CicloMulata 2025
“Cosa?!?! 50Km in bici? Anche no, grazie”. Questa è, parola
più, parola meno, la mia reazione quando mi viene proposto di partecipare a
questo evento Mula, ormai tradizionale, ma per me totalmente ignoto.
“Ma dai, non sono proprio 50, saranno meno!!” “Poi il
ritorno è tutto in discesa!” Insomma, alla fine mi convincono ad iscrivermi, ma
io, che al massimo in bici ho percorso la ciclabile lungo la Martesana da
Cernusco a Cassano d’Adda e non sono per nulla abituata ad usare questo mezzo
nella mia quotidianità, continuo a percepire questa gita come totalmente fuori
dalla mia portata.
Nonostante l’ansia da prestazione (“arriverò un’ora dopo tutti
gli altri…se arrivo” “be dai, al massimo cerco un treno”, tali sono i pensieri
che si affollano nella mia mente in quel momento) alle 8.30 di sabato 13
settembre sono ad Alzano Lombardo, imbacuccata nel K-way visto il meteo
uggioso, pronta a cimentarmi in questa nuova esperienza insieme a tutti gli
altri: un gruppo di una ventina di Muli, per la maggior parte ormai veterani
dell’evento.
La partenza mi rassicura: ritmo di andatura rilassato,
inizio a sentirmi più a mio agio e tra una chiacchiera e una pedalata ci
inoltriamo sulla ciclovia della Valle Seriana, che si snoda sulle sponde del
fiume Serio, attraverso parchi cittadini e campagna, su tratti sterrati e
tratti asfaltati, tra alberi frondosi e brevi tratti in paese, la nostra meta è
una spiaggetta sul fiume, poco prima di Clusone. Il clima mi piace, è
accogliente e amichevole, mi aspettavo una “corsa” e invece è una
“passeggiata”, un bel modo per passare un sabato in compagnia. Ad un certo
punto ci coglie una pioggia un po’ più consistente e allora ci fermiamo sotto
un gruppo di alberi e ne approfittiamo per uno spuntino e per riempire le
borracce con l’acqua della fontana, poi partiamo di nuovo alla volta della meta.
Ad un certo punto del percorso incontriamo un recinto con degli asinelli, un bel diversivo soprattutto per i Muli più giovani, e un bel pretesto per un’altra sosta, ma ecco che, appena pronti a ripartire, subiamo la prima sfiga della giornata (meteo a parte): la prima ruota bucata. Per fortuna che c’è sempre qualcuno con una camera d’aria di scorta e le competenze per cambiarla.
Ripartiamo. La sosta un po’ troppo lunga e l’andatura iper-rilassata
però ci hanno fatto accumulare un po’ troppo ritardo, non siamo nemmeno a metà
del percorso, quindi il ritmo aumenta e dopo un po’ io, totalmente non
allenata, inizio a boccheggiare e a ricordarmi che, se al ritorno la strada
sarà in discesa, come mi hanno detto, anche se non sembra visibile in quel
tratto deve essere in salita…e a quella velocità la sento tutta. Quando inizio
davvero a non farcela più, sono ormai in fondo al gruppo piuttosto stremata e
nella mia mente si riaffaccia l’idea di cercare un treno però, per fortuna,
arriviamo alla meta.
Ci “accampiamo” lungo la riva del Serio, in un punto in cui
c’è una comoda spiaggetta di ciottoli e diamo il via al banchetto: panini e
snack di ogni tipo, salumi, formaggi, caramelle, biscotti e bottiglie di ogni
varietà e gradazione alcolica. Ci rilassiamo, chiacchieriamo, i bambini giocano
con le pistole ad acqua, nonostante l’aria non sia proprio calda; finché ad un
certo punto si sente uno “splash” ci giriamo e vediamo uno dei bimbi che,
camminando sulla spiaggia, è finito fino alle ascelle dentro una pozzanghera più
profonda e putrida delle altre. Poco male, i genitori millennial sono sempre
pronti ad ogni evenienza: un cambio e via, anche il bimbo è pronto alla ripartenza.
Il ritorno è meraviglioso: è davvero in discesa!!! Nessuna
fatica, nemmeno per un attimo, si sfreccia con leggerezza verso il parcheggio
dove abbiamo lasciato le auto, chi ci ferma più?! Finchè…ecco il terzo colpo di
sfiga, come le stazioni della via crucis, siamo di nuovo tutti fermi per
un’altra gomma a terra. Per fortuna che la proprietaria della bici era stata
previdente e si era munita di una bomboletta di schiuma per riparare la camera
d’aria. Sperando che questa sia l’ultima (spoiler: no) riprendiamo a pedalare
verso il parcheggio, dove arriviamo intorno alle 16.30, scoprendo la terza e
ultima gomma bucata della giornata.
E così al bilancio finale i km percorsi sono 42 (quindi
erano davvero meno di 50, non mi hanno buggerata!!): ci meritiamo un aperitivo
al bar prima di tornare a casa per suggellare l’impresa!
Grazie a tutti per la bella giornata, w la Mula, la
semplicità e la condivisione che sempre porta con sé!
VIVALAMULA!!!
VIVALACICLOMULATA!!!
VIVALASEMPRLICITA'ELACONDIVISIONE!!!
Chiara
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