no giuro che era impossibile saltarla sull'erba!!!!)


 






Poi finalmente quello che tutti aspettavano (temevano vuoi dire!) i battesimi!!!

…e grazie alle doti estro-alcoliche di SteRiva i newenrtry hanno potuto assaporare uno “shot” di cocktail misterioso giusto prima di una traversata del lago a piedi trasformata in una vera e propria battaglia navale.    Dove i più codardi o i più furbi - se la sono data a gambe!






Auuuuuuuuuuuuu!




Questa è stata la strana edizione di Ouverture di quest’anno…in pieno ritardo..in piena estate..un po’ come giustamente ha fatto questo articolo..in pieno ritardo..in pieno autunno..

insomma..un po' tutto fuori stagione!!

...ma dopo gli innumerevoli messaggi di minaccia giunti ce l'abbiamo fatta...

Tek e Glo




mercoledì 23 settembre 2020

La Cura passa anche da un moschettone

Quando Denis ci aveva comunicato il ritrovo a Lecco alle 7,30, avevo pensato che fosse un fanatico, ma quando poi la sera prima ha anticipato il ritrovo ALLE 7 DI DOMENICA ho pensato: ma questi non sono dei bigotti della montagna, questi sono estremisti, questi sono pazzi!!! Avrei dovuto intuire qualcosa quando il secondo giorno della vacanza sulle Dolomiti ho dovuto puntare la sveglia alle 4... eeeeeh povera ingenua.

 

Torniamo a noi. Sveglia alle 5,12. Disagio. Non uso la macchinetta ma faccio il caffè solubile, lavo i denti con lo spazzolino normale e non con quello elettrico, il tutto per fare meno rumore possibile. Disagio. Nell’andare alla macchina, le uniche persone che incontro sono dei ragazzi belli allegri che tornano da una serata. Disagio.

Arrivo al ritrovo al parcheggio della funivia dei piani d’Erna (610 m) puntualissima alle 7, pensando che dato che sicuramente gli altri avrebbero dovuto aspettarmi tutto il giorno visto il mio passo più lento, quantomeno non mi avrebbero aspettato alla mattina. E infatti ho aspettato io mezzora che arrivassero tutti.



Figa taaaaaac, il gruppo si compatta e si parte!! Ci mettiamo in coda per la funivia… AHAHAHAH NO, imbocchiamo il sentiero. Si comincia con una salita nel bosco, devo dire resa molto piacevole da un tasso di umidità relativa del 200 %. Arriviamo al primo pit stop al Rifugio Ghislandi (1284 m), giusto il tempo per asciugarci il sudore che cola come una cascata dal ghiacciaio in primavera, e ci diamo alla vestizione. È lì che mi sento finalmente una donna indipendente e montanara: Filippo mi stringe l’imbrago, Marco mi porta le racchette, Mattia mi lega i moschettoni, Denis mi ricorda che ce la farò, Luca mi chiede come mi chiamo ed Ernesto… si sistema il ciuffo.

 

Si riparte!! Filippo in testa, arriviamo finalmente all’attacco della Ferrara del Centenario. Alzo gli occhi e vedo una serie infinita di gradini in metallo infilzati in una roccia verticale. Ve lo giuro, era verticale. Penso che non ce la farò mai ma è troppo tardi per tirarsi indietro: mi hanno già fatto una foto col caschetto. Denis, il motivatore della giornata, vede la mia faccia preoccupata e fa:” tranquilla, POI SPIANA!” . Giuro, non ha mai spianato.



 



 

E cosi inizio ad imparare che ci sono una serie di regole non scritte in montagna, tipo che se smouvo dei sassi non devo urlare “Scusate” ma “Sasso”, oppure che non devo alzare la catena se è tra le gambe di un ragazzo davanti a me… robette così insomma.




Arriviamo alla fine della prima ferrata, ci ricompattiamo, ma purtroppo il tempo non è dei migliori, e qualcuno di noi teme un temporale improvviso.





I guru del gruppo studiano forma e colore delle nuvole, ed emettono il verdetto: ci si può fidare a fare anche la Ferrata Silvano De Franco.

Oh, sai che c’è, mi dico… sono in ballo, balliamo! Questa seconda ferrata mette nettamente più alla prova tutti, sia per la carenza di appoggi per i piedi, che per la ripidità.





