LA RICETTA PER LA CASTAGNATA PERFETTA (Domenica 11 ottobre 2020, Castagnomulata)
Rientro a casa dopo la Castagnomulata 2020 con due sacchi stracolmi di castagne, le svuoto in una grande ciotola e posiziono il tutto sul tavolo della cucina. Alla vista del malloppo, la mia coinqui (Marina) scoppia a ridere e mi chiede che cosa ne dobbiamo fare; bofonchio una risposta, cercando di scaricare la responsabilità su Clara, ma poi corro subito a googlare “ricette con le castagne” per porre rimedio alla situazione.
Ma facciamo un passo indietro.
Il tutto ha avuto inizio
stamattina al Santuario di Lezzeno (Bellano), dove ci siamo ritrovati in numero
ristretto, dopo che gli organizzatori hanno dovuto lottare per giorni tra il
desiderio di includere più persone possibile e la necessità di rispettare il
volere di Giuseppi.
Da lì ci siamo incamminati verso il
bosco di castani: un primo gruppo di persone, in pieno stile Mula, ha subito
raggiunto la vetta, perché – si sa – in cima le castagne sono più grosse; un
altro gruppo, capeggiato da Cristina, ha preferito invece addentrarsi nelle
zone più anguste per arrivare “là dove gli anziani non osano”.
Al termine della raccolta, con le
borse piene di castagne, ci siamo diretti nella bellissima casa di Piter – uomo
tutto d’un pezzo – che ci ha accolti con immensa gentilezza e generosità: nel
suo magnifico giardino affacciato sul lago di Lecco è stato allestito il
“Banchetto degli Dei”, super pranzo all’insegna della massima condivisione (ma
anche del buonsenso).
Così recuperate le energie, è
venuto il momento di battezzare i nuovi Muli – per mezzo di un segno della
croce in fronte con gel igienizzante (sic!) –, e di premiare i tre eroi che sono
riusciti a trovare i tesori accuratamente nascosti nel bosco.
A quel punto, Danielo ha sentito
il richiamo della musica e ha pensato bene di coinvolgerci tutti. La formazione
era la seguente: alla chitarra il mitico e instancabile Filippo, armonica a
bocca dell’artista poliedrico Andrea, voce solista e all’occorenza chitarrista
Danielo, coro polifonico dell’alta Brianza e qualche voce fuori dal coro. Miglior
performance la sigla di Dragonball Z in versione neomelodica, miglior cantante
non protagonista la rapper Marta.
La piccola Matilde deve aver pensato che siamo tutti pazzi, però sembrava comunque molto contenta.
La giornata si è quindi conclusa con la “Merenda degli Dei”, a base di caldarroste e vin brulé di altissimo livello, nonché con un selfie di gruppo per i followerz in perfetto stile Denis (rigorosamente con mascherina).
Se osservo allora nuovamente la ciotola
ricolma di castagne, mi rendo conto che per me rappresenta molto
di più di un semplice ingombro: è la metafora perfetta per ricordare e
raccontare la ricchezza di una splendida giornata passata in compagnia.
Grazie a tutti!
Giulia Corbi