mercoledì 18 marzo 2015

In Valzurio con Amore!!!

14/3/2015

Vado al lavoro tutte le mattine in macchina.
Poca roba... 9 km di tragitto, una ventina di minuti di viaggio a seconda del traffico.
Che poi non è il traffico a farmi incazzare.
Sono i cavalcavia!!
In particolar modo quello che supera l'autostrada A4 tra Brugherio e Monza.
Da quel cavalcavia si vede tutto!!
E,quando il cielo è terso, significa che vedo per bene tutte le montagne del lecchese, della bergamasca e se proprio qualcuno ce l'ha con me, anche il massiccio del Rosa.
Non che mi dispiaccia quella seppur fugace visione, mi spiace il dover per forza condividere la mia giornata lavorativa con questa fugace visione nel cervello.
Fattostà che ha fatto bello tutta settimana e ci si trova a progettare un'uscita "TAKE IT EASY"per il sabato.
Chiaramente sabato è una giornata grigia, pigia e moscia!!
Partiamo in 7 con due macchine da Cernusco City.
All'appello contiamo Luca, IlBod, IlCoggia, Danielo, laNuovaLeva Fra, Sorella Elisa e Giù nativo abruzzese.

Giungiamo a Valzurio, paesino da cui prende il nome l'omonima valle.


Giù tira fuori dei dolcetti abruzzesi e banchettiamo prima ancora di cominciare a camminare.
Qualcuno va all'unico bar del paese a prendere il caffè.
Li Danielo incontra una donna che lo saluta e che svanisce poco dopo.
Ancora in preda all'emozione chiama gli altri maschi per condividere la celestiale visione, ma Ella, non vi è più, tanto che qualcuno dubita delle parole di Danielo.

Portiamo la macchina sino al parcheggio di Spinelli e cominciamo a risalire da un sentiero non molto irto che costeggia sulla sinistra il fiume.


Da subito ci accorgiamo che c'è più neve di quella che pensassimo...
Continuiamo a camminare. Incontriamo un lastrone di ghiaccio ed Elisa fa un capitombolo epico picchiando entrambe le ginocchia. Ne uscirà con due megalividi bluastri decisamente deturpanti.
Il cielo è sempre coperto ed è un peccato poichè ci nasconde la Presolana.
Naturalmente ci perdiamo. Creiamo delle varianti assurde al sentiero originale aprendo vie nella neve e attraversando rivi ammantati di bianco.


Salendo un rado nevischio comincia a scendere dal cielo.
Arriviamo ad un bivio e dobbiamo per forza decidere come procedere.
L'idea iniziale era quella di raggiungere il passo degli omini, ma c'è troppa neve e, soprattutto... Dove cavolo è il passo?!?
L'idea di raggiungere il rifugio infondo alla valle viene scartata poichè prevede ancora tre ore di cammino ed è già mezzogiorno.
Decidiamo così di puntare al Rif. Olmo che dovrebbe distare solo un oretta dal punto in cui ci troviamo.
Camminiamo carichi ma, poco dopo Danielo perde la via.
Dannazione!!
Bodini, da buon capo guida recupera il sentiero.
Più procediamo, più ci accorgiamo che la neve aumenta senza che vi sia una vera e propria spiegazione logica a questo fatto.



Costeggiamo una casa nella quale vediamo esservi delle persone.
Una di queste esce dallo stabile e ci invita dentro a mangiare.
Pensando che sia un rifugista addescatore gli diciamo che abbiamo il cibo e che puntiamo al Rifugio Olmo.
Ce lo sconsiglia, dice che c'è troppa neve.
Lo ringraziamo e, come al solito, ce ne fottiamo dei consigli altrui e continuiamo a risalire...
Il tale aveva ragione!!
Si sprofonda sino alle cosce.
Solo Luca riesce a galleggiare sulla neve a modi Gesù... Sarà perchè è dannatamente magro...
Procediamo così un centinaio di metri e pensiamo di aver fatto abbastanza i fighi.
Ritorniamo con la coda fra le gambe sui nostri passi con il profondo disappunto di Bod che si era messo le ghette ai piedi.
Entriamo nello stabile dove dividiamo la veranda al coperto con due coppie di Clusone.
Si mangia, si chiacchera e si beve il vino!!
Il clima è bello e, fuori dalla finestra, vediamo che la nevicata si è fatta più grossa e fitta.
I clusonesi ci salutano riprendendo la strada di casa.



Noi ci attardiamo un pò, facciamo qualche foto di rito e partiamo alla ricerca di una strada per scendere che non sia quella dell'andata.
Riscendiamo in mezzo al bosco e giungiamo ad una strada. Questa costeggia il versante di destra della vallata, opposto a quello percorso al mattino. La "gippabile" ci porta verso tranquilla verso la macchina.
Arriviamo a Spinelli e i più sentono l'impellente desiderio di una birra.
Giungiamo al bar di Valzurio e scopriamo che quella del mattino non è stata una visione celestiale, ma che Ella esiste veramente.
Nel bar ci sono delle bellissime foto della Patagonia e le guardiamo con invidia.



La bella ostessa ci serve. Il bar è vuoto e riusciamo a fare due chiacchere con lei spezzando la timidezza chiedendole informazioni sulle immagini appese nel bar.
E' cordiale, ha un bel sorriso...
Ma sopprattutto..... E' amabile quando dice :" Pota"...
Ma dannazione, un manipolo di anziani entra nel bar monopolizzando la nostra amata come a chiarire che Ella appartiene a loro.
Questi vecchi anziani che sino poco prima erano rintanati nelle loro dimore son saltati fuori tutti assieme. Di sicuro ci hanno spiato dalle finestre!! Di sicuro hanno temuto che il nostro fascino potesse mettere in difficoltà la loro barista.... Dannati gelosoni!!
Quel povero diavolo di Bodini non capisce più nulla.
E' stato trafitto da  Cupido e, nel momento di dover tornare alle macchine per ripartire, chiede di esser lasciato li, ad attendere ch'Ella stacchi dal turno.

ll viaggio è ancora lungo.
Tramortiamo Bod e lo carichiamo in macchina.
Voci dicono che non sia più lo stesso... Che come tratto da incantesimo, lo si veda girare senza meta per le vie di Cernusco con il suo giubbino della Patagonia...

E' stata una bella gita , in una bella valle sicuramente da ritentare in estate.
Abbiamo avuto la gioia di poter condividere passi e storie con tre nuovi amici, un grazie a loro!!

W LA M.U.L.A.!!!
W L'OSTESSA DEL BAR DI VALZURIO!!! 
W LA PATAGONIA!!!