Perché non sfruttare uno degli ultimi sabati dell’estate 2020? Allora che gita in montagna sia!
Io reduce da una bellissima settimana sulle Dolomiti con un gruppo di Muli, mi lascio trasportare e convincere dalla carica del fidato Gava (<<è una gita approvata da me … quindi alla portata di TUTTI>> cit.), e decido di partecipare a quest’avventura che sembra promettente, a partire dal nome della meta: Lago del Truzzo!
È il 5 settembre 2020, sveglia alle 6.00, un’indecisione iniziale sull’abbigliamento visto il nome della meta, e poi via si parte per il ritrovo a Lecco alle 7.19, notare la precisione dell’orario … coffee break, scelta delle macchine e si riparte alla volta della val Chiavenna.
Un bel po’ di tornanti, un po’ di nausea, una ruota squarciata e cambiata come un “vero pit-stop” (cit. Medio), e parcheggiamo vicino all’impianto idroelettrico San Bernardo, nel comune di San Giacomo Filippo, che utilizza proprio l'acqua accumulata nel lago formato dalla diga del Truzzo che dovremo raggiungere.
Cambio scarpe, zaino in spalla, saluto mulesco in cerchio, presentazione dei nuovi Muli, anzi Mule: Elena, Silvia e Cristina (la sottoscritta), presentazione rapida del percorso definito da Medio “camminata mangia e bevi” (ascoltando questa frase ci viene in mente la leggendaria descrizione del recente giro del Sassolungo e Sassopiatto, tale “dolce saliscendi” … e parte una risata, e sguardi d’intesa con Brambi) … ora si parte davvero … a piedi!
All’inizio ci accoglie una mulattiera immersa nel bosco, il gruppo compatto poggia i piedi su lastroni di pietra e facendo slalom fra cacche, o meglio caccone di mucca sparse qua e là, qualcuno ne approfitta e coglie negli alberi circostanti un luogo adatto per liberarsi dai pesi in eccesso. Attraversiamo un alpeggio, leggiamo una scritta: “agriturismo” … io vengo tentata ma istantaneamente continuo a camminare con gli altri. Dei bambini autoctoni ci danno conferma della direzione e vai … la salita ora ha una pendenza leggermente maggiore, fortuna che ci sono ancora degli alberi che ci fanno ombra visto il sole cocente. Tutti stracarichi camminano, si deve raggiungere 1 “kappino” di dislivello, io invece inizio già a vacillare … (ragazzi io per ora non sono una montanara doc, ma manco una pantofolaia milanese, sono un ibrido, quel genere di soggetto che ha un corpo per niente allenato, ma che grazie alla sua curiosità, voglia di scoprire bei posti e di stare tra la gente si da la forza per salire, salire, salire ... ma a volte la forza di volontà non basta) ed ecco che entrano in gioco lo zuccherino della nuova Mula Elena, il “gellino” della gentilissima Clara, i bastoncini di Filippo il metereologo fidato XD, sempre presente in caso di bisogno, e il sostegno di tutti gli altri angeli Muli che ringrazio infinitamente …
Nel frattempo il gruppo si divide in due … Attraversiamo guadi, ci lasciamo schizzare da una bellissima mini cascata, e poi tra una chiacchiera e l’altra, una pausetta ogni tanto che permette anche di godere delle bellezze circostanti (pareti di roccia, la vallata, ruderi in vendesi …), tra le melodie della natura e i vocalizzi montanari e motivazionali di Daniele, procediamo … qui i tornanti si fanno più frequenti, stretti e ripidi, il sole ci bacia … ed arriviamo ad un bivio, sinistra per una strada in leggera pendenza oppure destra arrampicandoci su rocce … cosa scegliere? Noi, gruppo di coda, andiamo a sinistra, arriviamo su un pianoro ed incontriamo reperti di archeologia industriale, una base per elicotteri, finalmente percorriamo l’ultima scalinata in cemento che ci permette di raggiungere la diga … le gambe faticano, rampa dopo rampa il cielo si avvicina ed eccola … la diga del Truzzo!
La diga, una perfetta linea curva che separa la vallata da un bellissimo specchio d’acqua. Il lago del Truzzo ha un'acqua cristallina che riflette tutto ciò che ha attorno, diversi promontori lo attraversano, le montagne lo circondano, l’unica cosa che non riusciamo a vedere è il nostro gruppo di testa, dove son finiti? Inizia la mitica ricerca del segnale per poter chiamare al telefono qualcuno dell’altro gruppo, Gava improvvisa anche un richiamo che spera abbia i suoi effetti, e urla: <<Rizziiii!!>>, ma nessuno risponde, solo l’acqua del lago subisce l’effetto delle onde sonore; ma ecco che qualcuno risponde al telefono, è Veronica che ci indica di proseguire <<tutto verso destra, destra>> … allora costeggiamo il lago e superato l’ennesimo promontorio, beccati … lì a prendersi il sole post bagnetto, ci stanno aspettando per fare un altro bagno nell’acqua gelida e per poter mangiar … c’è chi si bagna i piedi, i più temerari si tuffano, chi si fa una mini nuotata e chi scappa verso la riva causa congelamento imminente …
È
ora della pappa … rifugi aperti in cima non ce ne sono, io con le mie carotine
snack scopro che mi sarei dovuta portare da mangiare, ma la Mula non smette di
farmi scoprire la sua generosità, e in tre secondi la spiaggia di ciottoli si
trasforma in un banchetto degno dell’antica Roma, davanti ai miei occhi passano
fette di salame, torte salate, pizzette, salumi vari, panini da riempire, birre,
mango appena affettato … c’è chi mette in fresco nel lago fiaschette di
alcolici … la pancia di tutti ora è piena. Ho capito, parola d’ordine:
condivisione … me gusta!
Dopo un altro momento di rilassatezza, foto di gruppo (per precisione: cinque finte foto e una vera, causa polpastrello umano non evoluto per I-phone), ci rimettiamo in cammino per scendere. Argomento clou della discesa: matrimoni e “travestimenti” nel 2020, misto a dolori alle articolazioni. Concludiamo la giornata con il passo del gambero di Gava, il finto miraggio di una fontana d’acqua potabile e la retromarcia shock di Claudiano … chi va a far l’aperitivo a Lecco e chi va a casa, ognuno torna con uno zaino ricco di bellezze viste, ascoltate, condivise …
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