lunedì 11 giugno 2018

Inca e mori sul Monte Legnone

Un’altra giornata epica per i Muli alla conquista della vetta del monte Legnone. Un monte che dai suoi 2609 metri domina l’alto lago di Como, la Valchiavenna, la Valtellina solcata elegantemente dall’Adda e una serie di innumerevoli altre cime. Si vede pure il lago di Lugano da lassù, con i suoi lingotti d’oro

Ma torniamo all’inizio della storia, ovvero all’alba di una domenica mattina soleggiata, in cui il buon brianzolo non può di certo stare a letto a dormire. 
Dopo una partenza morbida (o meglio definita elastica) alle 7.45 da Lecco, due svolte mancate e infiniti tornanti affrontati dai nostri impavidi autisti, siamo arrivati al rifugio Roccoli Lorla che con un nome già così altisonante non poteva che promettere bene. 
Benedizione all’auto di Medio perché fosse protetta dal lancio sassi di bambini locali e poi... via! 

Accompagnati costantemente dai racconti mitici di Drum su Inca e Mori, che hanno anche provocato discussioni con una signora che a Machu Picchu ci è stata di persona, la salita è stata ingoiata passo dopo passo come un cestino di ciliegie di stagione. La fatica del coglierle è ricompensata dalla loro delizia
E la montagna per me è proprio questo: fare fatica, ma poter godere alla fine di paesaggi mozzafiato davanti ai quali non c’è che da stupirsi per la bellezza della natura. 

Ancora una volta ti ricordi di quanto sei piccolo. Sei tu da solo che devi mettere un piede dopo l’altro e salire, con i tuoi limiti e i tuoi mille pensieri che in quella fatica si diradano per lasciare posto al silenzio assordante dei monti. 

Ma la gita con la Mula non è andare in montagna da soli ed è anche questo il bello. È camminare con degli sconosciuti che pian piano conosci, i quali ti accolgono semplicemente senza tutti i parametri e i giudizi della società, in nome di una passione condivisa.

Dopo la salita, una discesa a rotoloni nella quale siamo stati avvolti da nuvole di umidità che magicamente hanno fatto sparire il lago intorno a noi e ci hanno fatto sembrare di essere nelle lande del Castello Errante di Howl!

E poi di nuovo giù, sempre più giù, fino a tuffarci letteralmente nel lago purificatore di ogni sudore, mischiandoci a comuni mortali che niente potevano intuire delle bellezze divine da noi viste e scolpite nei nostri occhi...

Posso quindi solo dire: banalmente grazie per questa splendida giornata a tutti! 

Ed ecco qualche foto dei nostri eroi!


Una ragazza ci vede ed esclama: "Ma che belli!! Siete tutti di colori diversi!!" Non ha tutti i torti... 

I primi tre conquistadores della vetta

Piattini in the Wild

I nuotatori

La Valtellina: terra dei miei avi

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