Svizzera, dicembre 2016. Era un
sabato di svago quello del 17 dicembre; alcuni esponenti della M.U.L.A., gruppo
di amici appassionati di montagna, aveva organizzato una giornata sugli sci,
attirati dall’offerta: “i poracci, se in
gruppi superiori a 10, oggi pagano meno al comprensorio di Corvatsch!”.
Gabriele (new-entry mulesca n. 1)
fu il primo a svegliarsi quel giorno. Il programma prevedeva: ore 5:10 partenza
da Lodi, ore 5:45 Milano con caricamento Chiara (new-entry mulesca n. 2), ore 6:30
Lecco con caricamento Fede e Gerva. Nel frattempo anche i cernuschesi (Blingio,
Luchino e Zucco, noto oratore del gruppo) partivano da quel di Cernusco sul
Naviglio…
Tutti diretti a
Majola, luogo stabilito per l’incontro con la restante compagine di sciatori:
Claudiano il diversamente nordico, Loris il bello, Andrea (detto il Mario
perché “c’ha la faccia da Mario”) e il NEOZELANDESE, misterioso amico del Mario….
Di lui si sapeva poco: le voci raccontavano di un ragazzo alle prime armi con
gli sci, un neofita al quale Il Mario avrebbe dovuto dare le iniziali e
rudimentali basi per diventare il futuro Bode Miller (anche se è americano).
L’immaginario collettivo, quando
si parla di un “baldo neozelandese”, porta a pensare al classico rugbysta maori
degli All Blacks… quando alle 8:00 il gruppo, puntualissimo, si riunisce in
casa Corti, Willis (il Kiwi) viene presentato al resto del gruppo: “Hi Willis, nice to meet you!”. Un
personaggio particolare, alto quasi due metri… niente di più lontano
dall’immagine di Jonah Lomu poteva presentarsi loro davanti.
Il primo approccio con la neve
non è mai facile per nessuno, ad ogni modo la completa mancanza di familiarità
del Kiwi con l’ambiente montano ha instillato nel pensiero del gruppo dubbi
orografici sulla terra dei Maori.
Zucco: "Ma in Nuova Zelanda ci
dovrebbero essere le montagne, vero?"
Gabriele: <<Magari vive nella “terronia” della Nuova Zelanda
e, come alcuni dei nostri del sud, non è mai stato in montagna…>>
Ad ogni modo la giornata del
nostro gruppo prosegue come da programma, o meglio… ritardo di 1 ora sulla
tabella di marcia perché gli attacchi strafighi e super professional di
Claudiano perdono subito una vite, ma nonostante questo tutto procede per il
meglio.
Sole, neve, panorami mozzafiato, momenti selfieeeee e sassi attentatori alle vite dei poveri snowboarders (che non riescono ancora a “slalomizzare” come gli sciatori) fanno il resto.
Si giunge finalmente al meritato
pranzo al sacco, consumato proprio a 3.303 m s.l.m. davanti al cucuzzolo del
Piz Corvatsch e al gruppo del Bernina, con un sole quasi primaverile e con gli
svizzeri che guardavano con stupore e disprezzo “i poracci” accampati per terra
a consumare il loro scarno pasto.
Nota di merito per la “slinzega” del Gerva e per la maionese più buona del mondo del Mario. Anche il Kiwi mostra di apprezzare le italiche delizie, e senza proferire parola, riesce a trangugiare tutto ciò che gli viene posto innanzi (“mangiava qualsiasi cosa”, ricorderà il Gerva più tardi).
Nota di merito per la “slinzega” del Gerva e per la maionese più buona del mondo del Mario. Anche il Kiwi mostra di apprezzare le italiche delizie, e senza proferire parola, riesce a trangugiare tutto ciò che gli viene posto innanzi (“mangiava qualsiasi cosa”, ricorderà il Gerva più tardi).
Proprio in occasione della pausa
pranzo, si ha una delle pochissime testimonianze fotografiche che lo ritraggono
in gruppo:
A
fine giornata, un tramonto memorabile sui laghi e le montagne dell’Engadina
accompagna i nostri eroi alla meritata merenda a casa Corti (non prima
dell’ultimo momento selfieee con tanto di sci in primo piano e Gerva in corsa
nell’atto di perdere la sfida con l’autoscatto).
La merenda a base di thè, ottimi
muffin fatti dalla Fede, “Nascondini” del Mulino Bianco, focaccine, brioches e
altre goloserie, viene consumata con ingordigia dagli astanti. Ma ancora una
volta è la performance del Kiwi a regalare le migliori soddisfazioni. Racconta
il Gerva di aver assistito ad un episodio chiave: “Kiwi chiede una caramella e fa per prendere una zolletta di zucchero. Qualcuno
lo blocca dicendo che non è una caramella e lui, dopo averla un po' assaggiata,
con gesto rapido e fulmineo la rimette nella scatoletta delle zollette e si
guarda in giro circospetto. Io incrocio il suo sguardo e mi fissa
interrogativo… Nessuno saprà mai che zolletta era... Forse l'ha usata il Mario...”
Insomma, gran bella giornata!
Lezioni imparate:
-
Il Mario fa un uso improprio dell’aggettivo
“baldo”;
-
I Neozelandesi non sono tutti Maori;
- I cani al confine svizzero sono sottopagati
Chiara e Gabriele
Bellissimo!
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