martedì 23 settembre 2014

Il mattino ha il mulo in bocca....

Nel tepore delle giornate settembrine, che  non fan altro che farci amaramente rimpiangere tutta l'acqua presa nell'estate trascorsa, la compagine mula ha scelto di non farsi condizionare dalla pigrizia tipica del settembre che riporta violento abitudini e routin lavorative e universitarie.
Così che un coro s'è alzato unisono nell'affermar : "inculo il sonno, in montagna si deve andar"...

Le contrattazioni sull'itinerario son state ferventi.
Si era scelta come meta il rifugio Marinelli, ormai chiuso.
Ma i tanti chilometri da dover fare e le tante ore di viaggio han fatto desistere prima alcuni e poi tutti, rinunciando così a una gita sicuramente eccezionale per una meta più vicina e raggiungibile.

Quasi per caso Danielo scova un pizzo poco noto. Il pizzo Alto, partenza da Premana.

La compagine si aggiorna e conferma la meta.

Tirar assieme i muli è cosa assai più ardua!!! I presenzialisti Danielo, Fra, LucaLuchino danno certezza della loro presenza. Le donne si ritirano per i più vari motivi. Anche Annaruga Mulavera sembra tirarsi indietro intimorita dall'arduo percorso, ma stalkerizzata da Luca e Fra decide di Affidarsi ai maschietti.
Anche Bodini non contento del tour de force dei giorni trascorsi tra matrimoni in Lombardia e matrimoni in Toscana, decide di partecipare.
Il capoguida Fra decide l'orario della partenza da Cernusco.
La sveglia è puntata alle 5.43 per poter passare a prendere prima Sanjy.
Mai nella storia la M.U.L.A decide di partire ad un'ora così presta.

Il sole sta ancora salendo quando i Muli sono già in viaggio per recuperare a Calco Anna.
La strada è insolitamente vuota e, insolitamente, in macchina si discorre del più o del meno.
Par che nessuno abbia patito così violentemente la folle levata.
Si recupera Anna al bar di fiducia a Merate ove Bod e Danielo fanno una frugale colazione.
La mamma di Anna chiede chiarimenti alla figlia poichè coglie ch'ella andrà in montagna con 4 uomini. Anna mente astuta, dicendo che mancava ancora una macchina all'appello.
Si giunge così, in men che non si dica a Premana, grazie alla guida pratica di Fra e al potente motore dell'opel, per l'occasione con iniezione a benzina per aumentarne le prestazioni.
Parcheggiamo vicino allo stabilimento della Camp, nota marca di abiti da montagna.
Sono le 7.59 e il gruppo attacca il sentiero!!!!


Avanziamo su un sentile sentiero in un dolce bosco. La stradina si arrampica in un susseguirsi di gradini dal gradevole pendio che però cominciano subito ad affaticare i quadricipiti dei Muli.
Ci supera un gentile signore che si ferma a discorrere con noi e che si sarebbe fermato all'alpeggio che da li a poco avremmo raggiunto.

Più ci alziamo e più ci accorgiamo della magnificenza del luogo in cui ci troviamo!!!
Le vallate con l'altezza s'aprono regalando scorci mozzafiato.
Raggiungiamo l'alpeggio e dopo una rapida merenda riprendiamo a salire.
Il sentiero si fa più irto  e abbozzato. La meta è ancora lontana, ma tutto da l'idea di bellezza.
Giungiamo al primo lago vicino al quale vi è una piccola casetta in ristrutturazione. Il lago è in una piccola conca ove il sole fatica a giungere così che patiamo un pò di freddo.

Superiamo il laghetto e affrontiamo la salita tanto temuta da Anna.
Da li a poco incontriamo infatti una parete attrezzata con le catene per agevolare la salita degli escursionisti. Alcuni passaggi sono leggermente esposti e la femminuccia del gruppo comincia a vacillare.
Bravissimo Bod che avanza sicuro come primo  a sincerarsi della fattibilità dell'impresa.
Bravi Fra e Luca che rincuorano e sostengono Anna. Bravo Danielo che sdrammatizza parlando delle "passioni" della zia della fanciulla....


Anna ha infatti una zia molto simpatica che a breve verrà nominata membra onoraria della Mula!!

La giovane si fa coraggio e avanza.... La parete è vinta, ma col cazzo che ella l'avrebbe riaffrontata al ritorno!! Bisognerà trovare una variante!!

Giungiamo all'altro lago.
lo spettacolo è mozzafiato!!
Riusciamo a vedere il Monte Rosa nella sua imponenza!!




