lunedì 23 febbraio 2015

RIUNIONE C.D.A. M.U.L.A. .... "ABEMUS" DATE!!!

22/02/2015

C.D.A. MULA

Amici tutti carissimi!!
Ieri il C.D.A. si è riunito sotto la presenza del nostro amatissimo presidente.
Una serata proficua e di duro lavoro!!
Prendete le agende e segnatevi qualche data!
-Domenica 26 aprile, gita nel Lecchese. (referente SimoneTesoriereMelzi)
-13/14 giugno, due giorni in Trentino.
Un trekking alle Tre Cime di Lavaredo o, in zona limitrofa, un trekking sulle orme della grande guerra passando per trincee e forti militari.
(referenti Daniele Cambiaghi & Brbra Canalis)
-Domenica 13 settembre, visita alle cascate del Routor (Valdaosta).
In questa uscita ci uniremo alla sezione del C.A.I di Cernusco che propone questa gita molto bella. (referente Luca Cambiaghi)
-Domenica 20 settembre, gita da definirsi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (referente FaNavoni)
-Domenica 11 ottobre Castagnata in terra Ligure (referente il presidente Calo)
-31 ottobre/ 1 novembre Secondo compleanno della M.U.L.A. in luogo da definirsi (referenti chi ha voglia di aiutare).
A queste date si aggiungeranno naturalmente quelle delle uscite meno programmate e dell'ultima ora.
Si è deciso di fissare dei giorni per andare un pò incontro a chi nei weekend è più impegnato e meno flessibile ad adeguarsi al poco preavviso che solitamente diamo.
Speriamo che le nostre idee vi piacciamo e speriamo partecipiate in molti!!
Vi ricordo inoltre che tutti possono fare proposte di possibili uscite!!

Il C.D.A.




Grazie!
W il Presidente!!!

martedì 17 febbraio 2015

15/02/2015 - LA MULA IN BIANCO...


E' sabato sera, piove da tutto il giorno e le previsioni per l'indomani non sono migliori...chi scrive è fuori con due amici a bersi una birra, convinto che questo weekend, sportivamente parlando, sia ormai perso.

E invece...la M.U.L.A colpisce quando meno te l'aspetti! La proposta di Danielo (domani ci spariamo il due mani!) arriva malandrina su Facebook a bocce quasi ferme. Scoprirò poi che all'origine di questa idea malata c'è il Fra, il quale, sapendo come colpire Danielo nell'orgoglio, l'ha provocato nel modo più efficace!
E così, ecco che domenica mattina alle otto-e-zero-sette (grazie Dani per avermi concesso ben sei minuti in più del solito) l'intrepido trio composto dal Fra Navoni, Danielo e Pietro, azionati i tergicristallo, parte dal Paolo VI in direzione Ballabio, Valsassina.
Durante il viaggio emerge qualche dubbio in merito all'opportunità dell'uscita, ma viene subito fugato dall'ottimismo del Fra che ci fa pregustare la bellezza del camminare nel bosco sotto la neve.

Arrivati in valle, chiediamo inutilmente a un villico indicazioni per il sentiero (abito qui da una settimana...) così ripieghiamo in un'edicola dove Danielo si becca la paternale della padrona che, vedendolo in scarpette da trekking, cerca di dissuaderlo paventando recuperi con il soccorso alpino ed altri disastri... Però il Dani ci sa fare e riesce ad ottenere le informazioni che ci servono.
Finalmente parcheggiamo e, calzati scarponi e ghette, ci mettiamo in marcia!
Sono le 9.30 e inizia a fioccare pesantemente...Il sentiero numero 34 all'inizio è largo e sale dolcemente nel bosco...ultimato il rapido appello, senza bisogno di dircelo saliamo per un lungo tratto in meditativo silenzio, in compagnia dei nostri pensieri, col fruscio dei nostri passi frammisto a quello degli alberi che di tanto in tanto scaricano la neve accumulatasi sui rami. A tratti, il vento porta fino a noi il suono delle campane giù in valle...
Intanto il sentiero si stringe, la neve sembra aumentare ma non ci preoccupiamo più di tanto: siamo attrezzati!
Già, ma si può essere attrezzati per una neve che, comunque la si affronti, ti fa sprofondare fino alla vita ed anche di più?!
Ci alterniamo ad aprire la via e, manco a farlo apposta, ad un certo punto ecco che, come da miglior tradizione Mula, la traccia punta in verticale verso il cielo!! 

