Ascensione al Pallon de La Mare
E' giorno di lupi in quel di Isolaccia e siamo nel 2011....
Piove che dio la manda e tutta la vallata è ricoperta di quelle nuvole basse e cattive che si incontrano talvolta in estate quando il tempo vuole beffarsi dei vacanzieri.
La stufa di casa Gurini è accesa e tutti, ma proprio tutti sono rintanati nelle loro case per scaldarsi da quello che sembra un anticipo di inverno...
In quel momento arriva Biba. Io sono seduto, o meglio "svaccato" sul divano a guardar la televisione.
Mi guarda con il suo sguardo che parla prima ancora di aprire bocca. Parlano gli occhi!!
Occhi furbi, sornioni...
Capisco immediatamente che ne sta pensando una delle sue...
Mi dice :" c'è un bivacchino che è un pò che cerco...."
ed io :" ma quando?!"
Annibale sorride e dice :" domani!!!"
:"Ma sei matto?! Fuori diluvia"...
Non risponde e non so come mi ha convinto...o meglio... in cuor mio ero convinto che l'indomani avrebbe diluviato.
In quattro e quattrotto siamo da Ugo, compagno di tante gite. Ci guarda incredulo quando varchiamo la soglia di casa sua.
Un pò ascolta Annibale e lo guarda negli occhi, un pò sbircia fuori dalla finestra come a soppesare la situazione.
Viene però travolto dall'entusiasmo dello Zio. Calamitico, entusiasta...
Si decidono gli ultimi particolari e ci si da appuntamento alle 6.00 a casa Gurini.
Vado a letto tranquillo... la buona notte è data dalla pioggia... Il materasso amico mi accoglie in un buon sonno speranzoso. L'indomani sarebbe stato sicuramente brutto.
Piove che dio la manda e tutta la vallata è ricoperta di quelle nuvole basse e cattive che si incontrano talvolta in estate quando il tempo vuole beffarsi dei vacanzieri.
La stufa di casa Gurini è accesa e tutti, ma proprio tutti sono rintanati nelle loro case per scaldarsi da quello che sembra un anticipo di inverno...
In quel momento arriva Biba. Io sono seduto, o meglio "svaccato" sul divano a guardar la televisione.
Mi guarda con il suo sguardo che parla prima ancora di aprire bocca. Parlano gli occhi!!
Occhi furbi, sornioni...
Capisco immediatamente che ne sta pensando una delle sue...
Mi dice :" c'è un bivacchino che è un pò che cerco...."
ed io :" ma quando?!"
Annibale sorride e dice :" domani!!!"
:"Ma sei matto?! Fuori diluvia"...
Non risponde e non so come mi ha convinto...o meglio... in cuor mio ero convinto che l'indomani avrebbe diluviato.
In quattro e quattrotto siamo da Ugo, compagno di tante gite. Ci guarda incredulo quando varchiamo la soglia di casa sua.
Un pò ascolta Annibale e lo guarda negli occhi, un pò sbircia fuori dalla finestra come a soppesare la situazione.
Viene però travolto dall'entusiasmo dello Zio. Calamitico, entusiasta...
Si decidono gli ultimi particolari e ci si da appuntamento alle 6.00 a casa Gurini.
Vado a letto tranquillo... la buona notte è data dalla pioggia... Il materasso amico mi accoglie in un buon sonno speranzoso. L'indomani sarebbe stato sicuramente brutto.
Annibale mi sveglia che è già vestito. Mi viene da chiedergli il motivo, ma lui spalanca le persiane.
Fuori è miracolosamente bello. Un cielo senza nuvole e con un'alba amica lo gasano da morire.
Mi sbrando, mi vesto e faccio pigramente colazione.
L'idea della delusione delle mie previsioni e della fatica che mi avrebbe atteso mi incupiscono un pò.
Fuori è miracolosamente bello. Un cielo senza nuvole e con un'alba amica lo gasano da morire.