Icontriamo una coppia sulla cinquantina e ci fermiamo a discorrere con loro. Sono due premanesi e il marito incomincia con noi la salita verso la cima.
Il sentiero ora s'arrampica cattivo ed il villico locale ex atleta di corse in montagna decide a breve di salutarci per andar su ad un ritmo per noi decisamente forsennato.
Il sentiero si fa più stretto e percorre il fianco del pizzo alto portando gli escursionisti a conquistarlo dal versante opposto rispetto a quello dell'avvicinamento.


Incontriamo persone che scendono e per tutti c'è un saluto, un commento... La montagna rende le persone gentili, disponibili, amiche....


Purtroppo  la nebbia si sta alzando e un vento cattivo sembra volerci ricacciare indietro.
Non demordiamo e vinciamo la cima alle 12.01 rispettando la tempistica prefissata.
Il versante a estè oscurato dalle nuvole.
Più fortunato è il versante Valtellinese sgombero da impedimenti.
Distinguiamo il monte Disgrazia, e ancora il lago di Novate mezzola ed infondo montagne sconosciute.
Sulla vetta incontriamo delle altre persone ed è d'obbligo la foto di rito con maglia mula.












Si mangia un'ottima torta salata preparata da Danielo per l'occasione.
Ma il destino è avverso!! I muli han ben 2 bottiglie di vino e nessun cavatappi... Scopriranno solo quando è troppo tardi che uno strumento di stappamento era reperibile nel vano del quaderno per le firme.
Firmiamo e, dato che la nebbia è alta, il freddo insistente e la strada di ritorno lunga, decidiamo di incamminarci.


La via di discesa è differente da quella della salita. (giro ad anello... punti in più!!!)
Giunti alla base del torrione svoltiamo a sinistra seguendo una serie di "ometti" e due gentili persone che ci indicano la via.
La nostra meta è Premana passando per Preminiga.
Seguendo una cresta continuiamo a camminare, non vediamo più i gentili signori e temiamo di esserci persi.
Sentiamo delle voci lontane e vediamo le nostre due guide più a valle sul versante sinistro del monte.
Preminiga è in basso sulla sinistra. Decidiamo di scendere alla sperindio fra ammassi d'erba e rocce.


Non è una discesa piacevole. Rovinata dal dissesto della montagna.

Arriviamo all'alpeggio e Anna cerca disperatamente i suoi zii che hanno li una casetta.







Veniamo così gentilmente accolti per un caffè e dei dolcetti.
L'ora è tarda e ripartiamo a camminare. seguiamo il sentiero che porta a Premana. Dan, Luca e Anna perdono per un momento fra e Bod che li hanno anticipati alla macchina.
Son 3000 i metri di dislivello della giornata. Le ginocchia dolgono e il sonno si fa sentire.
Partiamo per un viaggio lunghissimo!!
Sulla strada di ritorno incontriamo traffico. Scegliamo di scendere dal versante Vercurachese del lago e nella noia scatta il gioco "trova il nero". Vince Danielo!!
Riportiamo a casa Anna e torniamo a Cernusco sul naviglio alle 21.30.

E' stata una giornata lunga, bella,  una bellissima gita...

L'articolo era in stampa da tempo....
La prematura scomparsa dello zio Annibale caduto sulla via EST del Monviso sabato 13 settembre ha fermato i lavori.
Oggi mi son dato il coraggio e la forza di finirlo in qualche modo...

Biba...
Resta tanto di lui in noi, in chi anche per poco l'ha conosciuto... Onoriamolo facendo montagna, sorridendo, sdrammatizzando i piccoli grandi problemi che ciascuno di noi ha....


W l'amicizia....


W la Montagna...
W Lo zio Biba....

E che ci protegga sempre!!









Dani













giovedì 4 settembre 2014

MulaD'estate


Questa estate i Muli non son di certo restati con le mani in mano ed ognuno, nelle sue personali ferie si è recato in posti affascinati e suggestivi.
Da qui l'idea di chiedere a chi voleva di fare una foto della maglia mula nel proprio luogo di villeggiatura....
Qui sotto qualcuna delle immagini ricevute dai muli.



Danielo con lo zio Annibale sulle cime di Plator sopra Isolaccia. Nella foto la diga di Cancano e San Giacomo.


Danielo e il nuovo Mulo Pietro con le maglie mula nel bivacco al pian del Ruggio. Sullo sfondo la Sella del Prete, conquistata in 4 ore e trenta.


