domenica 21 giugno 2015

SOGNO DI UN TREKKING DI MEZZ'ESTATE (o quasi)


Il trekking alle tre cime di Lavaredo è un sogno che parte da lontano.
Circa un anno fa il mio occhio è caduto su alcune foto che immortalavano questi massicci e da allora sono divenute forte meta di attrazione....
Non ero mai stato nelle dolomiti!!!
Ma tutte le persone che vi avevano messo piede ne parlavano benissimo.
E' stato un percorso lungo quello che ha portato 14 impavidi sul sentiero Bonacossa (N.117) e poi, attorno alle tre cime sul sentiero n. 101.
Mi trovo con Luca a parlare con Anna, amica di mia madre che conosce bene la zona... Mi racconta, mi spiega, mi aiuta ad immaginare... Io vorace prendo appunti e formulo ipotesi.
Arrivo a casa e provo a cercare in internet.... Sa il demonio come mai ste cose di sentieri in montagna vederle su internet o dal vivo è tutta un'altra cosa. In internet io proprio non ci capisco nulla...
Ci troviamo anche con Fra a discuter la cosa... Ci fidiamo di Anna... Bonacossa sia!!
La settimana prima della partenza non è stata delle più facili a causa delle avverse condizioni meteo che ci si prospettavano.... Eravamo pronti a far saltar tutto, consapevoli però che non saremmo riusciti a trovare un'altra data utile per il trekking in tutta l'estate.
Ma il coraggio di molti che, fottendosene ampiamente del meteo hanno dato la loro adesione a venire, ci ha spinto a proseguire in quanto avevamo stabilito.
Dovevamo esser 21, Varie defezioni dell'utlimo / utlimissimo minuto ci ha portati ad esser 14.

La partenza è alle 4.01 del mattino da Cernusco sul Naviglio.
Un altro gruppo parte alla stessa ora da Lecco.

Il viaggio è lungo e bagnato da scrosci d'acqua talmente forti da obbligarci a ridurre la velocità in autostrada. I più in questi momenti stanno zitti maledicendo il loro essere su una macchina diretta ad un trekking....  Recuperiamo Terry a Peschiera del Garda e riprendiamo il nostro viaggio.
La pioggia man mano che saliamo diminuisce, un pallido sole tenta di mostrarsi, si mostrano invece in tutta la loro magnificenza le dolomiti.
I pensieri cattivi per un pò svaniscono....

Si giunge al lago di Misurina, si parcheggia la macchina alla base della seggiovia del "Col de Varda" che prendiamo per risparmiare un'inutile avvicinamento su una brutta carrozzabile.

Siamo :

Arianna da cernusco
Giulia da cernusco
Luca da cernusco
Merlo da cernusco
Coggiac da cernusco
Danielo da cernusco
Francesca da bergum
Davide da civate
Teresa da Padova
Il Gerva da Sala al Barro
Annarosa da Santa Maria Oè
L'Ernesto da Costa Masnaga
Andre da Milano
Severine da Nizza




Son le 10.20, ben in ritardo rispetto a quanto progettato, ma va bene lo stesso....
Partiamo!!
Risaliamo un sentiero che costeggia il fianco della montagna sopra al lago, E' un sentiero abbastanza irto e in alcuni tratti attrezzato con catene.
Severine non parla, ma i suoi occhi iniettati di terrore ed il suo respiro affannato dicono tutto....











Superiamo un paio di piccoli nevai e risaliamo sino a valicare la forcella di Misurina a quota 2335mt.
Da qui abbiamo una prima, seppur fugace visione della Tre Cime.



Iniziamo un saliscendi che ci porterà ad effettuare un grande dislivello durante tutta la giornata.
Camminiamo su roccette ben attrezzate con cavo metallico.
C'è chi tra di noi scende spavaldo, chi è invece più intimorito e valuta ogni passo...
Nessuno viene lasciato indietro e tutti hanno un occhio di riguardo verso chi è più in difficoltà.




Raggiungiamo i Cadini della Neve e dobbiamo ricorrere alla cartina e alla descrizione del sentiero per capire la strada che dobbiamo percorrere....

Quello che vediamo non ci piace molto!!

Un sentiero sale irtissimo verso la forcella del Diavolo a 2380 mt sovrastata dall'imponente torre del Diavolo, del Gobbo e dalla Torre Leo.