Mi sbrando, mi vesto e faccio pigramente colazione.
L'idea della delusione delle mie previsioni e della fatica che mi avrebbe atteso mi incupiscono un pò.
Ugo arriva. Ultimi acquisti a Fiordalpe per il pane e arriviamo dopo 30 minuti al parcheggio dei forni.
Incomincia la nostra scarpinata!!
Arriviamo al Rifugio Branca e da li seguiamo per un tratto il sentiero glaciologico, poi il sentiero s'inarpica tra paesaggi mozzafiato.
Incomincia la nostra scarpinata!!
Arriviamo al Rifugio Branca e da li seguiamo per un tratto il sentiero glaciologico, poi il sentiero s'inarpica tra paesaggi mozzafiato.
Saliamo rapidi. Annibale naturalmente guida il gruppo!!
Il suo senso d'orientamento in montagna è straordiario.
La notte ha nevicato è le cime attorno a noi sono tutte di un bianco purissimo. Tutto tace incontaminato e amico.
La montagna ti mette in contatto con la fatica, con i tuoi limiti. Il silenzio ti mette a nudo nella consapevolezza delle tue vere emozioni.
Saliamo e arriviamo all'attacco del ghiacciaio.
Cominciamo a risalirlo in stile Annibale : scarponicini e.....e basta.... zero imbrago, zero ramponi..... La neve caduta ci fa procedere bene, ma ( e questo lo imparerò solo con il tempo) ci nasconde i crepacci.
Annibale non amava il ghiaccio e, se poteva lo evitava, evitava anche tutti quei suppellettili da scalatori che lui riteneva inutili poichè la montagna offriva milioni di possibili vie.
Il suo è un approccio purista, un pò folle e allo sbaraglio forse. Non amava lo stile "zaino pieno di puttanate tecnicamente fighe" che però lasciano meno spazio ad una buona merenda, un buon vinello e alla possibilità di godersi il creato in libertà.
E' strano come mi sia sempre fidato della sana incoscienza di Annibale... Solo un pò più adulto ne ho preso un pò consapevolezza.
Biba ti trascina, ti gasa, ti fa respirare aria mai annusata, ti porta in posti mai visti, ti trascina giù dal letto controvoglia per poi farti tornare felice come un bambino dopo aver sputato sangue per salire e aver consumato le ginocchia per scendere...
Procediamo cercando di aggirare i saracchi più vistosi.
Siamo sul ghiacciaio del Pallon de la Mere.
Pain piano una nebbia infame ci avvolge e ci abbraccia in una stretta fredda.
Arriviamo a quella che pensiamo sia la cima poichè troviamo un ometto con scritto il nome della vetta.
Mangiamo, ma Biba non si accontenta e sorridendoci si allontana alla ricerca del bivacco colombo cevedale.
Siamo sul ghiacciaio del Pallon de la Mere.
Pain piano una nebbia infame ci avvolge e ci abbraccia in una stretta fredda.
Arriviamo a quella che pensiamo sia la cima poichè troviamo un ometto con scritto il nome della vetta.
Mangiamo, ma Biba non si accontenta e sorridendoci si allontana alla ricerca del bivacco colombo cevedale.
Io e Ugo lo richiamiamo più volte... E' freddo e c'è la nebbia ed in più... piccolo particolare... Dobbiamo ridiscendere.
Ma Biba è curioso, lo è sempre stato.... cercava sempre degli angoletti diversi. E' in questo era un campione!! Affamato di scorci e di rocce sconosciute. Mai avaro!! Cercava di condividere sempre i luoghi più belli che trovava, ma i più erano , a noi umanamente limitati, inaccessibili.
Ne ha combinate di bravate in montagna o come direbbe la sua mamma , di Asinate... Alcune le sappiamo, altre le sapremo quando lo rincontreremo in cielo.
Ma Biba è curioso, lo è sempre stato.... cercava sempre degli angoletti diversi. E' in questo era un campione!! Affamato di scorci e di rocce sconosciute. Mai avaro!! Cercava di condividere sempre i luoghi più belli che trovava, ma i più erano , a noi umanamente limitati, inaccessibili.