 Ed è proprio nel momento del bisogno che il gruppo si fa sentire più vicino e compatto che mai. Continui incitamenti, gesti di cura, attenzioni a chi è più lento… insomma, nessuno viene lasciato indietro, nessuno si sente inadeguato, ma accolto aiutato e seguito passo passo!

Arrivare alla cima del Resegone è una gran bella soddisfazione, arrivarci tutti insieme è ancora più bello!!!







Nel ritorno respiro un’aria di festa, non tanto perché finalmente l’umidità non è più quella della pianura ad Agosto, ma perché questa giornata mi ha lasciato nel cuore una nuova consapevolezza… i limiti più grossi sono quelli che ci imponiamo da soli, e le persone con cui si cammina fanno la differenza.

E quindi, se non ne ho ancora detti abbastanza… ancora un GRAZIE gigantesco ai miei compagni di viaggio per avermi insegnato con un moschettone e una corda cosa vuol dire prendersi cura dell’altro!!! 


Grazie!


                                                                     Marta

 


martedì 15 settembre 2020

Tutti insieme appassionatamente al Rifugio Benigni!

Eccoci qua: tutto il gruppone al rifugio Benigni dopo una bella camminata fatta tutti insieme appassionatamente…o forse no??!!


E’ venerdì e propongo l’uscita al rifugio Benigni con orario e luogo di ritrovo, al quale ci siamo tutti tranne la nuova macchina fiammante di Dave con su, Medio, Fede e Paolino.

Dopo poco però li vediamo arrivare ma, non essendoci più posto auto, gli diciamo di cercare parcheggio più in su.

Li aspettiamo all'attacco del sentiero per circa 45 minuti, ma non arrivano. Deve cavolo saranno finiti??

Come nei più bei film di avventura il cellulare non prendeva…e quindi non potevamo neanche contattarli.

Io provo ad andargli incontro a piedi ma non c'e traccia nè di loro nè della loro macchina.

Quindi decidiamo di incamminarci, col pensiero che prima o poi ci saremmo rivisti.

Io, Fede, Clara, Laura, Ernesto (+ Argo) e Bea Mereghetti (+ Bjorn) partiamo in direzione del rifugio Bignami.

I due cani a primo impatto non si piacciono molto, quindi Ernesto con Argo preferisce incamminarsi qualche minuto prima di noi..

La salita è abbastanza tranquilla…inizialmente nel bosco si sta anche bene, poi il caldo sole e l’umidità si faranno un po’ sentire.


Nel mentre riusciamo anche a contattare gli altri: nessuno dei 4 ha letto le indicazioni ed hanno pensato bene di parcheggiare ai piani dell’Avaro invece che dove eravamo noi… asinacci!:D

Scopriamo comunque che i due sentieri si rincroceranno prima del canalino, e quindi ci diamo appuntamento o li, o direttamente al rifugio.

Mentre saliamo cerchiamo di scorgere gli altri ed ogni tanto cacciamo un urlo nella speranza di vederli comparire.

Arriviamo all’attacco del canalino ma nulla, siamo ancora metà gruppo.

Prepariamo Bjorn per fare il canale, che lo fa abbastanza agilmente tranne che in un passaggino nel quale Bea ha dovuto prenderlo in braccio..

Quasi alla fine del canale vediamo comparire sotto di noi delle maglie mula: sono loro!

Hanno messo la 5° ed in un baleno ci raggiungono!

Medio ovviamente è il primo che salutiamo! :D

Da li al rifugio manca poco ormai! 

Quando arriviamo Ernesto ed Argo sono già in coda per prendere polenta e brasato!

Mentre noi altri banchettiamo alla grande tra birre, formaggi, salami, focacce … e tantissimo altro cibo.


Finito di mangiare andiamo a vedere il paesaggio verso la Valgerola, ed il laghetto che c’è a fianco al rifugio (lago piazzotti), dove paolino ha dato una bella rinfrescata ai piedi.

Oggi Dave non ha osato fare il bagnetto integrale!

Prima di incamminarci per il rientro Bea attacca l’adesivo Mula vicino al rifugio!

Per il ritorno decidiamo di stare insieme agli altri, e quindi percorriamo il sentiero che loro hanno fatto all’andata, facendo un giro ad anello che vale sempre +1.


