Quest'anno la location scelta per il weekend estivo mulesco
sono nientemeno che le Dolomiti, e come rinunciare a un'occasione del genere?
Così sabato mattina le sveglie suonano all'alba, le macchine
si riempiono nei vari punti di ritrovo sparsi nella Lombardia e partono alla
volta del Trentino.
48 muli si ritrovano a Campitello di Fassa, per prendere la
funivia che porta al Col Rodella, data la chiusura del Passo Sella quel giorno,
e per mezzogiorno si incamminano verso il rifugio Vicenza armati di mantelle,
coprizaini e ombrellini perchè purtroppo il meteo non è molto clemente
inizialmente e non concede la vista del bel panorama del Sassolungo, del gruppo
del Sella e della sottostante Val Gardena.
Nonostante tutto, la pioggia non si fa troppo insistente,
non impedisce le chiacchiere tra i camminatori e soprattutto non si trasforma
nel temuto temporale! L'arrivo al rifugio, verso le 15.30, è asciutto e i
gestori ci accolgono sorridenti, facendoci accomodare nelle camere e facendoci
sistemare sui tavoli per pranzare con le nostre provviste.
Dalle finestre della sala da pranzo si vede il cielo che
pian piano si rasserena: le nuvole si diradano e lentamente fanno da sipario
alla valle, uno spettacolo che tutti ci ritroviamo ad ammirare in fila alla
balconata in legno all'esterno del rifugio.
Ognuno cerca di immortalare i colori del tramonto con foto
alle guglie che ci circondano, ma Andrea sceglie di farlo disegnandoli su un
quadernino con degli acquarelli, con i complimenti di tutti!
Un altro elemento di forte interesse e stupore, oltre al
contesto romantico e suggestivo, è la presenza di un calcetto sulla terrazza
del rifugio, che viene subito giustamente sfruttato!!
Alle 19.00 si cena a base di pietanze tipiche come
canederli, spatzle, gulash, patate, funghi, strudel, kaiserschmarren e chi più
ne ha più ne metta. Il tutto coronato da battute e barzellette declamate a
tutta la sala da Riccardo.
A seguire, ovviamente, amari e liquori e canti e
liquori e amari e canti intorno ai tavoli al di fuori del rifugio...fin quando
non ci si ritira per andare a letto a riposare. Tutti tranne due donzelle
(Veronica e Laura) che vengono intrattenute dal rifugista a suon di ulteriori
grappe e amari...confesseranno l'accaduto il giorno dopo, dovendo giustificare
gli schiamazzi che hanno svegliato diverse persone nel tornare nelle stanze!!!
La domenica mattina il sole splende in un cielo azzurro, e
alle 8.00 siamo tutti pronti per partire a camminare verso il rifugio
Sassopiatto. In origine i programmi erano di andare verso la ferrata Schuster,
che porta direttamente in cima al Sassopiatto, ma purtroppo la presenza di neve
che copre le catene nei canali da percorrere ci obbliga a modificare i piani...il
gruppo allora si divide presto in due: una parte si porta avanti perchè ha comunque come
obiettivo la cima del Sassopiatto, salendo dal sentiero normale, l'altra parte se
la prende più con calma e si ferma nei vari prati incontrati a godersi il sole.
Il primo gruppo, lasciati gli zaini al rifugio, sale leggero
su un sentiero ripido e ghiaioso, con qualche nevaio, verso i 2950 mt della
vetta, capitanato da Paolino che la sera prima dichiarava di essere stanco e di
non voler salire, poi sceglie di unirsi agli altri intrepidi montanari partendo
dietro a tutti, per poi superarli uno a uno dicendo di voler arrivare
"solo fino alla neve", e per poi non fermarsi più finchè non si
ritrova faccia a faccia con la croce, in poco meno di 1 ora!
Da lassù il panorama è a 360°: Sassolungo, Piz Boè,
Marmolada, Catinaccio, Sciliar, Val Gardena,... le foto si sprecano, ma la ciliegina sulla torta è data dalle riprese
aeree del drone di Francesco!
Il gruppo-relax rimasto indietro, sceglie di dirigersi verso
valle per pranzo, al rifugio Micheluzzi, mentre il gruppo-vetta fa ritorno
verso il rifugio Sassopiatto, dove si ferma a mangiare qualche meritato buon
piatto: uova patate e speck vanno per la maggiore e conquistano i palati di
tutti, il tutto accompagnato da birra, con l'approvazione del simpatico
rifugista che si preoccupa che non manchi alcool ai nostri tavoli!
Anche se tutti vorrebbero rimanere a farsi una pennichella
al sole, sdraiati in un prato, l'orologio ci dice che è ora di rimettersi in
marcia verso il sentiero Friedrich-August, che ci regala altre splendide
prospettive del massiccio del Sassolungo.
Alle 18.00 siamo finalmente al parcheggio delle macchine...ci
attendono 4 orette di guida verso casa, sudati, stanchi, abbronzati e contenti
di aver goduto fino in fondo di questa 2giorni!
N.B. Alla fine di questa giornata, il mio telefono mi fa sapere
di aver percorso 25 km e 36.000 passi...non male!!!
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Erica
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