giovedì 12 febbraio 2015

BadiliNelleMani e Venti di "Bora"



E' l' 11 gennaio, la sveglia è come al solito presterrima.
Ci si becca a Cernusco, si tira su chi di dovere e si parte.
E' ancora buio quando si giunge al cimitero di un paesino vicino Rozzangeles. Scopo della sosta è caricare la Fede.
Si riparte e all'ultimo il buon Loris bidona tutta la compagnia per problemi intestali.
Il viaggio è infinito e ad allungarlo ci pensa Danielo che, guidando la carovana di macchine, sceglie di non seguire le indicazioni del navigatore e di puntare verso Genova.
Daltronde i maschi son limitati, e se guidano non possono parlare e se devono guidare-parlare e controllare il navigatore nello stesso momento, allora si che la cosa diventa un' impresa!!
Il cielo è grigio e, dopo tanta, tanta, tanta strada e una sosta al bar, riprendiamo a salire con le macchine.
La via è talmente irta che si sente più l'odore della frizione che il profumo della montagna, talmente irta che alcune persone devono procedere a piedi per alleggerire le macchine,talmente irta che la concezione stessa di strada in salita è mutata nelle menti di tutti noi....




Parcheggiamo, infiliamo gli scarponi, carichiamo gli zaini e iniziamo a camminare...
Ma Ari, Anna e Giulia non hanno  testa e gambe.
Nelle loro menti balena l'idea della ritirata per raggiungere il lago.
Un monsonico vento, con raffiche a 158 km/h, colpisce il gruppo poco dopo l'attacco del sentiero.
Le donzelle indugiano...


Per non farci mancare nulla inizia a nevicare....
Non è propriamente neve, quanto frammenti ghiacciati che, sospinti dal vento, ti colpiscono il viso ad una velocità talmente alta che temi di rimanere sfregiato per il resto della tua vita.




I più sono intimoriti e non sanno cosa fare, alcuni lamentano segni di assideramento.
Nessuno vuole prendere una decisione a riguardo.
E ci pensa il Fra che, veduta una casupola poco distante, decide di spingere il gruppo a cercar riparo.
Non ho ancora detto che siamo ben in 18 (record assoluto nelle uscite del weekend) .
E mentre solitamente metter d'accordo così tante persone risulta essere impresa, la scelta della ritirata trova tutti sorprendentemente d'accordo.




Ci si ripara in una profumatissima stalla che troviamo fortunatamente aperta.
E chi pasteggia, chi cazzeggia , chi la racconta un pò su.... Si attende l'improbabile spiraglio di bel tempo.




Dalle StelleAlleStalle


Si guarda fuori dal tugurio e inaspettato  lo spiraglio di sole  colpisce i nostri occhi, ormai abituati all'oscurità.
Qualcuno ne è lieto, qualcun'altro si immaginava già  sulle macchine a riposare...
Senza che nessuno prenda pienamente una decisione si riprende a camminare.
Non vi è segno di sentiero, minimamente....
Si cammina sul versante sinistro della valle totalmente alla sperinDio.


Il gurppo riparte

Capiamo immediatamente di esserci dannatamente persi, ma chi guida finge sicurezza infinita, improvvisando una via.


Pendenze da 8000mtsm


Le donzelle che inizialmente seguivano fidandosi, cominciano però ad annusar la trappola, dal momento che il gruppo comincia ad inerpicarsi su pendenze disumane senza seguire alcun tipo di reale percorso.

Strada inventata....