E' qui che la Mula mostra la sua tecnica sopraffina: Danielo prima di appoggiare il piede schiaccia la neve con le mani, Fra con passo sicuro e bacchette incide orme ben definite, Pietro spala la neve più superficiale con la picca per ridurre i cm (o metri?) di affondo e ci si tuffa come a nuoto... insomma, le proviamo tutte e alla fine, bagnati fradici ed anche piuttosto intirizziti, giungiamo in vista di una graziosa baita chiamata "Bivacco Emanuela".
Inutile specificare che il meditativo silenzio di cui sopra è andato a farsi benedire già da un pezzo!
Entriamo nel bivacco e..."la Mula è stata qui!" (citazione liberamente tratta dal Liga, anche se nel suo caso era Kay ...): troviamo il nostro adesivo sulla parete dietro la porta d'ingresso e ci sentiamo un po' a casa! 
Prima di decidere qualsiasi cosa facciamo merenda: sono le 11.30 e abbiamo bisogno di energie dopo la pazzesca nuota...ehm...scalata.
Cerchiamo di fare il punto con la cartina del Fra ma abbiamo evidenti problemi di orientamento...nemmeno con la bussola, che pare impazzita pure lei, si riesce ad essere sicuri riguardo la via da prendere...
Alla fine individuiamo il percorso ma la nevicata non accenna a diminuire e la via per la cresta, che diventa ferrata, è sconsigliata con queste condizioni meteo.
Optiamo così per banchettare e ridiscendere a valle!! La discesa però non è affatto banale! Infatti, in meno di un'ora le nostre tracce (e che tracce!) sono quasi del tutto coperte e si sprofonda più di prima! 
A turno precipitiamo in voragini che si aprono sotto i nostri piedi: il Fra a un certo punto fa una scivolata che per poco non causa una slavina!! Allunghiamo un po' il passo, siamo sempre più fradici ma anche molto soddisfatti perché, malgrado le premesse, è venuta fuori una bellissima gita: il bosco continua ad essere meraviglioso, gli alberi si scuotono la neve di dosso...
Facciamo qualche foto ed in breve arriviamo in vista del paese...la macchina è presto guadagnata!!

E' in questo momento che arriva provvidenziale l'invito della mula Barbara che, insieme ad altri amici, ci accoglie a casa sua per condividere una merenda, fornendoci anche dei pantaloni asciutti! Grazie Barbara!!!
E' questa la Mula: gite, non sempre organizzate, a volte inaspettate, sempre avventurose, e tanta amicizia, tanta gratuità!

Se da una giornata senza aspettative è venuta fuori una domenica come questa è grazie alle persone che l'hanno popolata, dandole colore e calore. Poi certo, la voglia di fare un po' di fatica ci deve essere...Qualcuno scrisse che il mondo si divide fra "quelli che partono e quelli che restano a casa": noi vogliamo partire!

Ciao Muli!!!

Pietro

lunedì 16 febbraio 2015

Mulachef - Pan di spezie

Con questa ricetta suggeritaci da Gloria e Luca inauguriamo uno spazio dedicato a ricette che hanno arricchito o potrebbero arricchire il nostro banchetto, che sia in alta quota o nelle nostre calde dimore.
Iniziamo con il pan di spezie !

Ecco a voi gli ingredienti :

250gr farina
125gr zucchero
125gr miele
2 dl latte
un cucchiaio di anice in polvere
un quarto di cucchiaino di cannella
un quarto di cucchiaino di noce moscata
4 prese di pepe nero
un cucchiaino bicarbonato di sodio
burro
sale

Procedura:

Scaldare in un pentolino il latte e sciogliervi il miele. settacciare in una terrina la farina con le spezie e una resa di sale, disporla a fontana e mettere al centro lo zucchero. versarvi a poco a poco il latte caldo e lavorare per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto liscio e piuttosto liquido, aggiungere poi il bicarbonato setacciandolo per evtare che si formino grumi.trasferire l'impasto in uno stampo da plumcake imburrato e cuocere in forno a 180° per circa un'ora.
Chiuso in una scatola di latta si mantiene per 15 gg.

