Cassandra la conobbi tre anni fa.
All'ultima uscita del corso di alpinismo base con il Cai di Valle dell'Adda.
Notte al Rif. Ventina.
Partenza un pò tarda.
Nuvole in cielo e solo a tratti una bella vetta che si mostrava timida.
Avvicinamento lungo...Eterno!!
Salita lenta...lentissima per la normale.
Un cambio di istruttore di cordata verso la fine del ghiacciaio dato che il nostro non ne aveva.
L'arrivo alla cresta.
Il dietro front imposto dall'istruttore Cai.
Un pò tardi, un pò brutto il meteo dice lui...
Dopo tre anni gli devo dar ragione!
Una discesa senza fine legati a tre.
Io, Zaverio e l'istruttore.
Un grandissimo calcio in culo da Cassandra.
Ma Cassandra l'ho vista e per un pò l'ho amata.
FINALE
Arrivo all'ultimo tratto di cresta salendo dal canale di nord ovest.
Un fuori programma inaspettato dal momento che l'idea era di salire per la normale.
Son sfinito.
Gli ultimi metri li ho fatti trascinando di peso la mia gamba sinistra ormai priva di forze.
Mi siedo sulla sottile cresta di neve.
Do un rapido sguardo alla vetta che dista da me un centinaio di metri.
Tra me e lei una sottile cornice di neve e rocce.
Temo di non farcela.
Temo la discesa.
Temo tutto.
Sono immobile e tutto si fa più silenzioso.
Non ho nemmeno le energie per guardarmi attorno.
Per gustare quell'attimo di cui spesso parlo nelle mie storie.
Sono un cavallo azzoppato con un paraocchi sul viso.
Mio fratello, con il quale sono in cordata, e che mi ha trascinato per tutta la salita mi guarda e mi dice:"Se non te la senti possiamo fermarci qua".
...Per un istante, un piccolissimo istante vacillo.
Ma so ad attendermi altri amici sulla vetta e una nuova rinuncia a Cassandra sarebbe un calcio in culo troppo forte per me.
Non so come mi alzo.
Riduco la conserva con mio fratello lo guardo e gli dico:
"We Luca, se io casco da una parte, te ti butti giù dall'altra, ok?!".
Annuisce.
Iniziamo pian piano a salire.
Quando e come posso abbraccio le poche rocce che incontro.
Amiche preziose per il mio procedere.
Incrociamo altre cordate che scendono.
Ci si deve stringere su pugni di rocce e neve per passare.
Valichiamo alcuni salti.
Son silenzioso, concentrato.
La vetta viene verso di me.
Io vado verso la vetta.
Qualcuno urla il mio nome.
Non bado troppo a quel suono non troppo lontano.
Resto concentrato, emozionato....
Mi ritrovo pateticamente commosso.
Il luccichio dei miei occhi è ben mascherato dagli occhiali da sole.
E' solo un attimo ma c'è.
La vetta spiana.
Abbraccio silenziosamente gli amici che trovo li.
Mi metto a sedere sulla neve molle incurante del freddo.
Rimango li, muto a fissare la neve sotto ai miei piedi.
Questa volta non ho le forze per guardarmi attorno o per fare troppa festa.
E' una conquista amara la mia!!
Eppure Cassandra....Cassandra l'ho sotto ai miei piedi.
Ma è un bacio di un istante. Un bacio e niente perchè mi manca la parte più dura, la discesa...
Son visibilmente provato e visibilmente preoccupato per questa.
Ma so di poter contare sui miei compagni, sui miei amici.
Senza questa unica e gigante certezza non sarei mai salito sin li.
Loro sanno che farò fatica.
Cambiamo le cordate e mi metto tra Mattia e Fra che mi fanno da angeli custodi.
Si va piano e si sta attenti sulla cresta che porta verso il colle.
Un'ultima difficoltà e si giunge su una neve che ormai scivola molle sotto i nostri piedi.
La mia conquista incomincia ad avere un sapore più dolce.
E' una discesa di cadute, di scivoloni....
Lunghissima!!
Le gambe non reggono più, sono ubriaco.
Arriviamo all'attacco del ghiacciaio.
Smontiamo la cordata e ci incamminiamo verso il rifugio.
In testa tengo indossato il casco, non si sa mai...
Ad attenderci pizzoccheri, vino, risate e tanto genepì.
Tolgo finalmente il caschetto...
La gioia è tanta!
Ogni tanto guardo Cassandra.
La stessa Cassandra che la mattina vidi illuminata dalla luna.
La guardo e lei mi guarda.
La gioia è tanta ed ha un buon sapore.
PRELUDIO
La M.u.l.a. è anche questo...
Alzare l'asticella ogni tanto.
E così è nato il sottogruppo Mula300&oltre.
Un gruppo che non ha mai combinato gran che.
Proposi giusto il canale Camosci in febbraio.
Il Fra Lodolo ogni tanto buttava li qualcosa, ma nulla di concreto.
Sin che un giorno lo vidi e gli dissi che era un "qua qua ra qua" e poi gli dissi che il Cassandra era in condizioni per esser fatto.
Impiegò poco ad organizzare il tutto.
Con noi altri amici.
Tutti maschi.
Con noi Luchino il talismano del ghiacciaio, portatore di bel tempo.
Arriviamo al Ventina che è già tardi.
Veniamo accolti dai rifugisti.
Guardiamo la nostra meta da lontano.
Il cielo è sereno e sembra che il sole non voglia tramontare.
Andiamo a letto, dormiamo tutti un pò male.
Ci svegliamo alle 4.
Alcune cordate le vediamo scivolare silenziose verso l'attacco del ghiacciaio fuori dal rifugio.
Facciamo colazione.
Ci raggiungono Loris, il Motta, Brusa e Martino dal basso.
La luna è alta sopra Cassandra.
Avanziamo rapidi e superiamo molte cordate.
L'alba giunge senza farsi sentire.
Montiamo le cordate e avanziamo.
Alcuni salgono per la nord est.
Io e altre due cordate dei nostri saliamo per la nord ovest.
Non che avessimo deciso così, ma tutti gli altri van su di la e noi li seguiamo!!
Che pecoroni!!!
La neve però è buona!
Solo qualche scarica di ghiaccio ci colpisce ogni tanto dall'alto.
La sorpresa è che tutte le nostre cordate arrivano in vetta quasi simultaneamente.
Il resto è storia...
Che avventura ragazzi!!
W LA MULA!!!
W LA MULA 3000&OLTRE!!!
W CASSANDRA!!!
W IL GENEPI'!!!
W I GHIACCIAI E CHE IDDIO LI PROTEGGA, E CHE L'UOMO SI SVEGLI FUORI PER PROTEGGERLI!!!
Danielo
Foto Varie
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