Qua il gruppo si divide.
Alcuni si fermano e preferiscono tornare indietro, altri puntano fiduciosi verso l'ignoto.
Intanto il cielo si è fatto terso, azzurro e amico.
Ora... io son tra quelli che son saliti e racconto quindi ciò che è accaduto a questo gruppo, seguirà la parte Sommesca della storia che chiarirà quanto è successo agli altri.
Si giunge in cima ad una cresta e non possiamo che constatare che ne è valsa dannatamente la pena!!
La visuale è mozzafiato!!
Si vedono in lontananza il Resegone, il Disgrazia... Più vicino il gruppo del Rosa.
Tira un bel vento ed è frescolino.
Vediamo la cima del Massone sopra di noi e, per un momento, crediamo di poterla raggiungere...
E' però troppo tardi ed il buonsenso ci spinge a desistere e a mangiare.
Condividiamo con il Vena il pranzo.
Lui il giorno prima ha fatto la spesa per se e per altri, ma il cibo è rimasto negli zaini dei suoi amici che son tornati indietro...

Fede e Teo alla prima uscita con Coggia e Luca

Vena pensa a cosa mangerà...






Raggiungiamo un punto leggermente riparato e banchettiamo.
Banchettiamo celermente e decidiamo come proseguire la nostra avventura.
Di tornare indietro dalla medesima strada della salita neanche se ne parla.

Decidiamo invece di chiudere l'anello della valle per ridiscendere così dal versante opposto dal quale siamo saliti.
In realtà il sentiero passava da quella parte!!!
Grazie alla cartina del buon Bod capiamo che sin dall'inizio abbiamo sbagliato la strada.
La lezione è che è inutile avere una cartina quando non la si sa leggere!!! :-)
Camminiamo piacevolmente nella neve...poca, pochissima per essere l'11 gennaio.
Lasciamo il segno del nostro passaggio!!




Lo spettacolo si fa ancora più bello!!
Poco distante alte vette innevate... Il sole comincia a calare e noi dobbiamo affrettare il passo.





Prendiamo contatto con il gruppo che è ridisceso anticipatamente e ci diamo appuntamento alle macchine.
Corriamo lungo la verde crestina che ci avrebbe dovuto portare sulla cima del Massone.
L'erba è morbida e piacevole sotto i nostri passi.
Non ci attardiamo troppo per paura di essere in ritardo sui nostri amici.
La sorpresa è invece grande quando li rincontriamo nell'esatto punto i cui avevamo smarrito la strada al mattino.

Foto di Gruppo!!


Ci stupiamo dell'accaduto, sorridendo pensiamo che,

PERDERSI NON E' CHE UN MODO PER RITROVARSI...

Facciamo merenda nei pressi di una chiesetta e riprendiamo la strada verso le macchine.

Questa giornata climaticamente assurda non ci ha fatto mancare proprio niente!!

Ci siamo persi e ci siamo ritrovati...
Abbiamo subito un vento cattivo e abbiamo scoperto un sole amico...
Abbiamo incontrato la neve e abbiamo corso sull'erba....
Abbiamo condiviso preoccupazioni e vissuto intense gioie....
Abbiamo avuto bisogno di un riparo e ci siamo riparati....

Questa volta la montagna ci è stata amica, a suo modo...

L'ultima foto l'abbiamo fatta con un signore locale.
Ci ha chiesto informazioni riguardo la nostra escursione e si è meravigliato della fortuna che abbiamo avuto!!
Ha infatti detto che se avessimo "imbroccato" il sentiero giusto al mattino, sarebbe stato per noi molto pericoloso trovarci in cresta con il vento così forte e la neve che carteggia la pelleDellaGente.
Lui racconta che quando il vento soffia forte dal Massone anche la sua casa che ha muri spessi un metro si mette a tremare.

Il vecchio dell'alpe


In rosso il sentiero vero, in azzurro la nostra variante ad anello.+ 1 punto.

I grazie sono ormai superflui e non mi resta che citare già altri amici che lo hanno affermato precedentemente.

Svegliarsi al mattino presto,
Far fatica camminando,
Tornare a casa stanchi la sera...
....
Ne vale sempre più la pena!!


W Il Presidente!!
W i Villici Locali con i badili al posto delle mani!!
W il C.A.I che si stupisce quando gli diciamo che usciamo in 18 persone!!


Dani





























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