La descrizione parla di scalette attrezzate.
Annarosa ha i primi segnali di cedimento!!













Durante la risalita Severine finisce la benzina e il Merlo la sgrava dello zaino per aiutarla.
Sarà poi Andrea a prendere il pesante e scomodo zaino della francesina dandogli il suo easpac da 4 kg.

E ci si chiede ancora come abbia fatto Andre a portare tale zaino ad un trekking di due giorni!!!

Giungiamo alla forcella e ciò che vediamo ci spaventa un pò ...
Il canalone che ci porterà sino ai Cadin di Tocci è completamente ricoperto di neve senza alcuna traccia.
All'inizio del canalone la pendenza è notevole ma spiana velocemente.
Alcuni di noi iniziano un lavoro di tracciamento  che prevede dei traversi.
La prima parte viene superata con attenzione, il resto è divertimento e corse sulla neve!!
I più timorosi son dapprima restii a lanciarsi sul bianco manto, ma poi  ci prendono gusto buttandosi in corse sfrenate.












Nuovamente ci abbassiamo di quota e, nuovamente, ci tocca risalire.
Anna ha finito completamente la benzina e arranca stufa su pietraie che non gli piacciono molto.
Raggiungiamo il Rifugio Fonda Savio a 2360 mt. Lo troviamo ancora chiuso.
Si trova alla base dell'imponente Torre Wundt 

Ci hanno riferito che il sentiero Bonacossa era stato percorso due giorni prima di noi da un paio di ragazze tedesche.
Noi non abbiamo visto alcuna traccia sulla neve.
Questo ci porta a credere che siamo stati i primi a percorrerlo quest'anno!!

Decidiamo di fermarci brevemente per rifocillarci.
Un uccellino si avvicina impavido a mangiucchiare briciole.
Lasciamo un segno del nostro passaggio!






Nonostante le previsioni mettessero il diluvio universale, ci ritroviamo alle 13.45 ancora miracolosamente asciutti.
Il cielo è parzialmente velato con nubi amiche che rendono più dolce il nostro camminare.
Tutto sa di "grazia"...
Al rifugio ci raggiunge un tale che sta facendo a ritroso in nostro stesso percorso.
Gli chiediamo quanto ci manca al Rif. Auronzo. Stima un paio d'ore di cammino.
La cosa ci rincuora un pò.
Riprendiamo ancora il nostro procedere.
Nuovamente riscendiamo su rocce attrezzate.

Cominciamo ad averne un pò le palle piene di questo saliscendi...






Scendiamo nei Cadini del Nevaio.
Nuovamente ci affidiamo alla cartina, dal momento che non vi sono tracce e che la segnaletica non appare così chiara.

Costeggiamo il versante sinistro della vallata e risaliamo un promontorio nel quale rinveniamo delle vecchie postazioni alpine e dove ari e giulia riproducono la grotta della madonna di Lourdes.




Ora ... le cose son 2 : o si affronta il tratto di sentiero ferrato che ci permette di raggiungere più celermente la meta del nostro vagare, oppure ci si abbassa di quota e si risale da un sentiero che costeggia la strada asfaltata che porta al rifugio Auronzo.
Nell'incertezza generale l'unica decisa sul da farsi  è Anna che dice :" col cazzo che faccio la ferrata"!!
Ci si divide in due gruppi; da una parte Anna, Gerva, Severine e Merlo per il sentiero più easy e dall'altra tutti gli altri.
Mentre i primi cominciano a discendere, il secondo gruppo si attrezza con kit da ferrata.








Dopo esserci così attentamente preparati non troviamo però il sentiero!!
Luca e Davide vanno in ricognizione ma nulla....
Dalla cartina vediamo che la nostra via si trova alla sinistra del promontorio. Effettivamente troviamo una traccia che però si perde.
Il tempo passa e nuvoloni poco promettenti si affacciano all'orizzonte,...
Decidiamo di seguire l'altro gruppo e fare il sentiero più facile.
Il paesaggio è bello e verdeggiante.
La cosa ci gasa dal momento che abbiamo visto rocce per tutto il giorno.