Arriviamo ai piani dell’Avaro e, dopo aver recuperato le macchine, facciamo un bell’aperitivo insieme.

 

Peccato per il “misunderstanding” che si poteva evitare se gli altri avessero letto le indicazioni!:D

Nel complesso, anche se è stata un po’ una “gabbianata” tra orario di partenza e gita, è stata una giornata molto bella e piacevole, come al solito con le gite Mula.

Medio è stato anche "quasi" soddisfatto del dislivello fatto!:D

O forse a parlare era lo Spritz dell'aperitivo... boh...:D

Viva la Mula

Abbasso i Gabbiani

Viva il Presidente


Luchino

lunedì 7 settembre 2020

AL LAGO DEL TRUZZO TUTTI VESTITI BENE

Perché non sfruttare uno degli ultimi sabati dell’estate 2020? Allora che gita in montagna sia!

Io reduce da una bellissima settimana sulle Dolomiti con un gruppo di Muli, mi lascio trasportare e convincere dalla carica del fidato Gava (<<è una gita approvata da me … quindi alla portata di TUTTI>> cit.), e decido di partecipare a quest’avventura che sembra promettente, a partire dal nome della meta: Lago del Truzzo!

È il 5 settembre 2020, sveglia alle 6.00, un’indecisione iniziale sull’abbigliamento visto il nome della meta, e poi via si parte per il ritrovo a Lecco alle 7.19, notare la precisione dell’orario … coffee break, scelta delle macchine e si riparte alla volta della val Chiavenna.

Un bel po’ di tornanti, un po’ di nausea, una ruota squarciata e cambiata come un “vero pit-stop” (cit. Medio), e parcheggiamo vicino all’impianto idroelettrico San Bernardo, nel comune di San Giacomo Filippo, che utilizza proprio l'acqua accumulata nel lago formato dalla diga del Truzzo che dovremo raggiungere.

Cambio scarpe, zaino in spalla, saluto mulesco in cerchio, presentazione dei nuovi Muli, anzi Mule: Elena, Silvia e Cristina (la sottoscritta), presentazione rapida del percorso definito da Medio “camminata mangia e bevi” (ascoltando questa frase ci viene in mente la leggendaria descrizione del recente giro del Sassolungo e Sassopiatto, tale “dolce saliscendi” … e parte una risata, e sguardi d’intesa con Brambi) … ora si parte davvero … a piedi!

All’inizio ci accoglie una mulattiera immersa nel bosco, il gruppo compatto poggia i piedi su lastroni di pietra e facendo slalom fra cacche, o meglio caccone di mucca sparse qua e là, qualcuno ne approfitta e coglie negli alberi circostanti un luogo adatto per liberarsi dai pesi in eccesso. Attraversiamo un alpeggio, leggiamo una scritta: “agriturismo” … io vengo tentata ma istantaneamente continuo a camminare con gli altri. Dei bambini autoctoni ci danno conferma della direzione e vai … la salita ora ha una pendenza leggermente maggiore, fortuna che ci sono ancora degli alberi  che ci fanno ombra visto il sole cocente. Tutti stracarichi camminano, si deve raggiungere 1 “kappino” di dislivello, io invece inizio già a vacillare …  (ragazzi io per ora non sono una montanara doc, ma manco una pantofolaia milanese, sono un ibrido, quel genere di soggetto che ha un corpo per niente allenato, ma che grazie alla sua curiosità, voglia di scoprire bei posti e di stare tra la gente si da la forza per salire, salire, salire ... ma a volte la forza di volontà non basta) ed ecco che entrano in gioco lo zuccherino della nuova Mula Elena, il “gellino” della gentilissima Clara, i bastoncini di Filippo il metereologo fidato XD, sempre presente in caso di bisogno, e il sostegno di tutti gli altri angeli Muli che ringrazio infinitamente …

Nel frattempo il gruppo si divide in due … Attraversiamo guadi, ci lasciamo schizzare da una bellissima mini cascata, e poi tra una chiacchiera e l’altra, una pausetta ogni tanto che permette anche di godere delle bellezze circostanti (pareti di roccia, la vallata, ruderi in vendesi …), tra le melodie della natura e i vocalizzi montanari e motivazionali di Daniele, procediamo … qui i tornanti si fanno più frequenti, stretti e ripidi, il sole ci bacia … ed arriviamo ad un bivio, sinistra per una strada in leggera pendenza oppure destra arrampicandoci su rocce … cosa scegliere? Noi, gruppo di coda, andiamo a sinistra, arriviamo su un pianoro ed incontriamo reperti di archeologia industriale, una base per elicotteri, finalmente percorriamo l’ultima scalinata in cemento che ci permette di raggiungere la diga … le gambe faticano, rampa dopo rampa il cielo si avvicina ed eccola … la diga del Truzzo!

