lunedì 19 dicembre 2016

La mula sulla Grignetta


Allora.. premetto che l'ultima volta che ho scritto qualcosa che sia stato poi letto da più di una persona risale forse al tema d'italiano all'esame di maturità e adesso come allora ho un pochino d'ansia di prestazione :-) però dai forza, ci provo!
Piccola introduzione..ricordo come se fosse ora la prima uscita con Eli e ricordo quando quella sera mi raccontò dello zio. Una persona speciale, una persona sempre pronta ad aiutare il prossimo, sempre allegra, sempre attiva e soprattutto un vero amante della montagna. Amava le uscite con gli amici, ma non disdegnava le uscite in solitaria e qualche volta trascinava con se i tre nipotini, che lo ritenevano invincibile e che con lui si sentivano sempre al sicuro..
Ricordo anche quando mi raccontò dell'incidente dello zio sul Monviso .. rimasi senza parole e infatti Eli mi domandò: “ma ci sei rimasto male?” e io.. “ si, un pochino!”
Frequentando il gruppo della Mula ho ritrovato tutte quelle qualità descritte dello zio in un gruppo di tante persone. La passione per la montagna, la voglia di divertirsi, la predisposizione ad aiutare il prossimo nei momenti di difficoltà, la voglia di spronare le persone a fare sempre meglio, a raggiungere obiettivi sempre più sfidanti e la voglia di dedicare il proprio tempo al prossimo. Da terrone, infatti, penso che qui al nord il tempo sia la cosa più preziosa che ci sia!
Ecco... volevo dire con queste poche parole che vi ammiro, vi stimo e che siete/siamo un bellissimo gruppo.
Detto questo, ho l'onore di raccontarvi la nostra bellissima conquista della Grignetta! Ai nastri di partenza da Cernusco sul naviglio troviamo Francesco Navoni detto Fra con le due sorelline Giulia detta Giuly ed Elisa detta Gilo. Abbiamo poi Alessia Dinota detta Di Nota, Arianna detta Ari, Alessia detta Cicci, Elisa sorella Cambiaghi detta sorella e me.
Diciamo che inizialmente,  visti il freddo, la nebbia soprattutto il sonno, la voglia di mettersi in viaggio non è molta e la domanda più ricorrente è: “ma chi minchia me l'ha fatto fare!!??!!”. Però la prospettiva di bere un caffè a metà strada ci da una bella spinta. In quel di Calco la comitiva si arricchisce di un prezioso elemento, la mitica Annarosa! È l'ora del caffè! Per consumare avidamente la nostra colazione, rubiamo il tavolo a dei poveri vecchietti innocenti che cercavano un posto tranquillo dove parlare di acciacchi, prostata ingrossata e kamasutra. Ovviamente loro si vendicano sputandoci sulla macchina e quindi vista la malaparata, giriamo i tacchi e ce la svigniamo; obiettivo Pian dei Resinelli.
Arrivati a Lecco Annarosa si ricorda di un piccolo particolare... cazzo! Dobbiamo recuperare Drummin' Simo!!! praticamente ci eravamo quasi dimenticati del povero Simone, che aspettava da quasi un'ora davanti all'istituto Parini di Lecco. Per fortuna il suo stato di quasi ibernazione scompare subito alla vista di 7 bellissime ragazze che lo fanno ringalluzzire alla velocità della luce.
Arrivati  con le auto ai Pian dei Resinelli, iniziamo la nostra avventura. 

                                               


La salita non è delle più semplici, si percepisce un pochino la mancanza di “testosterone esperto di montagna”. Ogni tanto o meglio, spesso, ci si prende un attimo di  pausa per riprendere fiato, per ammirare il panorama avvolto tra le nuvole o per bere qualcosina. 
                    