Oramai si cammina per inerzia....Solo perchè si vuole arrivare a destinazione.
Il gruppo si sfalda un pò.
I più forti sono avanti, chi non ne ha più arranca.
E' un tratto eterno di 400 mt di dislivello quello che ci porta sino al rifugio.
Quando si è convinti di essere giunti ecco che si trova un nuovo promontorio che ti allontana dalla meta.
Giungo che i primi stanno già bevendo la birra.
Ci posizioniamo per una foto di gruppo che stanno arrivando gli ultimi del nostro gruppo.
Riusciamo a fare un paio di scatti e poi si scatena l'inferno di pioggia.




Non so voi... Ma io trovo qualcosa di miracoloso in quello che è accaduto...
Niente pioggia per tutto il giorno e poi scroscioni a non finire solo quanto tutti i membri del gruppo sono al riparo....

Non abbiamo tanto tempo per metterci comodi.
Son già quasi le 19,00 e si cena alle 19.30.
Il cibo è abbondante.
Certo non ci troviamo nel classico rifugio in legno, l'Auronzo è più un alberghetto...
Ma la visuale dei cadini di Misurina che abbiamo attraversato durante la giornata è eccezionale!!





Si va a letto presto. La giornata è stata lunga...
L'indomani ci si sveglia senza pioggia.
Le previsioni parlano di rovesci verso le ore 12.00. Noi per quell'ora contiamo di essere alle macchine!!

Partiamo con mezzoretta di ritardo... Le donne in queste cose sono proprio brave :-)

Camminiamo su una carrozzabile sotto il versante sud delle tre cime. Da qua non sembrano così imponenti...












Dopo poco arriviamo al Rifugio Lavaredo.
Risaliamo l'omonima forcella e lo spettacolo cambia!!
Scorgiamo le Tre Cime di lato e infondo sulla destro il rifugio Locatelli alla base del Monte Paterno.







Il cielo intanto si fa sempre più grigio..
Di gran fretta ci scattiamo una foto di gruppo.
La visuale è pazzesca!!
Questo versante delle Tre Cime è straordinario e strapiombante!!









Nuovamente scendiamo per poi risalire.
Minacciose nubi attraversano le tre cime e non promettendo nulla di buono....




Così come tutti gli incantesimi hanno prima o poi fine, anche il nostro termina.
Delle gocce di pioggia cominciano a cadere dal cielo.
Prima più rade, ma in fretta l'acquazzone ci colpisce.
Mettiamo i copri zaino e gli impermeabili.
Qualche tuono invade il silenzio che regna attorno a noi. Qualche lampo fa capolino tra le nuvole.




Siamo in zona "capanna dei pastori".
Manca una mezz'oretta al rif. Auronzo.... La mezz'oretta persa alla mattina a causa dei tempi lunghi delle fanciulle....
Arianna, che si trova nelle retrofila, mette il turbo intimorita dal maltempo e, in men che non si dica, raggiunge i primi e li supera.
Raggiunge e supera il buon Castagna che solitamente da la biada a tutti quanti...
Nessuno conosceva che la ragazza possedesse queste doti di skyrunner!!

Valichiamo l'utlima forcella....
Piove ancora, ma lo spettacolo è degno!!



Arriviamo al rifugio Auronzo fradici!!
C'è giusto il tempo per cambiarci, per bere un tè caldo e per soccorrere una vecchietta in difficoltà e prendiamo alle 11.40  il pullman per tornare al parcheggio.

L'ultima foto prima della "vascata" in macchina...



Partiamo sotto la pioggia.
Ci fermiamo a mangiare in un autogril.
Ci salutiamo.
Le macchine prendono strade differenti....

A Padova diluvia!!
Scarichiamo l'amica Terry...
Arriviamo a casa cotti da un trekking sicuramente soddisfacente!!
Siamo stati via 2 giorni.... son parsi 5!!

Abbiamo fatto un gran bel giro. Sicuramente impegnativo.
E' sempre bello mettere assieme persone che non si conoscono e che assieme condividano la fatica, la bellezza della natura, i suoi pericoli.

Davvero di cuore un sentito grazie a chi mi ha accompagnato in questa avventura che è stata la realizzazione di un piccolo sogno.



W LA M.U.L.A!!!
W GLI SCONOSCIUTI!!!
W ANNA CHE CI HA CONSIGLIATO QUESTO BEL GIRO!!!
W LA RAGAZZA DI CAMBRIDGE CHE GIRA IL MONDO IN BICI!!!

Danelo

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