Foto fatta dalla vetta della Serra del Prete.


Non ne ho idea


Non ne ho idea


Non ne ho idea


Non ne ho idea... idealmente foto fatta dalla compagine mulesca in salento. Azzardo un Porto Cesareo


Maglia mula di Annarosa ad una gara di corsa in montagna al "giir di mont"


Maglia mula Canali sulle tanto desiderate cime di Lavaredo.


Annarosa con la maglia mula in terra frencesota.


Maglia mula sulle tende al Pollino








Muli alla Scigamatt


Muli in Valtellina


Ascensione sull'Ables. Sullo sfondo monte Confinale



Attendendo chiarimenti sulle "foto ingnote" e attendendo altre foto ed il collage di Bodini,
porgo i più cari saluti.

M.U.L.A

Sempre più artisti
Sempre più matti
sempre più alla moda

W la M.U.LA!!
W Gesù
W la griglatozza prepotente

E che
Walter Bonatti
vegli
Su tutti noi

Dani



lunedì 1 settembre 2014

MuliVolanti!!

I M.U.L.I si dedicano alle attività più estreme.
Nel video Luca alle prese con il "volo dell'angelo" a Pietrapertosa.





Dani

MuloLucano, sapore vero!!

E' con immensa gioia che mi appresto a narrare quanto accaduto codesta estate in quel della terra Lucana...

I progetti estivi prevedevano Mare, città d'arte, ignoranza, un pò di gnocca forse forse  se proprio proprio andava bene.
E allora mi chiedo come cazzo ho fatto a finire a dormire a 1500 metri per affrontare in mattinata la cima "serra del prete" quota 2100 metri s.l.d.m ubicata nell'altopiano del Pollino (terza vetta più alta della Calabria)


Ma cominciamo dagli inizi...
Il basic bus contava ben 4 muli fra le sue fila : riccardo re dei babbi da Milano e i  tre fondatori lucaBaroneBirra, daniPreteMancato e il giraffone bodini.



E' proprio quest'ultimo che , snobbando la gnocca e il tepore marittimo, ci ha spinti a prendere una strada irta consigliataci dal ciellino don Biagio di Matera per poi giungere dopo un' infinita serie di tornanti in una radura di cui non rimembro il nome, ma che per comodità chiamerò "La radura dei falò".
(una ricerca in internet mi ha mostrato il vero nome della piana... paino di ruggio)


La compagine si guardava intorno cercando posto riparato ove abusivamente piantar le tende, quando ad un certo punto ci si avvicina un tale poi rinominato Antonio che afferma : "Ma siete di cernusco sul naviglio?!?"
La fiancata del degno Basic bus aveva scritto a caratteri cubitali il nome della nostra città natale.
Incominciamo a discorrere con il villico che ci riferisce di aver vissuto a cernusco in giovine età e che a Pioltello gli rubarono la bici. (pioltellesi bastardi!!)
Gli chiediamo speranzosi se è cosa buona e giusta il piantar tenda nei dintorni senza turbare la sensibilità e i possedimenti dei villici locali.
Antonio ci si avvicina e con fare lucano afferma : "Amici miei, date retta a me... fate il cazzo che volete che tanto qua tutti fanno il cazzo che gli pare".... "Qua la gente butta la spazzatura e nessuno dice un cazzo, qua arrivano i soldoni a pioggia da Roma e i politici li fanno sparire.... Qua nessuno vede niente... Fate il cazzo che vi pare!!"

Rincuorati dalle parole del prode Antonio lo salutiamo e andiamo ad un piccolo baretto per consumare un caffè.
Li chiediamo al barrrista informazioni sulle ascensioni possibili in zona. Ci consiglia la "sella del prete". Gita stimata da lui fattibile in 6 ore di cammino.Ci avverte però distare attenti perchè molti si perdono a causa dei sentieri poco segnati e perdendosi muoiono.

Il barista, gentile, ci indica anche un luogo ove poter piantar le nostre tende a poche centinaia di metri dal suo locale.
Non indugiamo, affrontiamo una salitella sterrata   al cui fianco pascolano beate vacche da latte  e arriviamo in un dolce pianoro.
Non indugiamo e Richi, il Kevin Pirola dei picchetti inizia subito a martellare al fine di ancorare ben bene le tende al terreno, così che nulla, neanche un'improvvisa tromba d'aria notturna avrebbe potuto turbare il nostro sonno

.


Posate sapientemente le tende osserviamo la nostra meta dell'indomani dal nostro riparo notturno. Purtroppo la foto mostra più la maglia mula che la meta effettiva....