La diga, una perfetta linea curva che separa la vallata da un bellissimo specchio d’acqua. Il lago del Truzzo ha un'acqua cristallina che riflette tutto ciò che ha attorno, diversi promontori lo attraversano, le montagne lo circondano, l’unica cosa che non riusciamo a vedere è il nostro gruppo di testa, dove son finiti? Inizia la mitica ricerca del segnale per poter chiamare al telefono qualcuno dell’altro gruppo, Gava improvvisa anche un richiamo che spera abbia i suoi effetti, e urla: <<Rizziiii!!>>, ma nessuno risponde, solo l’acqua del lago subisce l’effetto delle onde sonore; ma ecco che qualcuno risponde al telefono, è Veronica che ci indica di proseguire <<tutto verso destra, destra>> … allora costeggiamo il lago e superato l’ennesimo promontorio, beccati … lì a prendersi il sole post bagnetto, ci stanno aspettando per fare un altro bagno nell’acqua gelida e per poter mangiar … c’è chi si bagna i piedi, i più temerari si tuffano, chi si fa una mini nuotata e chi scappa verso la riva causa congelamento imminente …


È ora della pappa … rifugi aperti in cima non ce ne sono, io con le mie carotine snack scopro che mi sarei dovuta portare da mangiare, ma la Mula non smette di farmi scoprire la sua generosità, e in tre secondi la spiaggia di ciottoli si trasforma in un banchetto degno dell’antica Roma, davanti ai miei occhi passano fette di salame, torte salate, pizzette, salumi vari, panini da riempire, birre, mango appena affettato … c’è chi mette in fresco nel lago fiaschette di alcolici … la pancia di tutti ora è piena. Ho capito, parola d’ordine: condivisione … me gusta!

Chi si sdraia, chi si increma, chi gioca al rimbalzello, chi sta ancora mangiando … il comune denominatore di questo momento è il panorama splendido davanti a noi e la gioia del viverlo insieme! Gioia associata a divertimento/ imbarazzo quando ad un certo punto Daniele decide che sia arrivato il momento del battesimo delle nuove tre Mule … perché non basta un <<Benvenute nel gruppo!>> no no … allora ecco che partono le sfide. Prima prova, riuscire a lanciare un sasso toccandone un altro in volo; i primi lanci vanno totalmente a vuoto, dopo un tentato omicidio del povero Bolla (chiedo umilmente scusa) ritentiamo e sfioriamo il sasso, ma nulla di fatto. Allora vai con la seconda prova, il rimbalzello, Silvia si salva con un ottimo lancio da 2/3 rimbalzi … Terza prova fra me ed Elena, sasso-carta-forbici, qui va a fortuna … ebbene non è la mia giornata … vince Elena. Le prime due nuove Mule vengono battezzate con un goccio d’acqua del lago in testa, io invece mi ci devo immergere fino alle caviglie per 7 sec. Fattibile, mi immergo anche di più; mentre c’è chi conta i secondi, io cerco di rimanere in equilibrio, e Qualcuno mi schizza, allora mi sento autorizzata e schizzo a mia volta … battesimo concluso!




Dopo un altro momento di rilassatezza, foto di gruppo (per precisione: cinque finte foto e una vera, causa polpastrello umano non evoluto per I-phone), ci rimettiamo in cammino per scendere. Argomento clou della discesa: matrimoni e “travestimenti” nel 2020, misto a dolori alle articolazioni. Concludiamo la giornata con il passo del gambero di Gava, il finto miraggio di una fontana d’acqua potabile e la retromarcia shock di Claudiano … chi va a far l’aperitivo a Lecco e chi va a casa, ognuno torna con uno zaino ricco di bellezze viste, ascoltate, condivise …