lunedì 30 marzo 2020

FiaccoMulata2019


Non trovate che l'aria di Milano non sia mai stata così pulita e frizzantina? Sembra di essere vicino a una di quelle cime che alle volte, in giornate di sole come queste, riesci a intravedere dal traffico o dal terrazzo del tuo condominio, come un miraggio o una memoria che ci è cara.
Scrivo con un ritardo di “appena” tre mesi, o poco meno, in piena quarantena COVID19 e non è un caso che il ricordo sia volato non solo alle montagne, ma specialmente alla Fiaccomulata del 21 dicembre 2019 al Monte Barro.
Inspiro a pieni polmoni la brezza di questa giornata di sole dalla finestra del nostro appartamento. E la mente ritorna a quella data.
Ricordo distintamente l'aria di quel giorno: quella nel pomeriggio a Trento; quella dell'aria condizionata del treno e quella trafelata e sudata di Stazione Centrale, tra una sigaretta e un treno in partenza.  Per poi finire con l'aroma di caffè in un bar nel lecchese. O meglio, per iniziare, perchè come il nome di quel bar, il viaggio in macchina non lo ricordo affatto: credo di essermi addormentato poco dopo essere partito da Milano con Stefano e Arianna. Eppure non è stato quel caffè a far ripartire non tanto il sottoscritto, ma la magia della serata e del periodo natalizio.

Siamo arrivati al parcheggio dell'Eremo del Monte Barro quando il pomeriggio aveva ormai lasciato il passo all'imbrunire. Se la luce dei primi pianeti  e delle prime stelle della sera tentennava a mostrarsi, l'abbiamo preceduta  noi con strenua ignoranza e gran stile. Quel parcheggio, tra schiamazzi e saluti, si è acceso di luci, neon e lampadine di tutti i tipi: dalle più semplici legate agli zaini, alle più sofisticate che addobbavano un parasole dal vago gusto vittoriano. 







Come solito, Dani ha dato il via alla facccolata e come spiriti dei boschi, abbiamo inziato così la nostra risalita alla vetta e al cielo del primo inverno.



L'aria si è fatta rapidamente più fredda nella prima parte di selciato e dopo una breve sosta all'Eremo tra qualche foto, abbiamo proseguito. 








Le dita adunche degli alberi del primo tratto e della radura si ritiravano per  regalarci  un cielo notturno terso e illuminato da una splendida luna piena. Le pioggie dei giorni scorsi avevano destato qualche preoccupazione, ma la Mula non si è scoraggiata e si è data da fare, regalando un percorso alternativo e sicuro. Il risultato è stata una salita nell'ultimo tratto che ha richiesto qualche sforzo tra dislivello e fango, ma di grande entusiasmo da parte di tutti, culminato ai piedi della croce illuminata del Monte Barro. Incuranti del vento che tirava, abbiamo dato il via ai festeggiamenti per le feste di un 2019 che ora ci sembra lontano, con il Resegone in penombra e le luci di Lecco come spettatori. Tra qualche bottiglia, diversi bicchieri di liquori e grappe, tutti abbiamo salutato il nuovo anno, compresa Breva, a modo suo, forse presagendo come definire al meglio il periodo attuale.





Un ultimo sguardo, qualche foto e poi in discesa, graziati dalla fortuna di una serata luminosa e asciutta. 


Salvo qualche capitombolo, siamo arrivati tutti sani e salvi (e molto affamati) a Sala al Barro. La Mula non è certo stata timida: una cena sostanziosa, vino a fiumi, polletti che si sentono dire di no perchè “mamma non può”,





Il giocone in stile "Doctor Why" a squadre mischiate di cui il sottoscritto ha confuso il periodo blu con un periodo verde 
gestito dagli ottimi Gerva e SteRiva.





I vincitori del giocone!!
Le premiazioni per i più luminosi della fiaccolata.




Gli immancabili battesimi, tra nuovi arrivati e chi ancora l'aveva scampata.





Il dono natalizio per tutti i partecipanti della "FiaccoMulata2019"...
Dell'ottima birra made in Martino e gli ottimi biscotti fatti dalle nostre donne...



Espiro e guardo le montagne lontane di un marzo timido, non ancora del tutto ripreso da un inverno tutt'altro che freddo. E poi abbasso lo sguardo sulle strade vuote di Milano. Ma il ricordo è ancora impresso, così come l'energia e la magia di quella serata. Perchè la Mula è anche questo: un respiro, uno dopo al'altro, verso la vetta, aspettando albe che possano sorprenderci sempre per racconti di cui parlare anche in quelle notti che sembrano più buie.

Viva la M.U.L.A.!!
Viva la FiaccoMulata!!
Viva il SantoNatale!!
Viva i Racconti!
Viva le nuove Albe!!

Alberto Longo