Mi metto alla
tastiera per enarrarvi di quella volta in cui la MULA si è ritrovata suo
malgrado in mezzo a una specie di festa di laurea, che sembrava tanto una gita
in montagna, ma anche un po’ un addio al nubilato. Un po’ di confusione è
legittima, ma capirete tutto.
Il 18 luglio,
verso le 16.00 del pomeriggio, mi cadevano in testa un 110 e lode, una corona
di alloro, un mare di foto e numerosi aperitivi. Nei giorni successivi avevo in
programma un bel numero di cose divertenti, tutte sotto il trademark Festa
della Presabbbene®, usando come scusa la laurea e come vera
motivazione la PRESABBBENE: oltre agli aperitivi, una sessione di hydrospeed e
una gita di massa in Val di Mello con tutti quegli amici che negli anni mi
hanno posto la fatidica domanda. “Ma allora, quando ci porti in montagna?”.
Salvo che poi l’occasione arriva e la gente si esibisce in pacchi carpiati del
calibro di “Devo accompagnare mia cugina di terzo grado a fare la toeletta al
gatto.”
Alla vigilia
eravamo in 4.
Ottimi, per
carità, ma 4: Silvia, Priscilla, Claudio ed io.
Io ero comunque
carica a molla, poi Veronica mi ha chiesto perché invece non ci unissimo a lei
e a uno sparuto gruppetto di Muli in direzione Rifugio Chiavenna. La mia carica
a molla ha fatto una piccola equazione, the more the merrier, e ho detto di sì.
All’attacco del
sentiero mi sono fatta una coda e ho completato il look con la mia corona d’alloro.
Il sentiero per il Rifugio Chiavenna sale ripido a gradoni in un bellissimo
ambiente di montagna estiva, ricca di larici, rododendri, fiori ed erba, poi
costeggia un torrente allegro e si apre su un altopiano sul quale ci hanno dato
il benvenuto delle placide mucche. Piattini ha ovviamente trovato qualche nuovo
amichetto lungo il percorso e, con più o meno facilità, siamo tutti giunti a
destinazione.
Menzioni d’onore
vanno alla mia corona, vestigia dell’impero romano, che ha attirato commenti
vari e auguri da tutti gli altri escursionisti sul sentiero, e soprattutto a
Priscilla, praticamente digiuna di montagna, più avvezza al mare, che ha
affrontato l’Alpe non solo con determinazia, ma anche con classe (uno sciarpino
al collo per tutta la salita).
Aspettando l’ora
di pranzo, siamo saliti di qualche metro in più perché, come dice la maglia
Mula, chi più in alto sale più lontano vede e chi più lontano vede più a lungo
sogna. E io ho un sacco di voglia di sognare, non so voi!
Tra due
tagliatelle alle castagne, una torta senza burro, un pucciapiedi nel lago,
chiacchiere e risate, si è fatta l’ora di scendere. Non prima, però di almeno 2
eventi degni di nota:
1. 1- I Muli si sono applicati al rimpinguo della Giara
della Presabbbene. Come regalo di laurea che ho chiesto ai miei amici, ho
imposto loro (la democrazia è sopravvalutata...) di riempire un vasetto di
bigliettini con frasi prese bene, disegni e tutto quello che volevano (...ma la
creatività è una forma di rivoluzione) ai quali io potessi attingere in un
momento di presammmale. Dopo pranzo, i Muli si sono seduti sulle panche fuori
dal rifugio e hanno fatto ottimo uso dei post-it a gattini e orsacchiotti,
degli adesivi autocelebrativi, etc, e hanno prodotto ottimi risultati.
2. 2- Abbiamo trovato l’idea definitiva per portare più
donne alla Mula: un calendario sexy di uomini Mula.
Alle macchine, la
nostra voglia di rincasare era assente. Salvo chi doveva rientrare per impegni
vari, abbiamo optato per un aperitivo lecchese. La nostra guida quasi
manzoniana, Veronica, ci ha guidato sicura, parlandoci delle bellezze di Lecco.
Entrando in un locale, ci hanno chiesto se anche noi fossimo un addio al
nubilato, non saprei in base a quale criterio. Abbiamo però ripiegato su
opulenza di pizze e focacce da Nonna Pallina. Ore dopo la voglia di rincasare
ancora non c’era, ma bsognava proprio farlo, causa anche lavoro il giorno
successivo.
Inutile parlarvi
della carica che avevo la mattina dopo e degli occhi a stellina, da postumi
della gita Mula, perché credo che ne abbiate esperienza un po’ tutti.
E quindi???
(cit.) Quindi da questa giornata emergono almeno due verità:
· 1- a me è rimasta la voglia di fare il bagno nelle
pozze della Val di Mello. Sappiatelo, sapevatelo, sallatelo...
· 2- #lamulac’è quando tutti gli altri tirano il pacco!
W le corone d’alloro
W le scuse buone (ma anche le #scusepovere)
W le giare
W i calendari
sexy
W la presabbbene
W la MULA
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