mercoledì 27 febbraio 2019

CDA per il 2019 Mula che verrà! Maglie, eventi &nominations

Presenti : Danielo, Brusa, Gerva, Luca, Loris, Claudiano, Fra, Ernesto, Paolino, ClaraMe, Peter, CuginoSanMarinesediPeter.
Ebbene si, sono l’unica donna presente. Ma tanto i Muli si sa, mica sono gente da commenti da osteria. Maschi pacati, da sagra del bon ton...! 


Fra ci mette la casa. Danielo la cucina. Esce una pasta, zafferano e salsiccia degna di competere con i menù del Merlo. Dani chiude anche con un mirabolante tiramisù, la mia torta va bene alla meglio da contorno.

La tavolata inizia con i racconti di Erni di ritorno da una vacanza in Russia. Ci racconta varie cose, ma quella che rimane a tutti in testa è solo una: il tentativo di attaccare un adesivo Mula in piazza del Cremlino a Mosca che gli è quasi costata il carcere.
Finiti gli aneddoti russi si inizia la parte che vorrebbe essere seria. Carta, penna e odg e via.

Al primo punto la chiusura dell’operazione maglie Mula. I numeri sono da capogiro: più di 65 persone hanno prenotato un totale di 220 maglie. Il numero vale anche a Claudiano la vittoria della scommessa che avevo lanciato al cda a chi avrebbe indovinato il numero di maglie che sarebbero state prenotate. Vince un premio, ma anche un impegno: portare la fiaschetta a tutte le uscite, piena e condividere!! Si sancisce il patto con un giro della fiaschetta con il braulio a tutta la tavolata.


Per le maglie gli ordini sono partiti, la MaglioMulata , l’evento per la consegna è programmata, a breve news dagli organizzatori! Ma soprattutto il cda conferma che la Mula è fatta per condividere: i proventi dell’operazione maglie andranno ad un paio di realtà solidali. Ne saprete di più prossimamente.

Per il secondo punto passiamo ad un recap degli eventi : MaglioMulata, Ouverture, DueGiorni, TendataMula, Ciclomulata. Da aprile a settembre quasi un evento al mese e poi c’è anche il MulaContest da organizzare! E’ chiaro che il cda ha bisogno di rinforzi, o meglio di una scusa, per tirare in mezzo tanti altri muli e mule nel dietro le quinte. Gli organizzatori di ciascun evento si accaparrano new entry per dare man forte nell'organizzazione, che ignari vengono inseriti in tempo reale nelle chat whatsapp dei vari eventi.
Se leggi, sei disponibile a dare una mano, ma ancora non ti abbiamo tirato in mezzo: sii corraggioso!! Fatti avanti con qualcuno del cda e dì per che evento vorresti dare una mano, ti stiamo solo aspettando!
La Mula è cosa vostra: di tutti, ma soprattutto di ciascuno!! Se stai leggendo per forza è anche un po’ tua, sii generoso e fatti coinvolgere!!

Al terzo punto, temendo di aver fatto prendere alla serata una piega troppo seria e operativa, si passa alle nomine. Cosa state pensando? Niente ruoli, niente cariche, la Mula è solo un gruppo di amici che ne coinvolgono altri. Le nominations sono solo l’occasione per prenderci un po’ in giro. Ecco quindi da chi è composto il fanta-cda. Si parte dai presenti:
  • BrusaPapàCastoro (titolo che forse vale più di Istruttore Nazionale CAI)
  • ClaudianoStramulata? (ce la farà davvero ad organizzarla ora che è diventato il più nordico del cda?)
  • Ernesto AuuuuNietPugnet (un po’ Argo, un po’ Russia, un po’ si capisce…)
  • FraNavoni L’UomoDellaDueGiorni (quella 2019 sarà la 6° edizione, non vediamo l’ora di sapere dove ci porterà!)
  • Gerva922eoltre (partito dal Barro alla conquista dell’arco alpino)
  • Loris ParaBellum (versione neoclassica di LorisIlBello)
  • Luca TuPicozzIsMegliCheUan (prossimamente su canali di misto di almeno 57° di pendenza)
  • Paolino IlPiccoloUomoDelleGrandiPianure (tradizionale, ma vero!)
  • ClaHarem (vista la schiacciante presenza maschile della serata)
  • Peter IlTesorBardo (versione medievale dell’imbruttito Figa&Fatturato)
  • Danielo IlBretella (no more vertical smile)

Non si tralasciano gli assenti nominati in contumacia:
IlPresidenteShaLaLaLa, SimoTesoriere, MerloLoChef, AnnaRugaPostoFisso, AriTScia(l)mpinista, BabyBaby, BodBodBod, SteRiva Il Pastorizzatore (battesimi&oltre) e FedeCorti Bergen2addicted (il massimo che la nostra ignoranza del tedesco ci ha permesso di confezionare).