                      

                              



                         


La temperatura è più scostante dell'umore delle donne nei periodi di ciclo. Si passa da “ minchia che caldo, ora mi spoglio” a “sti cazzi che freddo, metto la giacca”.
Tutto fa presagire ad una normale e tranquilla passeggiata in montagna fino al momento direi più epico della giornata. A tre quarti della salita incontriamo una coppia, lui e lei sulla cinquantina (o forse di più, boh), molto simpatica. Facciamo amicizia e lui decide di rivelarci la sua tecnica di discesa dalla montagna, la famosissima “tecnica cavallo”, che consiste nel piegare le gambe come se si stesse cavalcando e quindi scendere dalla montagna tirandosi anche un qualche sculacciata sul culo (a questo punto potrebbe essere anche rinominata “tecnica Siffredi”). Non è facile raccontarvi questa cosa, dovevate esserci, ma quello che vi posso assicurare è che eravamo veramente piegati dal ridere (per eventuali approfondimenti abbiamo anche un video).






Congedati dalla fantastica coppia, continuiamo la nostra salita. La Grignetta, seppur una montagna bassa, è come dire, un po' stronzetta. Si sale su gradoni alti che spezzano le gambe e la fatica si fa sempre più sentire.


                                  




Probabilmente gli effetti collaterali della stanchezza sono così accentuati che c'è chi addirittura dice di aver avvistato Gesù tra le rocce.
La voglia di arrivare è tanta come per altro anche la fame, e quindi non si molla un cazzo e si va imperterriti verso la vetta. La prova ultima da superare, per raggiungere l'obiettivo, è un piccolo pezzettino di ferrata che però non spaventa “quasi” nessuno.
Una volta in cima consumiamo golosamente il nostro pranzo condividendo tutto, dal salame, al vino, dal gateaux di patate ai dolci. Il momento di condivisione è una delle cose più belle che la montagna possa regalare alle persone. 
      



                             


Purtroppo non possiamo trattenerci più di tanto sulla vetta perché il tempo è tiranno e le giornate sono corte. Decidiamo quindi di iniziare la discesa. I gradoni alti della salita sono altrettanto faticosi in discesa, ma dalla nostra abbiamo questa volta un'arma in più: la tecnica cavallo/Siffredi! È Fra che possiede più padronanza della tecnica e scende dalla montagna come Varenne a una corsa di trotto. Altre persone meno esperte, invece, scelgono un'altra tecnica, quella “di culo” che anche se non altrettanto efficace, permette una discesa meno fluida e con qualche livido in più sulle natiche.


                                


Appena iniziata la discesa il gruppo si arricchisce di un altro piacevole componente. Incontriamo infatti la muletta, di chiare origini terroniche, Chiara Brambilla, che molto temerariamente si è fatta tutta la salita in solitaria e tra l'altro mettendoci un quarto del nostro tempo (bravissima!!!!).
La foto di gruppo viene quindi ripetuta!




 Alla fine della fiera ci sono ben otto mulette e appena 3 muli, che però sanno far sentire la loro presenza!

                                            



 La discesa procede molto più velocemente e con molta meno fatica rispetto alla salita. Mentre noi ci accingiamo a tornare a valle, qualcuno invece si appresta a salire in vetta. Troviamo infatti sulla nostra strada il nostro nuovo amico Davide del gruppo Asen Park La grignetta è oggi regno di quadrupedi, muli e asini hanno colonizzato la montagna.
Tornati a valle godiamo del bellissimo tramonto....






… mentre qualcuna invece stalkerizza il nostro nuovo amico Asen park...


Tornati alle macchine riprendiamo il cammino verso casa con il cuore colmo di gioia per aver raggiunto la vetta e per aver passato una bellissima giornata insieme. Siamo contenti perché abbiamo conosciuto persone nuove e soprattutto perché ora sappiamo veramente come si scende da una montagna.
Grazie a tutti!
#Viva la mula
#Viva le mule
#Viva il presidente
#Viva la tecnica cavallo/Siffredi
#Viva il gemellaggio con gli Asen Park


Giuseppe
















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