lunedì 3 dicembre 2018

La coperta della pianura e lo spettacolo della natura


E’ venerdì pomeriggio e ricevo un messaggio vocale dal Brusa di più di due minuti.
Mi spaventa quasi la cosa, ma lo ascolto: mi invita ad andare il giorno dopo sul Legnone con la possibilità di fare il canalone ovest, se la neve è buona (anche se era un po’ pessimista).

Accetto senza esitazione … è molto tempo che volevo fare qualcosa “di più”… perchè la Mula è anche #alzarelasticella.
Mi mobilito subito andando a speseggiare e recuperare una seconda picozza da Danielo.
Il ritrovo del giorno dopo è molto presto: ore 5:45 al Parini. Nessuna colazione e nessuna mulo/a ci fa tardare, anzi siamo tutti in anticipo: all’appello siamo io, Brusa, Loris e Ste Riva.
L’unica persona che ci frena un po’ è Loris il bello con i suoi tempi diciamo … un po’ lentini!:D
Ci fa anche tornare indietro al Parini perchè aveva lasciato il cellulare in bella vista nella macchina .
Arriviamo alle 7 al punto della partenza, Loris ci fa attendere ancora dei minuti preziosi prima di poter partire, in quanto moooolto lento a prepararsi, :D ma una volta incamminati procediamo abbastanza spediti.


Incomincia ad albeggiare: il cielo si tinge di rosa e la nebbia avvolge la pianura padana che sta ancora dormendo avvolta nella sua coperta: uno spettacolo pazzesco!


Troviamo la neve quasi subito lungo il sentiero ma si cammina volentieri con gli scarponi.
Con noi c’è Brusa, l’amante degli animali; con lui sono sempre assicurati!
In un minuto vediamo un camoscio ed una bella aquila appena sopra di noi che lo teneva d’occhio.
Maestosa si librava nel cielo!
Arriviamo ad uno spiazzo dove ci si apre un panorama fantastico. Tutte le punte delle cime davanti a noi sono rosa, e questa volta il Monte Rosa è proprio di questo colore!:D



Riprendiamo la via, la neve sotto i nostri piedi aumenta sempre di più e facciamo un po’ di fatica in quanto si sprofondava parecchio. Superiamo un passaggino con la corda fissa dove bisognava stare attenti a non finire di sotto  (altrimenti erano cavoli amari:D) e raggiungiamo il bivacco “ca de legn” dove decidiamo di indossare i ramponi e di usare la picozza.
La neve incominciava ad essere troppa e la via sempre più irta.
Attendiamo sempre che Loris abbia finito di prepararsi per ripartire…:D


Continuiamo a salire, inizialmente anche dovendo tracciare la via: una faticaccia! Ci si trovava  spesso con la neve fino alle ginocchia.

Nel mentre l’alba è stata sostituita da un bellissimo cielo azzurro! La giornata è freddina ma il sole (e soprattutto la fatica della salita) ci riscalda.


Fortunatamente due persone ci superano così non dobbiamo più tracciare.
Continuiamo lo stesso a faticare con questa neve bastarda! Per un attimo pensiamo anche di fermarci e di rinunciare alla vetta, più che altro pensando alla discesa vista la neve non bellissima trovata lungo la via… ma la croce ormai era troppo vicina per rinunciare … e quindi decidiamo di proseguire!

Facciamo la crestina finale con un bel passaggino e, dopo quasi 5 ore di ravanamento nella neve arriviamo in vetta dove ci aspetta la croce ed uno spettacolo indescrivibile.


 Un panorama a 360° : dalla Grigna vicino a noi, al Monviso, al gruppo del Rosa, al Badile, al Cengalo, al Disgrazia… mentre la pianura padana è sempre avvolta nella nebbia….troppa troppa roba!!!

Il canale ovest alla fine abbiamo deciso di non farlo vista la brutta neve che abbiamo trovato.
Tempo di fare la foto con la bandiera della Mula e mangiare due barrette che scendiamo.


La temperatura era sotto lo 0° ... la bandiera si è anche semi ghiacciata mentre era all’aria aperta.
Più che altro non volevamo sprofondare nella neve nel rientrare. La bella giornata poteva fare diventare la neve troppo molle…
Scendiamo di buon ritmo. Superiamo i punti critici senza grossi problemi.
Per sentirci più fighi utilizziamo entrambe le picozze!:D



Arriviamo nuovamente al bivacco ca de legn dove mangiamo qualcosina e sorseggiamo dell’ottimo braulio.
Dopo esserci sbarazzati dei ramponi e delle picozze ci rilassiamo un pochino, pensando alla salita che avevamo fatto ed ammirando la vetta che era sopra ai nostri occhi.

Riprendiamo poi la via del ritorno. Ora senza particolari difficoltà a parte sempre qualche buco nascosto sotto la neve.
La discesa, come sempre, è infinita…
Nell’ultima mezz’ora, forse per stanchezza o forse per distrazione, scivolo per terra 7/8 volte…l’ultima delle quali a 3 metri dalla macchina…che finalmente raggiungiamo, stanchi della giornata ma molto contenti di ciò che avevamo fatto.
Sono giornate che ti ricaricano, ti soddisfano! E poi, il pensiero che il giorno dopo potevamo dormire ci rincuorava. Per la cronaca il giorno dopo ho dormito dalle 22 alle 11 di mattina.:D
Neruda aveva ragione: Se non scali la montagna non potrai mai godere del paesaggio.
Mai fu più vera questa frase.

Viva le improvvisate
Viva il braulio
Viva #alzarelasticella
Viva il Presidente 




 
             Luchino



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