Ne ha combinate di bravate in montagna o come direbbe la sua mamma , di Asinate... Alcune le sappiamo, altre le sapremo quando lo rincontreremo in cielo.
Fattostà che procede un pò e poi, forse stressato dalla nostra apprensione ritorna indietro un pò insoddisfatto. Era da tempo che cercava di raggiungere quel bivacco.
Non dico nulla, ma incomincio a preoccuparmi poichè non si vede che a un paio tre di metri dal proprio naso.
Biba è invece tranquillo, sereno...
Cominciamo a ridiscendere seguendo le impronte che abbiamo lasciato durante la salita.
Ci scappa anche qualche sana corsa sui nevai, attività molto amata da Biba.
Una volta per salvare una ragazza che stava scivolando su un nevaio riscendendo dalla Cima piazzi si è procurato 15 punti sulla mano.
Scampato il pericolo vedendo del sangue sulla mano della fanciulla si è subito preoccupato per la ragazza. L'"asino" non si era mica accorto che si era fatto male lui!!!
Biba è invece tranquillo, sereno...
Cominciamo a ridiscendere seguendo le impronte che abbiamo lasciato durante la salita.
Ci scappa anche qualche sana corsa sui nevai, attività molto amata da Biba.
Una volta per salvare una ragazza che stava scivolando su un nevaio riscendendo dalla Cima piazzi si è procurato 15 punti sulla mano.
Scampato il pericolo vedendo del sangue sulla mano della fanciulla si è subito preoccupato per la ragazza. L'"asino" non si era mica accorto che si era fatto male lui!!!
Ci fermiamo a far merenda in una fortificazione della prima guerra mondiale. Impressionante come gli alpini stessero a combattere a quelle altezze!!!
Ci rilassiamo un pò e poi continuiamo la nostra discesa.
Arriviamo, dopo aver corso giù per gli sgraioni (nome utilizzato da Biba per indicare quelle zone in cui il terreno è più morbido poichè composto da piccole pietre miste a terra dove si può correr giù come matti) al Rifugio Branca.
Da qui andiamo verso il ghiacciaio dei Forni e attraversiamo sul ponte tibetano del museo glaciologico il fiume che sfocia imponente dalla base della montagna.
Riscendiamo lungo un bel sentierino alla destra orografica della valle.
E' tardi e siamo un pò di fretta.
Arriviamo alla macchina e ripartiamo .
Durante il viaggio veniamo contattati al telefono dalla mamma BEa, in apprensione perchè non riusciva a sentirci. Il telefono non prendeva.
Giungiamo a casa.
Ancora una volta Biba mi da la possibilità di aver qualcosa, tanto di cui parlare.
Magari tralasciando qualche particolare alla mamma... giusto per lasciarla più tranquilla....
Ci rilassiamo un pò e poi continuiamo la nostra discesa.
Arriviamo, dopo aver corso giù per gli sgraioni (nome utilizzato da Biba per indicare quelle zone in cui il terreno è più morbido poichè composto da piccole pietre miste a terra dove si può correr giù come matti) al Rifugio Branca.
Da qui andiamo verso il ghiacciaio dei Forni e attraversiamo sul ponte tibetano del museo glaciologico il fiume che sfocia imponente dalla base della montagna.
Riscendiamo lungo un bel sentierino alla destra orografica della valle.
E' tardi e siamo un pò di fretta.
Arriviamo alla macchina e ripartiamo .
Durante il viaggio veniamo contattati al telefono dalla mamma BEa, in apprensione perchè non riusciva a sentirci. Il telefono non prendeva.
Giungiamo a casa.
Ancora una volta Biba mi da la possibilità di aver qualcosa, tanto di cui parlare.
Magari tralasciando qualche particolare alla mamma... giusto per lasciarla più tranquilla....
Fantastico!
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