La serata si conclude riordinando e sorrido pensando divertita che sono sopravvissuta a questo cda da unica mula presente. Ce l’ho fatta perché alla fine questi Muli fanno tanto gli alfa, e tutti insieme anche un po’ tribù, giocano a chi la dice più volgare, ma in fondo sono dei suuuuuper-buoni! Il trucco per vederlo è sostituire a tutti gli innumerevoli “figa, volgarità&affini” che pronunciano degli “amore, tenerezze&romanticherie varie”, parole impronunciabili nel vocabolario alfa-mulesco, ma che in fondo pensano. Parto con lo spot. Mule questi begli uomini sono quasi tutti single, non ancora troppo vecchi e in fondo solo in cerca di un po’ di amore come tutti, è che loro si ostinano a chiamarla “figa”…. fateci un pensierino! 
Però pensate pure al fatto che il cda ha bisogno di taaaaante Mule please J

Clara

Viva il presidente
Viva il cda
Viva Gesù
Viva i santi
E viva la……more! 

sabato 23 febbraio 2019

PIZZO BACIAMORTI 17.02.19




(CHIARA, FEDERICA, SILVIA C, VERONICA, DAVIDE, STEFANO)

 

Ad inizio settimana sento Chiara, siamo determinati e, cascasse il mondo, domenica saremo su qualche cresta in mezzo alla neve. Per ora è sufficiente così. Arriva il venerdì ed è il momento di definire la destinazione! Veronica ci mostra alcune foto di Artavaggio scattate il giorno prima: l’innevamento è adeguato ed il luogo vicino. Sembra fatta ma qualcuno lamenta essere una meta già raggiunta troppe volte. Siamo nel panico e solo un miracolo ci può salvare. Chi se non lui a toglier le castagne dal fuoco? È proprio l’uomo dei prodigi, di cui non svelerò l’identità, a tirar fuori dal cilindro il Pizzo Baciamorti.

Baciamorti: questo nome inquieta e incuriosisce.

Cerchiamo recensioni su internet e troviamo, oltre a relazioni tecniche, anche curiose leggende* sull’origine del nome**.



il Pizzo si trova a 2009mt ed il percorso immaginato prevede un anello di 5.30h che, con la neve, potrebbe essere di più. Insomma.. Habemus Meta!

Silvia lancia la proposta sui canali Mula ed il pubblico sembra gradire. Il rammarico sarà per un paio di defezioni last minute.

 


 

È domenica e ci mettiamo in pista, si capisce subito che oggi avremo sole, sole ed ancora sole (sole, non sòle).

A causa di un leggero disguido, arriviamo al ritrovo di Cisano Bergamasco con un quarto d’ora accademico di ritardo. Pensiamo sia quasi nullo per gli standard muleschi ma ci sbagliamo: ad attenderci troviamo lo sguardo severo della inflessibile Federica. La ragione è dalla sua parte e miglioreremo questo aspetto.

Ci siamo tutti e partiamo in direzione Pizzino. Va subito segnalato, appena dopo l’abitato di San Giovanni Bianco, uno stretto tratto di strada chiuso in una gola di rocce: un luogo veramente caratteristico che scopro essere l’orrido della Val Taleggio.

Arriviamo a destinazione, paghiamo il ticket della strada che si inerpica fino al posteggio di Quindicina e, finalmente, verso le 9.45 si parte!

 


 

All’inizio la montagna ci offre un bosco di faggi. Lo attraversiamo cercando la segnaletica in mezzo alla neve e, talvolta sperando di aver scelto la traccia giusta. Incontriamo una ragazza, Paola, il nome è di fantasia: ha le ciaspole legate allo zaino e l’aria di essere una professionista. Ci lascia passare e si terrà poi a debita distanza, probabilmente teme per la quiete della sua escursione. Tutto sommato siamo allegri ma non molesti.