Ancora grazie a Gloria e a Luca, nostri chef per questa puntata!

giovedì 12 febbraio 2015

BadiliNelleMani e Venti di "Bora"



E' l' 11 gennaio, la sveglia è come al solito presterrima.
Ci si becca a Cernusco, si tira su chi di dovere e si parte.
E' ancora buio quando si giunge al cimitero di un paesino vicino Rozzangeles. Scopo della sosta è caricare la Fede.
Si riparte e all'ultimo il buon Loris bidona tutta la compagnia per problemi intestali.
Il viaggio è infinito e ad allungarlo ci pensa Danielo che, guidando la carovana di macchine, sceglie di non seguire le indicazioni del navigatore e di puntare verso Genova.
Daltronde i maschi son limitati, e se guidano non possono parlare e se devono guidare-parlare e controllare il navigatore nello stesso momento, allora si che la cosa diventa un' impresa!!
Il cielo è grigio e, dopo tanta, tanta, tanta strada e una sosta al bar, riprendiamo a salire con le macchine.
La via è talmente irta che si sente più l'odore della frizione che il profumo della montagna, talmente irta che alcune persone devono procedere a piedi per alleggerire le macchine,talmente irta che la concezione stessa di strada in salita è mutata nelle menti di tutti noi....




Parcheggiamo, infiliamo gli scarponi, carichiamo gli zaini e iniziamo a camminare...
Ma Ari, Anna e Giulia non hanno  testa e gambe.
Nelle loro menti balena l'idea della ritirata per raggiungere il lago.
Un monsonico vento, con raffiche a 158 km/h, colpisce il gruppo poco dopo l'attacco del sentiero.
Le donzelle indugiano...


Per non farci mancare nulla inizia a nevicare....
Non è propriamente neve, quanto frammenti ghiacciati che, sospinti dal vento, ti colpiscono il viso ad una velocità talmente alta che temi di rimanere sfregiato per il resto della tua vita.




I più sono intimoriti e non sanno cosa fare, alcuni lamentano segni di assideramento.
Nessuno vuole prendere una decisione a riguardo.
E ci pensa il Fra che, veduta una casupola poco distante, decide di spingere il gruppo a cercar riparo.
Non ho ancora detto che siamo ben in 18 (record assoluto nelle uscite del weekend) .
E mentre solitamente metter d'accordo così tante persone risulta essere impresa, la scelta della ritirata trova tutti sorprendentemente d'accordo.




Ci si ripara in una profumatissima stalla che troviamo fortunatamente aperta.
E chi pasteggia, chi cazzeggia , chi la racconta un pò su.... Si attende l'improbabile spiraglio di bel tempo.




Dalle StelleAlleStalle


Si guarda fuori dal tugurio e inaspettato  lo spiraglio di sole  colpisce i nostri occhi, ormai abituati all'oscurità.
Qualcuno ne è lieto, qualcun'altro si immaginava già  sulle macchine a riposare...
Senza che nessuno prenda pienamente una decisione si riprende a camminare.
Non vi è segno di sentiero, minimamente....
Si cammina sul versante sinistro della valle totalmente alla sperinDio.


Il gurppo riparte

Capiamo immediatamente di esserci dannatamente persi, ma chi guida finge sicurezza infinita, improvvisando una via.


Pendenze da 8000mtsm


Le donzelle che inizialmente seguivano fidandosi, cominciano però ad annusar la trappola, dal momento che il gruppo comincia ad inerpicarsi su pendenze disumane senza seguire alcun tipo di reale percorso.

Strada inventata....


