giovedì 8 agosto 2024

2 giorni Mula 2024: è andato tutto come (im)previsto

Gli organizzatori avevano pianificato tutto per tempo: weekend individuato durante il cda di gennaio, meta fissata ad aprile, iscrizioni aperte a maggio e caparra versato al rifugio data a giugno. Cosa poteva andare storto con così tanta organizzazione?! Bhe, tutto!

Il weekend prima della due giorni Cogne viene colpita da maltempo che causa frane che isolano il paese e così Valtorney luogo di partenza della 2 giorni diventa irraggiungibile. Dopo qualche esitazione gli organizzatori non si perdono d’animo e trovano un’altra meta (giro dei 5 rifugio in Val Formazza) e anche posto per tutti in un rifugio. Tempo di trovare posto da dormire per tutti e 30 in rifugio e confermare, il meteo gira e anche quella meta diventa infattibile. A quel punto anche il cda si mobilita con una partecipazione che ricarica gli organizzatori e che anche praticamente gli fa trovare la terza e definitiva meta della 2 giorni.

Si va in Piemonte, al rifugio Soria Ellena in Valle del Gesso.

A convincerci è stata anche la disponibilità del giovane rifugista che si sbatte per trovarci posto e ci fa capire che la Mula, con la sua fracassosa presenza sarà benvenuta. Le persone anche in questo caso hanno fatto la differenza.

Il primo giorno ci si trova a San Giacomo Entracque e saliamo al rifugio con una comoda salita su mulattiera. 





Imbandiamo un banchetto degli dei a dirla tutta un po’ ventoso e al freschetto. Dopo pranzo alcuni decidono di fermarsi al rifugio a rilassarsi, altri di salire al Lago della Maura.



Riuniti tutti in rifugio c’è chi ne approfitta per una doccia, chi per una partita a petanque (le bocce francesi), chi per una birretta, chi per una tisana e quattro chiacchiere. 



 Qualcuno si accorge che le sue ciabatte che aveva lasciato in ingresso sono state prese da altri ospiti del rifugio che le hanno prese per quelle comuni messe a disposizione. Parte quindi una caccia al recupero ciabatte presso gli “sciuri” del CAI. Alla fine tutte le antiche ciabatte sono state tratte in salvo 😉

Prima di cena c’è anche il tempo per vedere stambecchi e camosci che si avvicinano al rifugio in modo sorprendente.



La sera ceniamo al secondo turno, nel piccolo ma super accogliente rifugio. Come al solito il dopo cena è condito da chitarra, canti e voglia di stare insieme. Coinvolgiamo anche altri avventori del rifugio. Tempo di fare i piani per il giorno dopo e si va a nanna, nella nostra confortevole camerata con 30 letti tutti attaccati su due piani.

 

La mattina dopo si parte per la traversata vero il rifugio Genova – Figari. Purtroppo dobbiamo salutare Fede e Paolo, che sono costretti a scendere a valle in cerca di un pronto soccorso oculistico visto che l’occhio di Paolo lo fa penare da ieri.

Il resto del gruppo sale sul versante opposto al rifugio fino al passo delle Forbesette.









La vista si apre sulla valle della nostra meta, scorgiamo un lago artificiale e superati alcuni nevai anche la meta del giro. Ognuno con il suo passo si arriva al rifugio. C’è chi ha più voglia di andare in velocità, chi vuole prendersela con calma visto il bel tempo. Alla fine il fatto di essere tutti legati dalla spola delle macchine da fare per tornare al punto di partenza ci fermiamo a mangiare dentro il rifugio. Si assaggiano specialità piemontesi, il potere del marketing della cuoca nel proporre i piatti, a Medio viene anche offerto un amaro in qualità di sposo a breve. Anche qui abbiamo modo di scoprire che la rifugista è una giovane ragazza, nuova gestora da questa stagione. 



Ripartiamo verso valle, la discesa è forse un po’ più lunga di quanto ci aspettavamo, troviamo anche una deviazione a causa di una frana. Il gruppo degli autisti procede a passo più veloce, per guadagnare tempo sul recupero macchine.

Anche il secondo gruppo arriva alla meta, dove c’è giusto il tempo per gelati e birrette al ristoro prima che inizi a piovigginare e ci raggiungano gli autisti. Ci si organizza tutti per partire e si rientra a casa, felici del tempo passato insieme, meravigliati dal meteo e per chi ha organizzato con la convinzione che sia valsa la pena la tripla organizzazione.

Per la prima volta la 2 giorni Mula è stata anche l’occasione di una traversata da rifugio a rifugio, chissà che non possa essere il preludio di un’ “alta via Mula” che qualcuno organizzi per i prossimi anni.

Davvero questa è stata una 2 giorni piena di imprevisti. Non era previsto che a Cogne ci fosse una frana, che alla seconda meta individuata ci fosse clima praticamente invernale, che fosse necessario individuare una terza opzione; ma non era neanche previsto che i partecipanti si fidassero così sconfinatamente degli organizzatori da confermare la partecipazione senza battere ciglio, non era previsto che non prendessimo neanche una goccia d’acqua in un weekend in cui in tutto il nord Italia c’era un tempo da lupi, non era previsto trovare delle petanque in rifugio e improvvisare sfide di gruppo. Eventi come questi servono a ricordare, soprattutto ad una pianificatrice seriale come me, che non tutto può essere previsto e che gli imprevisti possono anche essere qualcosa di meraviglioso, che ci sorprende in positivo! Se c’è voglia di fare e trovare dei piani b, e anche c, qualcosa di buono ne viene fuori!!!

W la Mula

W la val di Gesso

W le traversate

W i piani b e c

Clara




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