 


 

Fuori dal bosco la vista si apre ed in mezz’oretta giungiamo al passo Baciamorti. Il Pizzo dista un’altra ora e presto si farà sul serio.

 


 


 

La neve fortunatamente non ci rallenta molto ed il nostro passo è buono. Paola ci raggiunge proprio quando, a causa della pendenza, abbiamo smesso di parlare: io non credo alle coincidenze! Arriviamo al pizzo insieme. La ragazza, dopo appena il tempo di due foto, va a conquistare i suoi spazi sul poco distante Aralalta; la incontreremo più tardi su quel monte.

D’abitudine vediamo il Resegone da Lecco, quest’oggi ne vediamo la nuca. Riconosciamo inoltre il Pizzo dei Tre Signori ed, in generale, uno spettacolo decisamente suggestivo.

 


 

Chiamiamo Paolino: desideriamo dimostrargli affetto e riconoscenza! Oltre alle nostre gambe è grazie alla sua proposta se abbiam raggiunto questi posti così affascinanti.

Mangiamo e facciamo la conoscenza di Stefano: fa parte di un gruppo affine al nostro. Oggi sono una dozzina di persone e lui il primo, ed unico in realtà, a raggiungerci. Vi invito a cercare ‘into the wild’ su facebook. Dice che siamo giovanissimi, probabilmente il suo giudizio lo ha dato guardando me.. vabbè.. sta di fatto che ora il più giovane è Stefano ed il più saggio è l’altro Stefano.

 


 

Data la latitanza dei suoi compari si aggrega a noi. Già eravamo magnifici, ora siamo 7: siamo i magnifici 7! Pur senza pistole, spariamo.. spariamo parecchie cazzate; le nostre armi migliori restano infatti entusiasmo e simpatia. Continuiamo il giro, passiamo dal Monte Aralalta ed iniziamo la discesa intuendo la retta via per il Rif. Gherardi.

 


 

In una radura, al diradarsi della neve, intravediamo le tipiche ‘buascie’: è il segno che a primavera, questo luogo sarà popolato da felici quadrupedi. Sorpassiamo un paio di baite chiuse, ne colonizziamo con discrezione una e proseguiamo.

 

  

 

Il paesaggio cambia per l’ennesima volta ed ora dei pini mughi (credo) proteggono la nostra discesa.

 


 

Arriviamo al bivio che ci porterebbe ai piani di Artavaggio ma oggi non c’è tempo. Poco dopo ci ritroviamo al Gherardi, qua ci rilassiamo nuovamente e ci congediamo da Stefano con la speranza che possa ritrovare il suo gruppo.

In quaranta minuti completiamo il nostro giro. In effetti, immaginavo di arrivare alle auto da un altro sentiero ma, come dice il proverbio, tutte le strade portano a Quindicina.

 

Da piccolo son stato un sacco di volte ad Artavaggio, da adulto ho visto più le valli bergamasche. La culmine di San Pietro unisce le due località, il rientro in macchina è dalla Valsassina e chiudo il cerchio: l’anello nell’anello.

Credevamo servissero: ghette e ramponi

Sarebbero serviti: più acqua e le nuove magliette mula

 

*non è vero, io ne vengo a conoscenza il giorno seguente su segnalazione di Clara ma, per la narrazione, è più figo così ;)

 

W La M.U.L.A.

W Sanpancrazio e colleghi

W La compagnia dell’anello

 


Dave

** " Secondo la tradizione popolare il nome Baciamorti deriverebbe dall’antica consuetudine di trasportare attraverso il passo i corpi delle persone della Valle Taleggio morte in alta Valle Brembana dove si erano recate per lavoro, o viceversa, per seppellirli nei paesi d’origine. Al passo Baciamorti avveniva la consegna del defunto al parroco e ai portantini della località di destinazione, i parenti lo salutavano dandogli il bacio d’addio. Dall’usanza di baciare i morti sarebbe derivato quindi il toponimo Basamorcc, in italiano Baciamorti" (fonte: https://www.ecodibergamo.it/stories/storie-dimenticate/fra-val-taleggio-e-valle-brembana-il-segreto-del-passo-di-baciamorti_1075469_11/)