giovedì 5 aprile 2018

GRIGNA, NEVE, NEBBIA, UCCELLI…


PREMESSA: Post scritto a 4 mani, non c’è nessun sdoppiamento di personalità…indi per cui, se trovate delle incongruenze tra un paragrafo e l’altro non preoccupatevi.
23 Marzo: come sempre siamo qui a decidere come sfruttare un sabato che stando alle previsioni pare con meteo accettabile dopo un periodo in cui il fine settimana si è sempre dimostrato alquanto funesto. A dire il vero le premesse non sono comunque il massimo: la domenica precedente (il 18) una slavina per poco non si porta via dei tizi sulla Cresta Cermenati, ed il bollettino dell’ARPA con un pericolo valanghe 3 su 5 lascia poche possibilità di scelta. Sti cazzi!



Figura 1 - Post su Faccialibbro che testimonia il distacco della valanga (foto di Richard Thomas).

Dopo varie elucubrazioni e seghe mentali si opta per la Grignetta dalla trita e ritrita Cresta Cermenati. Lettore attento hai ragione! Abbiamo scritto un attimo prima che il 18 c’è stata una valanga proprio su questo percorso, però considera due cose: (i) la valanga c’è già stata e (ii) sappiamo che il sentiero è già battuto (maledetti social che tolgono il piacere della scoperta)…Se poi hai da rimuginare qualcosa relativamente al fatto che stiamo scrivendo un articolo sulla Cresta Cermenati che ogni buon cristiano ha fatto almeno 5 o 6 volte negli ultimi 5 anni non posso darti torto, ma sappilo a noi ce ne frega ben poco.
L’invito sul gruppo Mula si rivela un buco nell’acqua e siamo quindi in 2: Paolino (il Motta) e Davide (Medio vorrai dire…probabilmente si è dimenticato pure lui il suo nome...)
Ben inteso, altri Muli http://vivalamula.blogspot.it/2018/03/il-troppostroppia.html optano per quote minori.
24 marzo: Come da almeno 7 anni a questa parte arriviamo ai Resinelli, ed alla Capelletta svoltiamo a destra per via Caimi. Vietato parcheggiare subito ai Resinelli, la nostra etica infatti (“non fare a piedi il dislivello che puoi fare in auto!”) ce lo impedisce.
Ci prepariamo, partiamo, passiamo sotto al Canale Caimi e vediamo dei tizi intenti a salire da lì…la voglia è tanta ma con la scusa di non avere il casco ahimè non li seguiamo. Viene da se che la nostra non è solo codardia, entrambi infatti lo reputiamo periglioso per via della tanta neve fresca venuta nei giorni scorsi.
La salita è tosta, la neve fresca ed abbondante rende la progressione difficile, inoltre a noi piace complicarci la vita...il Motta mette le ghette al contrario e se ne accorge solo verso metà salita, poi inverte i ramponi: il destro sul sinistro (e sta volta se ne accorgerà solo alla fine) A questo si aggiunge una nevicata leggera (pensa te che il meteo dava solo qualche nube la mattina presto ma così non è).
Mentre saliamo ci accorgiamo che se non ci fosse la nebbia il paesaggio sarebbe decisamente super. Scenografiche cornici di neve svettano dalle creste. Il pezzo finale della salita è grandioso e sembra di essere in cima ad un 4000 (seeee…con l’immaginazione vorrai dire), il bivacco Ferrario è poi mezzo sepolto cosa che da qualche inverno non avviene.
Ci rifocilliamo, scherziamo con gli altri vagabondi che come noi hanno deciso di salire in Grigna (i più tosti sono saliti dal Canale Pagani), salutiamo gli uccelli che ci fanno compagnia in cima.

Figura 2 - Bivacco ferrario semi sepolto e l'uccello appollaiato sulla croce ci osserva con fare beffardo.



La discesa, come sempre sulla Cermenati si rivela un mezzo calvario, guardiamo il Caimi dall’alto ma anche stavolta decidiamo che è meglio desistere.
Andiamo da Alva a magnà e ci trattiamo bene, in seguito passiamo pure da Gabiate speranzosi di incontrare i soci che non hanno preferito stare a quote basse (mortacci vostri! J) ma ritardano e quindi ce ne andiamo ognuno a casa sua.



W la grignetta
W la neve
W la nebbia
W gli uccelli
W la M.U.L.A

P. “il Motta” e Medio


 


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