giovedì 2 dicembre 2021

PataGrignetta! Un'avventura da rizzarti i capelli...


Ci accorgiamo subito che di notte di neve ne è scesa parecchia e anche a bassa quota.
Guardiamo l'amato monte Barro...Appena sopra gli alberi sulla via delle creste è tutto bianco.
Ballabio è silenziosa e immacolata e la strada che porta su ai Resinelli è bianca.

Parcheggiamo.
Attorno a noi pochissime macchine.
I più saggi son rimasti a casa.
Ma noi confidiamo nel meteo!
Neve di notte e, dalle 9.01 del mattino, il tempo si dovrebbe aggiustare.
Iniziamo a camminare.
Brusa davanti traccia.


Attraversiamo il canalone Porta e poi su!
Puntiamo a prendere la Cresta di Sinigaglia.
C'è neve, ma non tantissima...

Il vento deve averne portata via un pò.
Salendo il cielo si squarcia e ci da la possibilità di vedere Ballabio dall'alto.
Siamo fiduciosi in un cambio di meteo che non arriverà mai.
Salendo vediamo dei camosci.



Siamo immersi in un ambiente silenzioso che si sta facendo man mano sempre più duro.

Saliamo senza ramponi su una neve inconsistente.
Andiamo piano.
Ci son dei balzi di roccia da fare con attenzione.
Due persone, molto più forti di me, ci superano.
Ad un certo punto inizia a nevicare.








Non diamo troppo peso alla cosa...Passerà, penso io.
Saliamo seguendo una traccia che tende a scomparire sempre di più.
Il vento rafforza e la neve scende più copiosa.
E' una neve fredda.
E' una neve simile a grandine.
Io e Brusa ci guardiamo in faccia incerti sul da farsi...
Ma seguendo un pò la morale "Bonatti" ci diciamo:
"Arriviamo in cima che almeno scendere dalla Cermenati è più facile".
Siamo in cresta e tira vento!
Qualche altro alpinista ci supera.
Ci fermiamo a mettere i ramponi.







...Sento nell'aria un suono strano...Non è il vento...
Zzzzzzz.... E' un suono conosciuto, ma che non avevo mai sentito in montagna...
E' come essere sotto...sotto...Sotto un traliccio dell'alta tensione in un giorno di pioggia!!
Cazzo!
Urlo a Brusa: "Brusa! Qua frigge tutto!!
Sento che la mia piccozza attaccata allo zaino emette suoni strani attraendo l'elettricità che c'è nell'aria.
Siamo nella nebbia in mezzo ad un gran vento.
Ad un tratto tutto si tinge d'azzurro e poi un gran boato!
BaboooOOOMmm.

La cosa non ci lascia affatto tranquilli.
Decidiamo di comune accordo di provare a salire un pò in su per valutare la situazione.
Al passo del Gatto troviamo un altro avventore che ci dice che un fulmine è caduto sul palo della vetta.
Lui sta facendo marcia indietro.
Saliamo oltre il canale senza sentire suoni ma, appena tornati in cresta, le piccozze tornano a friggere.
Salire è troppo rischioso contando che l'ultima parte della via è attrezzata con catene di metallo.
Decidiamo di tornare indietro.
Siamo totalmente ghiacciati e in balia del vento.
Ci facciamo una foto...Si sa mai...



Attorno a noi è tutto bianco!
Fa un gran freddo e ho i guanti ghiacciati.
Perdiamo immediatamente la traccia.
Non siamo agitati, ma consapevolmente attenti e concentrati.
Risaliamo per evitare di fare la cresta integrale e, non so come, Brusa riesce a ribeccare il sentiero dell'andata.



Sentiero che non è più tale.
La neve scende copiosa andando a cancellare ogni segnale di passaggio.
Il bianco della neve, unito al bianco della nebbia appiattisce tutto.
Ci orientiamo grazie ai vari torrioni e all'assenza di vegetazione nei punti in cui riconosciamo esserci il sentiero.
E' una discesa lunga e faticosa! 
I ramponi non hanno la minima presa su una neve inconsistente e farinosa.
Affondano sino alle rocce del sentiero che son scivolose e si muovono.
La neve copre tutto e Brusa si trova a dover liberare dei tratti con la piccozza.
Io seguo fedele il mio tracciatore.
Il telefono sta per spegnersi per il freddo.
Faccio a tempo a mandare un messaggio a mio fratello :"Siamo sopra al canale Porta, stiamo scendendo dalla Sinigaglia".
Si sa mai.....
I traversi sopra il canalone Porta sono belli esposti e, con una neve così, bisogna far molta attenzione.



Man mano che scendo perdo pezzi...
Le ghette si staccano e non riesco a richiuderle perchè ghiacciate.
Non volendo togliere lo zaino decido di infilarle sotto il guscio.
La stessa fine la fanno un paio di guanti.
Mi fermo anche a sistemare i ramponi allentati...
Il paesaggio, rispetto alla mattina è completamente diverso.


Pian piano perdiamo di quota e cominciamo a rilassarci di più.
Superato il canalone tolgo i ramponi, strumento di tortura e scendo ben più libero e leggero.
Ci fermiamo al forno; prendo una coca, una lemonsoda ed un trancio di pizza.
Sono stanco!
La beffa è che arrivati alla macchina, un timido sole fa capolino dalle nuvole e stuoli di "ciuccianebbia" arrivano al parcheggio pronti a godersi la neve.
Devo la mia discesa senza incidenti alla pazienza del mio buona amico Brusa che ha trovato la strada del ritorno e mi ha guidato su una Grignetta decisamente Patagonica ed ostile.
Una cosa pazzesca!!
Alle macchine ci incontriamo con un altro gruppo.
Ci dicono che erano un pò dietro di noi durante la salita, ma che, una volta sentito il tuono,
vedendoci scendere, han deciso di fare la stessa cosa.
Pazzesco penso io!
Loro son scesi poco prima di noi e della loro traccia non si vedeva assolutamente nulla.
Rientriamo a casa...
Raccontiamo un pò dell'accaduto.
Chi ci dice che siamo pazzi, chi che siamo stupidi e che ce l'andiamo a cercare....
Non credo che avessimo particolari colpe...
Il meteo ha ciccato di brutto e visto che il tempo sembrava dovesse rimettersi siamo saliti.
Anche la scelta di puntare alla Cermenati come via di discesa non la trovo errata.
Considero anche giusta la scelta di ritirarsi dopo il fulmine.
Troppo azzardato.
Troppo pericoloso!!
E' stata una grande avventura e la sera ci siamo spaccati di pizzoccheri.



                                               Grazie a Brusa che mi ha portato a casa!!

VivaLaMula!!!
VivaLaGrignetta!!!
VivaLaPatagonia!!!
VivaGliAmici!!!

Dani


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