Bod e danielo si mettono in cucina.... Un misto di purea di patate con prosciuttazzo maionese e piselli e patatine.
La cena dei campioni!!!
Mangiare in alta quota è bellissimo!!



Precedentemente avevamo acceso un super falò con sterpaglia trovata nei dintorni. Ma i muli non basta!!!
No, cazzo!! Così una spedizione di intrepidi viene mandata ad una freddissima fontana per lavare il pentolame e tornando si ferma, approfittando del buoi, al baretto ormai chiuso, per rubare un ceppo di legna enorme!!!


Le serata vola serena e felice con canti e braulio!!
La compagine allieta gli animali del pollino con canti "desfrossiani", gucciniani, modenesi con chitarre, armoniche, diamoniche, maracas e tamburelli...
Ci si accorge della maestosità del cielo e delle stelle sul finire, quando, in un ritorno di coscienza paolotta si chiude la serata con canti sacri.


Il fuoco scema il suo calore e i canti prendono esempio dalla notte che si sta inoltrando...
E' ora di dormire!
E' ora del silenzio....


Ma prima.... Prima si urina sul fuoco!!! Non vogliamo mica che la Basilicata bruci a causa nostra!!!


Ci dividiamo nelle tende.
Il freddo arriva subdolo e crudele. Di tanto in tanto ci si sveglia a causa di principi di assideramento ad arti o piedi.
L'alba non è mai stata così desiderata....
E finalmente giunge benigna, ma nessuno vuole uscire dal proprio giaciglio per timore del freddo.


Ma non possiamo indugiare! La serra del prete ci attende.
Fatta colazione con caffè, nutella, miele, biscotti (la colazione degli dei!!!), partiamo.
Inizialmente seguiamo un sentierino che costeggia la destra orobica della valle, qui un vento cattivo ci rema contro spingendoci a pensare che la cattiva sorte si sia accanita su di noi.
Cerchiamo della segnaletica che possa condurci sulla retta via, ma non ne troviamo.
Seguiamo una stradina e arriviamo ad un inutile belvedere. Ci siamo persi!!
Ritorniamo sui nostri passi.
Ognuno guarda attentamente se vede un principio di sentiero. Tutti ne vediamo, ma tutti sembrano perdersi nel bosco....Ad un certo punto il buon Borghi scorge una via, la seguiamo, è quella corretta.
La strada è indicata da sassi ammucchiati.
Dopo aver superato il bosco saliamo decisi su quella che si dimostrerà essere la cresta di tutto il massiccio.
Saliamo rapidi e decisi. L'assenza di un sentiero e la conformazione rocciosa del monte non rendono però piacevole la salita e così anche la discesa.


Giungiamo in vetta. Vediamo il mar ionio nonostante un pò di foschia...
La M.U.L.A ha vinto un'altra sfida!!




Ci fermiamo mezzoretta per goderci il panorama e per banchettare frugalmente.
Riccardo ne approfitta per sfogare i suoi istinti primordiali e dona alle alte cime del POllino il suo sterco più pregiato, quello composto da cibo da campeggio e da giorni di astinenza da turca....






Riscendiamo rapidi come camosci calabresi. E' la prima volta che i M.U.L.I incontrano persone che salgono in vetta quanto loro sono sulla via del ritorno. ( di solito le ascese mula iniziano a orari imbarazzanti...)



In men che non si dica siamo alle tende e qua decidiamo di rifocillarci con dell'ottima pasta preparata dal mansueto Bodini.

La compagine non ha tempo da perdere.... Molta strada ci attende.
Smontiamo le tende, carichiamo il furgone e ripartiamo dando un'utlima occhiata a quella cima lucana vinta, consapevoli che la serata appena trascorsa ci ha regalato gioia ed emozioni inattese...

Un grande grazie agli amici che hanno condiviso questa avventura in meridione!!
A Bod, promotore di tale pazzia, a Luchino MuloVero, a Richi prezioso suonatore, Allo Stefanino Borghi al suo battesimo Mulesco, al Pietro che ci giuderà su cime francesi, al Mauro che ci porterà a zozze!!
Tre persone al loro battesimo Mulesco!!

M.U.L.A ... sempre di più, sempre più fighi, sempre più arditi


W la M.U.L.A
                                                                         W gli amici
                                                                          W lu pilu

                                                                               &
                                                                              che
                                                                      Walter Bonatti
                                                                      vegli su tutti noi

Dani