Qua il gruppo si divide.
Alcuni si fermano e preferiscono tornare indietro, altri puntano fiduciosi verso l'ignoto.
Intanto il cielo si è fatto terso, azzurro e amico.
Ora... io son tra quelli che son saliti e racconto quindi ciò che è accaduto a questo gruppo, seguirà la parte Sommesca della storia che chiarirà quanto è successo agli altri.
Si giunge in cima ad una cresta e non possiamo che constatare che ne è valsa dannatamente la pena!!
La visuale è mozzafiato!!
Si vedono in lontananza il Resegone, il Disgrazia... Più vicino il gruppo del Rosa.
Tira un bel vento ed è frescolino.
Vediamo la cima del Massone sopra di noi e, per un momento, crediamo di poterla raggiungere...
E' però troppo tardi ed il buonsenso ci spinge a desistere e a mangiare.
Condividiamo con il Vena il pranzo.
Lui il giorno prima ha fatto la spesa per se e per altri, ma il cibo è rimasto negli zaini dei suoi amici che son tornati indietro...

Fede e Teo alla prima uscita con Coggia e Luca

Vena pensa a cosa mangerà...






Raggiungiamo un punto leggermente riparato e banchettiamo.
Banchettiamo celermente e decidiamo come proseguire la nostra avventura.
Di tornare indietro dalla medesima strada della salita neanche se ne parla.

Decidiamo invece di chiudere l'anello della valle per ridiscendere così dal versante opposto dal quale siamo saliti.
In realtà il sentiero passava da quella parte!!!
Grazie alla cartina del buon Bod capiamo che sin dall'inizio abbiamo sbagliato la strada.
La lezione è che è inutile avere una cartina quando non la si sa leggere!!! :-)
Camminiamo piacevolmente nella neve...poca, pochissima per essere l'11 gennaio.
Lasciamo il segno del nostro passaggio!!




Lo spettacolo si fa ancora più bello!!
Poco distante alte vette innevate... Il sole comincia a calare e noi dobbiamo affrettare il passo.





Prendiamo contatto con il gruppo che è ridisceso anticipatamente e ci diamo appuntamento alle macchine.
Corriamo lungo la verde crestina che ci avrebbe dovuto portare sulla cima del Massone.
L'erba è morbida e piacevole sotto i nostri passi.
Non ci attardiamo troppo per paura di essere in ritardo sui nostri amici.
La sorpresa è invece grande quando li rincontriamo nell'esatto punto i cui avevamo smarrito la strada al mattino.

Foto di Gruppo!!


Ci stupiamo dell'accaduto, sorridendo pensiamo che,

PERDERSI NON E' CHE UN MODO PER RITROVARSI...

Facciamo merenda nei pressi di una chiesetta e riprendiamo la strada verso le macchine.

Questa giornata climaticamente assurda non ci ha fatto mancare proprio niente!!

Ci siamo persi e ci siamo ritrovati...
Abbiamo subito un vento cattivo e abbiamo scoperto un sole amico...
Abbiamo incontrato la neve e abbiamo corso sull'erba....
Abbiamo condiviso preoccupazioni e vissuto intense gioie....
Abbiamo avuto bisogno di un riparo e ci siamo riparati....

Questa volta la montagna ci è stata amica, a suo modo...

L'ultima foto l'abbiamo fatta con un signore locale.
Ci ha chiesto informazioni riguardo la nostra escursione e si è meravigliato della fortuna che abbiamo avuto!!
Ha infatti detto che se avessimo "imbroccato" il sentiero giusto al mattino, sarebbe stato per noi molto pericoloso trovarci in cresta con il vento così forte e la neve che carteggia la pelleDellaGente.
Lui racconta che quando il vento soffia forte dal Massone anche la sua casa che ha muri spessi un metro si mette a tremare.

Il vecchio dell'alpe


In rosso il sentiero vero, in azzurro la nostra variante ad anello.+ 1 punto.

I grazie sono ormai superflui e non mi resta che citare già altri amici che lo hanno affermato precedentemente.

Svegliarsi al mattino presto,
Far fatica camminando,
Tornare a casa stanchi la sera...
....
Ne vale sempre più la pena!!


W Il Presidente!!
W i Villici Locali con i badili al posto delle mani!!
W il C.A.I che si stupisce quando gli diciamo che usciamo in 18 persone!!


Dani